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Nel corso della storia, la Roma antica aveva già l’esigenza di arginare alcune problematiche che mettevano a dura prova la salute dei cittadini.

Ponendo inconsapevolmente le basi per quelle che sarebbero state le fondamenta del diritto degli anni successivi. Soprattutto in ambito della salute i secoli successivi hanno condizionato le sorti degli esseri umani.

L’antica Roma si era trovata a fronteggiare Il Plasmodium falciparum batterio portato dalla zanzara che a partire dal I/II secolo d.c., è ancora oggi tra i più pericolosi parassiti responsabili della malaria. Ogni anno questa malattia uccide, nel mondo, circa 450.000 persone. Questa zanzara ha messo a repentaglio la vita dei romani che già dal 753 d.C hanno cominciato a sviluppare nuove risorse per fronteggiare i pericoli.

L’acqua e la bonifica delle zone paludose

Oltre alla risanificazione c’era l’esigenza di creare acquedotti per rendere le zone paludose prive di batteri e tenere a bada lo smaltimento dei rifiuti e la gestione dell’immondizia. Temi sempre attuali, ancora discussi nella Roma moderna, proprio perchè come ora, per gestire lo stress i romani avevano creato le apposite terme pubbliche. Sintomo che oltre alla cura della persona ci fosse bisogno di smaltire anche lo stress.

La malaria sarebbe stato un problema da affrontare già ai tempi dei romani e nell’epoca degli antichi greci. In quel periodo era anche pratica comune gestire i cristiani seppellendoli, abitudine che diventò consuetudine proprio grazie alla credenza nei valori cristiani. Finita per instradarli verso la riqualificazione e pulizia degli spazi comuni. Fino a quel momento infatti, i cadaveri venivano lasciati nelle piazze. Anche l’alimentazione viene curata. E’ attenzionata da parte di tutti soprattutto la qualità e la provenienza dei generi alimentari primari.

La storia in un circolo infinito che si ripete

Vissuto un grande momento di crisi, esattamente come la nostra quarantena, durante un periodo molto buio della storia romana ci ritroviamo, come ci insegna la scuola e la letteratura italiana tra cui i promessi Sposi, ad affrontare una lunga epoca di buio. Prima della nuova luce. Nata e data sempre da una luce vivida e cristiana. Capace di rialzarsi dai momenti più bui.

I 40 giorni di allontanamento, che danno storicamente ed etimologicamente il via alla parola “quarantena” entrano nell’uso comune perchè le navi vengono allontanate dai porti, con la paura che il morbo in questo caso di peste si estenda eccessivmente. Altra grande piaga a cui l’umanità non può fare a meno di rispondere con le proprie armi.

Intanto lo stato romano si rompe e crolla

Per tutto il secolo del 700 comincia a farsi concreta l’idea che la tutela della salute sia da gestire personalmente e privatamente. Ma è ancora troppo sciolta dai fatti storici. La malattia non è ricostruita nell’arco temporale e nemmeno il suo concetto è visto nella sua totalità. Eppure nel 1201 era nato il primo ospedale. decisione presa da Papa Innocenzo per dare assistenza ai malati.

Bisogna tuttavia aspettare l’800 4e la sua illuminazione in ambito sanitario, che rende capaci le via via, sempre di più repubbliche di aderire al progetto di crescita sanitaria e di sicurezza . Che permetterà al 900 di addentrarsi verso un molto più consapevole ma 9in fase decisamente calante per quanto riguarda le manovre politiche e sociali. le epidemie che si affrontano sono ormai tante e sfaccettate, il tifo il colera tra le più note e i fondi purtroppo per investire scarseggiano sempre di più.

Come cresce l’età degl esseri umani

Il concetto di Stato Sociale prende sempre più piega. Comincia a proteggere gli anziani, che avendo più cura di loro incorrono in una vita più lunga nonostante tutto. Anche le assicurazioni proteggono, soprattutto nei paesi nordici e in gran bretagna. Da sempre avanguardisti in questo senso. In America Roosvelt si occupa di questa parte, modellando la legge per il social security del 1935, favorendo ciechi e disoccupati. E dando il via ad una serie di nuove riforme. Intorno agli anni 50 anche l’Onu e l’OMS intervengono in quel senso. Dichiarano infatti di come sia un diritto di tutti ricevere il giusto riconoscimento delle condizioni di base per vivere una vita “salutare”.

