Guardie mediche

In crisi la sanità pubblica italiana. La carenza di infermieri in Italia è ormai un dato inoppugnabile e preoccupante. Ma a mancare nelle corsie delle strutture sanitarie è anche la categoria dei camici bianchi. E non finisce qui: alle criticità citate si aggiungono i numeri in calo dei medici di famiglia, specie oggi rara a causa dei pensionamenti.

Emerge, pertanto, un quadro preoccupante della sanità italiana, difficile da risolvere con i provvedimenti emergenziali approvati nella scorsa settimana in Senato. Provvedimenti che riguardano in particolare le Guardie mediche, per le quali è stato deciso che svolgeranno anche il ruolo di medico di riferimento. La decisione è stata assunta per far fronte alla carenza dei medici di base, in considerazione del fatto che numerosi cittadini ne risultano privi.

Settemila Guardie mediche in soccorso dei cittadini

Sono circa settemila le Guardie mediche che ora svolgeranno anche il ruolo di medico di famiglia. Potranno avere in carico fino a 1000 assistiti, contro gli 850 attuali, assicurando così il diritto alla salute di tutti i cittadini rimasti senza medico. La norma è stata prorogata fino al 2026 grazie a un emendamento.

I medici del “ruolo unico di assistenza primaria con incarico a quota oraria di 24 ore settimanali” garantiranno, dunque, l’assistenza a molti cittadini in più. Intanto, il ministro della salute Orazio Schillaci ha confermato il progetto di reclutare infermieri anche da Paesi esteri.

Sono due milioni gli italiani senza medico di base

La Federazione dei medici di medicina generale (Fimmg) ha reso noto che oggi sono già oltre 2 milioni gli italiani sprovvisti del medico di base. Il nuovo emendamento rafforzerà le fila dei medici di famiglia e renderà contemporaneamente stabile l’offerta di assistenza della Guardia medica.

«Nel quadro di gravi carenze di professionisti che affligge molte aree del Paese, un provvedimento emergenziale come questo è importantissimo per contenere i danni della mancata programmazione. Ora si attende la pubblicazione in Gazzetta», asserisce Tommasa Maio, segretaria nazionale Fimmg Continuità Assistenziale

Anche la segretaria generale di Cittadinanzattiva, Anna Lisa Mandorino, si è detta soddisfatta per questa decisione. Rappresenta una «buona notizia, perché consentirà di evitare che milioni di cittadini restino senza medico di famiglia», dice la segretaria.

L’indagine dell’Ufficio valutazione impatto del Senato

Da un’indagine condotta dall’Ufficio valutazione impatto del Senato, l’Italia è risultata al vertice per aspettativa di vita alla nascita e in salute tra i principali Paesi occidentali.

Lo studio ha accertato che la spesa sanitaria pubblica è pari al 7,1% del Pil. L’Italia, nel 2020, ha guadagnato l’ultimo posto fra i Paesi comparati (Canada, Francia, Germania, Regno Unito, Spagna, Stati Uniti e Svezia). È risultato, inoltre, sottodimensionato il numero di posti letto ospedalieri (3,19 ogni 1000 abitanti), mentre è insufficiente la disponibilità di strutture residenziali destinate agli anziani.

Altre classifiche – dall’aspettativa di vita alla nascita (83 anni) all’aspettativa di vita in salute (71,9 anni) – ci vedono invece al vertice. Merito anche degli stili di vita e della dieta mediterranea che molti italiani seguono. Sul personale, come abbiamo già scritto, si registra una forte carenza di infermieri.