Aumenta il consumo di alcol tra le donne, 7,7 milioni sono gli italiani consumatori a rischio e il 10% degli incidenti stradali sono correlati all’alcol. Inoltre, il 4% di tutte le morti in Europa è legato all’abuso di alcol.
È quanto emerge dalla relazione che il ministro della Salute Orazio Schillaci ha presentato al Parlamento. La relazione riporta gli interventi realizzati ai sensi della “Legge quadro in materia di alcol e problemi alcol correlati”. Espone anche i dati recenti sul consumo di alcolici in Italia, con l’obiettivo di individuare misure adeguate per prevenire i rischi associati all’abuso.
“Il consumo eccessivo di alcol a livello globale è responsabile di circa 3 milioni di morti. Più dell’ipertensione e del diabete messi insieme”, si legge nella relazione.
L’aumento della quota di donne consumatrici di bevande alcoliche è preoccupante ed è il segno di un disagio da non sottovalutare.
Dati ISTAT, in aumento il consumo occasionale di alcol
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I dati ISTAT relativi all’anno 2021 rivelano, rispetto all’anno precedente, un consumo stabile di alcol e una riduzione del consumo giornaliero soprattutto fuori pasto. In aumento il consumo occasionale.
“Nel tempo si assiste anche a sensibili cambiamenti, in tutte le classi di età, nel tipo di bevande consumate. Il consumo esclusivo di vino e birra – riporta la relazione – diminuisce in quasi tutte le fasce di età. Aumenta l’abitudine a consumare altri alcolici insieme al vino e alla birra, specialmente tra le donne di 45 anni e più. Il consumo di alcol è più marcato nel Centro-Nord, soprattutto tra i maschi. Anche il tipo di bevanda alcolica di uso prevalente ha una variabilità geografica. Il vino è utilizzato più frequentemente al Nord, mentre la birra e i superalcolici al Sud”.
La quota di consumatori di bevande alcoliche, inoltre, aumenta al crescere del titolo di studio conseguito.
Bevande alcoliche: preoccupa il consumo tra i giovani
Un consumo giornaliero di 2 unità alcoliche per l’uomo adulto e 1 unità alcolica sia per le donne adulte, sia per gli anziani di entrambi i sessi, è considerato a basso rischio. Ciò secondo le “Linee guida per una sana alimentazione, Revisione 2018”, presentate dal Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria (CREA).
Le Linee guida prescrivono zero unità alcoliche per i minori e per le donne in gravidanza. Purtroppo, tra i giovani il consumo di bevande alcoliche è preoccupante. “I comportamenti a rischio sul consumo di alcol nella popolazione giovanile sono particolarmente diffusi nella fascia di età 18/24 anni. I valori più elevati – si apprende dalla relazione – si registrano tra i ragazzi. Sebbene nel tempo stia aumentando in modo significativo il numero di ragazze in questa fascia di età con comportamenti di consumo a rischio”.
Troppi accessi al Pronto Soccorso a causa dell’alcol
Tra i dati della relazione colpisce il numero degli accessi al Pronto Soccorso. Nel corso del 2021, infatti, si sono verificati complessivamente 35.307 accessi, caratterizzati da una diagnosi principale o secondaria attribuibile all’alcol. La distribuzione era la seguente: 68% maschi, 32% femmine.
I dati ricavati dalle Schede di Dimissione Ospedaliera (SDO) nel 2021 rilevano complessivamente 45.270 dimissioni ospedaliere caratterizzate da almeno una patologia attribuibile all’alcol.
Incidenti stradali provocati dalle bevande alcoliche
La relazione, per completare la panoramica inerente alla morbosità e alla mortalità alcol correlata, analizza anche il fenomeno dell’incidentalità stradale.
L’informazione sugli incidenti stradali correlati ad alcol e droga è stata dedotta da fonti informative quali il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri. Ma anche dal Servizio della Polizia Stradale del Ministero dell’Interno, che rileva complessivamente circa un terzo degli incidenti stradali con lesioni. Da tali fonti emerge che, nel 2021, il totale di incidenti con lesioni osservati dai due Organi di rilevazione sono stati 52.459. Invece, 5.085 sono stati gli incidenti con almeno uno dei conducenti dei veicoli coinvolti in stato di ebbrezza. Infine, 1676 sono stati quelli per i quali si è rilevato l’effetto di stupefacenti.