assorbenti

Il consiglio regionale del Lazio ha votato all’unanimità a favore dell’introduzione del cashback assorbenti. La misura è contenuta nella proposta di legge n. 279 del 2021 e riguarda il costo dell’Iva per assorbenti ed altri prodotti igienici femminili. Il rimborso sarà possibile con un Isee al di sotto dei 20mila euro e riguarda la differenza tra il 10% stabilito a livello nazionale e il 4% che è l’aliquota applicata da molti Paesi europei. Le somme stanziate per il cashback assorbenti ammontano a 200.000 euro per il 2022 e 680.000 euro per il 2023.

Dalla legge regionale sono previste anche altre promozioni, ad esempio presso le farmacie comunali, su prodotti che utilizzano materiali sostenibili e a basso impatto ambientale. Per le iniziative promozionali saranno disponibili 50.000 euro per quest’anno e 100.000 per il prossimo anno.

Assorbenti, Iva al 10%: la tampon tax che non piace

Lo scorso novembre il governo di Mario Draghi ha dato il via libera ad una svolta attesa da molto tempo. La tampon tax è stata fatta scendere dal tetto del 22%, ma è stata fissata soltanto al 10%. Nonostante la portata storica della decisione, arrivata dopo anni di lotte dei movimenti femminili a sostegno del fatto che “il ciclo non è un lusso”, si tratta infatti ancora di una svolta parziale. Infatti l’Iva su questi prodotti di prima necessità per le donne, nel nostro Paese, è ancora troppo alta rispetto a molti altri Stati europei, in cui l’aliquota è fissata al 4%.

Ma c’è chi ha fatto di meglio. La Scozia con il disegno di legge “Period Products (free Provision) Scotland Act” ha introdotto l’accesso gratuito universale per assorbenti e tamponi per il ciclo mestruale. La proposta era arrivata dalla laburista Monica Lennon e l’approvazione è arrivata, anche come segnale forte, in piena pandemia nel novembre 2020. Lo scopo è quello di dare risposta alla “period poverty“, cioè alla difficoltà di acquistare prodotti per il ciclo per le persone con basso reddito. “Fornirne l’accesso è importante per la dignità delle persone” – è spiegato sul sito del Parlamento scozzese. A questo contribuiranno anche scuole, college e università con prodotti messi a disposizione gratuitamente nei loro bagni.