La bronchiolite in età pediatrica, negli ultimi anni, ha fatto registrare casi più gravi. Secondo i ricercatori dell’Università La Sapienza di Roma, tali casi sono associati a nuove varianti del virus VRS, ossia il virus respiratorio sinciziale.
Lo studio è stato pubblicato sulla rivista internazionale Journal of Infection della Elsevier. A condurlo, i ricercatori della Sapienza in collaborazione con il Dipartimento di Malattie infettive dell’Istituto Superiore di Sanità. Gli studiosi sono riusciti a caratterizzare le varianti genetiche del virus che sono emerse nel periodo post-pandemico, e che erano associate a forme di bronchiolite particolarmente gravi nei bambini.
I casi gravi di bronchiolite nei bambini, negli ultimi anni, sono aumentati. All’impennata ha contribuito il virus respiratorio sinciziale (VRS), responsabile della malattia, con nuove varianti.
Il dato si è evidenziato nei casi ospedalizzati per bronchiolite nei reparti del Dipartimento Materno Infantile del Policlinico Umberto I; si riferiscono sia alle stagioni pre-pandemiche, sia al perdiodo durante e dopo la pandemia. I dati sono quelli della piattaforma di sorveglianza RespiVirNet dell’Iss e lo studio ha ricevuto un finanziamento dal Ministero della Salute.
“Un punto di forza delle nostre ricerche – spiega Guido Antonelli del Dipartimento di Medicina Molecolare, de La Sapienza Università di Roma – è quello di aver svolto un’analisi virologica dettagliata; fatta su un numero elevato di pazienti pediatrici ospedalizzati per bronchiolite durante le ultime sei stagioni invernali dal 2018-2019 al 2022-2023. In tutti i bambini ricoverati, è stata eseguita la caratterizzazione molecolare e il sequenziamento del ceppo di VRS e una analisi statistica dettagliata dei dati demografici e clinici associati ad un maggiore rischio di forme gravi di bronchiolite“.
Casi più gravi negli ultimi anni a causa del VRS
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“I risultati – si legge in una nota de La Sapienza – hanno dimostrato che nell’autunno 2021 si è verificato un numero di ospedalizzazioni per bronchiolite da VRS quasi doppio rispetto ai periodi pre-pandemici; probabilmente per effetto dell’allentamento delle misure di contenimento del virus. La malattia era causata principalmente da ceppi di VRS sottotipo A, che circolavano anche prima della pandemia di COVID-19, e la gravità è stata simile a quella delle stagioni precedenti. Diversamente, le ospedalizzazioni per bronchiolite del 2022-2023, in numero simile all’anno precedente, erano principalmente causate da nuove varianti genetiche di RSV sottotipo B; associate a una maggiore severità della malattia se confrontata a quella delle stagioni precedenti. Soprattutto per l’elevata necessità di supporto respiratorio e di ricovero in terapia intensiva“.
Lo studio dunque evidenzia la necessità di rafforzare la sorveglianza epidemiologica a livello nazionale di VRS.
Bronchiolite, cos’è e quali sono i sintomi
La bronchiolite è una malattia infettiva che spesso si associa all’azione del virus VRS – virus respiratorio sinciziale. Tale malattia può causare insufficienza respiratoria soprattutto nei bambini di età inferiore all’anno.
“È importante riuscire a comprendere perché alcuni di loro sviluppino forme cliniche molto gravi e tali da richiedere l’ospedalizzazione e ricovero in terapia intensiva. La caratterizzazione di questi casi, inclusa l’individuazione di ceppi virali che provocano un decorso severo dell’infezione, è di fondamentale importanza per una migliore gestione clinica e terapeutica dei pazienti; e per l’utilizzo mirato di misure profilattiche già disponibili o disponibili a breve, come anticorpi monoclonali e vaccini anti-VRS” – spiega l’università.