Le temperature roventi che solitamente caratterizzano la bella stagione possono provocare svariati disturbi a giovani e meno giovani. Particolarmente colpiti dal caldo sono gli arti inferiori, che spesso si presentano gonfi sia nelle donne, sia negli uomini. Quando la dimensione di gambe e caviglie aumenta e appaiono gonfiore e formicolii, è bene correre ai ripari.
Questo problema «in estate colpisce 1 donna su 2», dice Corrado Campisi, docente di Chirurgia plastica all’università di Catania. «Ed è il triplo rispetto a quanto avviene in inverno. Neanche gli uomini ne sono immuni, anche se tendono a ignorare e sottovalutare il problema molto più di quanto facciano le donne».
Il rischio di linfedema, ovvero di un ristagno di linfa in varie parti dell’organismo, è alto. Ed è la spia di un blocco o di una compromissione della circolazione linfatica.
Gambe gonfie, attenzione alla circolazione linfatica
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Le principali forme di linfedema sono due: primarie e secondarie. Le primarie sono dovute a malformazioni congenite dei vasi del sistema linfatico. Le secondarie, invece, sono causate da eventi esterni che alterano la normale funzione del sistema linfatico, come l’asportazione dei linfonodi e la radioterapia. Si stima che in Italia siano 2 milioni le persone con linfedema, un numero in forte crescita.
«Quando la circolazione linfatica delle nostre gambe presenta delle anomalie si verifica un accumulo di liquidi nei tessuti», afferma Campisi. «E quando questo stato, come spesso avviene, si associa a un’insufficienza anche del circolo venoso degli arti il quadro si complica. I liquidi che non riescono a essere drenati possono diventare densi per via dell’alto contenuto di proteine. Ciò può arrivare a compromettere la corretta ossigenazione dei tessuti, predisponendoli ad arrossamenti, eczemi, dermatiti, ulcere ed infezioni».
Arti da elefante: la circolazione linfatica funziona male
«Quando si parla di gambe gonfie e circolazione il pensiero va direttamente al sangue. Questo, attraverso la spinta del cuore, scorre nelle arterie e nelle vene del nostro corpo», spiega Campisi.
Ma oltre al sistema circolatorio sanguigno, con arterie, vene e capillari, c’è anche la rete del sistema linfatico che trasporta proteine, liquidi e lipidi. Costituito da vasi linfatici e linfonodi, il sistema linfatico consente alla linfa di essere drenata nei tessuti corporei, in ogni punto del nostro organismo. Ciò accade «prima di riversarsi nel torrente circolatorio sanguigno», spiega Campisi. «Un malfunzionamento di questa rete può portare a un anomalo rigonfiamento di mani, braccia o gambe, a volte così estesi da sembrare arti da elefanti».
Fondamentale è arrivare a una diagnosi precoce
«A fare la differenza è la diagnosi tempestiva del problema, che può avvenire solo individuando i primi campanelli d’allarme» suggerisce l’esperto. «Inizialmente, i sintomi più comuni sono pesantezza alle gambe e caviglie gonfie, che molto spesso si ritengono normali e quindi trascurabili. Ciò che invece non può essere ignorata è l’eventuale difficoltà con cui le gambe si sgonfiano. Se non si riescono ad ottenere benefici sollevandole e rinfrescandole con getti d’acqua fredda, è bene rivolgersi a uno specialista. Al medico, inizialmente, basta un solo dito per verificare che c’è un problema».
Infatti, alla pressione esercitata dal dito si può formare per qualche secondo sulla parte interessata una sorta di fossetta, segno evidente di una disfunzione linfatica. «All’osservazione clinica bisognerebbe associare anche un EcoColorDoppler per lo studio del circolo venoso e una linfoscintigrafia per verificare la presenza di ingorghi linfatici», raccomanda Campisi.
Come ridurre i rischi e le complicazioni da linfedema
Esistono vari tipi di trattamento di linfedema: dai semplici cambiamenti nello stile di vita ai farmaci, alla fisioterapia o anche alla chirurgia mini-invasiva. Meglio evitare il fumo e stare fermi in piedi. Si consiglia l’uso di calze elastiche, che esercitano una spinta compressiva graduata drenando i liquidi dalla caviglia verso l’alto.
Inoltre, con una buona terapia farmacologica e delle sedute dal fisioterapista si possono ottenere risultati soddisfacenti. Si può anche ricorrere alla microchirurgia, che è in grado di risolvere l’ingorgo linfatico agendo direttamente sulla causa e prevenendo le recidive.
Il decalogo degli esperti per la salute delle gambe
In vista dell’estate, gli esperti hanno messo a punto un decalogo.
- Svolgere regolare attività fisica moderata. Meglio un allenamento graduale, senza sforzi intensi per non affaticare troppo gli arti.
- Eseguire gli esercizi preferibilmente al mattino, quando l’arto non è ancora affaticato dalla routine quotidiana.
- Indossare scarpe comode con 2-2,5 cm di tacco.
- Evitare di camminare a piedi nudi, anche se sembra dare un sollievo immediato.
- Fare passeggiate al mare, con l’acqua fino alla vita.
- Non esporsi al sole nelle ore calde. L’eritema solare può provocare un’infiammazione dei capillari linfatici.
- Cambiare posizione spesso quando si sta seduti o in piedi per lungo tempo.
- Dormire con le gambe leggermente rialzate, mettendo un cuscino sotto il materasso.
- Non accavallare le gambe quando si sta seduti.
- In caso di viaggi troppo lunghi in aereo o in macchina, indossare la guaina elastica e cercare di muovere le gambe facendo brevi pause dalla posizione seduta.