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I modelli europei rimangono sempre orientati verso quello tedesco e quello britannico rispettivamente Bismark e Beveridge, soprattutto quest’ultimo devia il sistema sanitario del nostro paese. Ma anche della Spagna del Portogallo e della Grecia. Di carattere universale apre l’accesso ai servizi di reddito e garantisce l’appartenenza a determinate categorie. D’altro canto il modello germanico apre l’ingresso ai servizi sanitari, territoriali e agli ospedali e ai fondi assicurativi, comprendendo la possibilità statale di coprire i contribuenti ad avere la copertura assistenziale o accesso con limiti reddituali a assicurazioni private.
Nel 78 anche l’UNICEF si esprime, dichiarando come la salute non sia solo un diritto ma anche un obiettivo da perseguire continuativamente. E che debba necessariamente collegare i settori economici e sociali di ogni paese così come di quelli sanitari.

I tagli dovuti alla crisi del petrolio

ll forte crollo dell’economia condiziona in maniera inequivocabile anche i settori della sanità. Viene ripresa in mano la situazione nell’87 quando grazie alle politiche di risanamento si prevede una riduzione dell’inflazione dovuta a tagli dei consumi. Anche la spesa pubblica ne risente e ne beneficia la privatizzazione. Nascono gli user fees fino ad arrivare agli anni 90. precisamente nel 1993, secondo un rapporto dlela Banca Mondialew vengono ridefiniti i conjcetti sia di sanutà pubblica che di produzione di servizi clinici minimi.

Pil diminuito

la spesa sanitaria ha meno fondi per rispondere alla richiesta sanitaria che prevede costi sempre più alti mentre i paesi più poveri peggiorano le loro condizioni di salute. Le riforme che vengono pensate si avvalgono sempre di più di ricostruire un sistema sanitario basato principalmente sull’andamento del mercato. In questo modo il sistema risulta più efficiente. Partendo sempre dalle basi già fondate dei modelli di Bismark e Beveridge, nel mantenimento dei diritti a livello universale.
Poco tempo dopo l’inserimento della Tatcher prova a riendere privato il sistema con scarsi risultati, lo stato nei vari modelli dei Paesi continua a detenere l’autonomia. garantendone ancora i sistemi.

Le leggi

Il periodo più prolifico che cambia il sistema è riconducibile sicuramente all’800. Con la Legge 17 luglio 1890- Legge Crispi sono riproposte le Opere Pie a partire dai valori cattolici che trasformano il sistema. Le Istituzioni Pubbliche di Assistenza e Beneficienza (IPAB) arrivano agli ospedali. Entrano nella pubblica amministrazione e permetteno al capo di Stato, comuni e provincie di affacciarsi al mondo della beneficienza. L’assistenza diventa via via più concreta. Cambiano anche i termini di gestione. La legge cerca di agire aldilà della chiesa. In modo da scollegare la sanità dai sistemi ecclesiastici.

Le Mutue invece vengono introdotte nel 1886 con la Legge 3818. Garantiscono copertura minima e assistenza alle famiglie ma nel tempo non riusciranno a coprire l’intera popolazione. Andando via via a scomparire. Perchè in primis non in grado di sopperire a: entrate troppo esigue, costo della vita troppo alto, e servizi in aumento con salari inadeguati nonostante i rialzi. Nate proprio per supportare e sopperire ai lavoratori la loro fine sarà imprescindibile. L’INAM a tutelare i lavoratori. Fino allo loro scioglimento nel 74 e nel 78.

l’avvento di ENPALS INADEL ENPAS ENPDEDP

Sopperiscono all’assistenza farmacologica e a tutti quegli ambiti rimasti scoperti fino a quel momento. Domiciliare, di ambuolatorio ostetrica e pediatrica. Il loro avvento riesce a garantire l’aiuto a chi lavora nel pubblico. Occupandosi ognuno di una branca specifica e suddividendo sempre di più gli aventi e richiedenti diritto. Gli indipendenti autonomi vengono coperti dalla nascita dell’INAIL per operare su infortuni avvenuti sul lavoro e intervenire in caso di malattia.