Nel tentativo di trovare strumenti efficaci contro il cancro del colon-retto, l’acido acetilsalicilico, comunemente noto con il nome commerciale di Aspirina, sembrerebbe essere un prezioso alleato. A svelarlo, un recente studio. La ricerca non solo esplora i meccanismi attraverso cui l’aspirina potrebbe influenzare la progressione di questa malattia, ma solleva anche importanti domande sull’uso quotidiano del farmaco da banco e i suoi potenziali benefici per la salute
Tutto quello che c’è da sapere sul tumore del colon-retto e il ruolo dell’aspirina
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L’aspirina potrebbe aiutare a combattere il tumore del colon- retto? Secondo uno studio italiano pubblicato su Cancer, rivista dell’American Cancer Society, la risposta è affermativa. Prima di scoprire il ruolo protettivo dell’acetilsalicilico, cerchiamo di conoscere questa forma oncologica.
Il tumore in questione si sviluppa nel colon o nel retto, parti del sistema digestivo che compongono l’intestino crasso.
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), è una delle neoplasie più comuni al mondo, con milioni di casi registrati ogni anno.
Le cause esatte non sono ancora completamente comprese, ma si ritiene che una combinazione di fattori genetici, ambientali e dello stile di vita possa contribuire allo sviluppo della malattia. Tra i sintomi più comuni vi sono il cambiamento delle abitudini intestinali, il sanguinamento rettale, il dolore addominale e la perdita di peso non spiegata. La diagnosi precoce è fondamentale per il trattamento efficace e solitamente comporta esami come la colonscopia, la sigmoidoscopia e la tomografia computerizzata. Quanto al trattamento, dipende dallo stadio della malattia e può includere chirurgia, chemioterapia, radioterapia e terapie mirate. Passiamo adesso al ruolo della comune Aspirina.
Tutto quello che c’è da sapere sull’aspirina
L’aspirina è un farmaco anti-infiammatorio non steroideo (FANS) ampiamente utilizzato per alleviare il dolore, ridurre l’infiammazione e abbassare la febbre. È comunemente usato anche come agente antipiastrinico per prevenire coaguli di sangue. L’acido acetilsalicilico, ha dimostrato di essere efficace nella prevenzione di eventi cardiovascolari come infarti e ictus. Oggi la novità. Recenti studi hanno anche suggerito il suo potenziale nel prevenire o ritardare la progressione del tumore del colon-retto, sia nella popolazione generale sia nei soggetti ad alto rischio ereditario, in particolare nei portatori della sindrome di Lynch.
Quest’ultima, conosciuta anche come “cancro ereditario del colon-retto non poliposico” o con l’acronimo HNPCC, è una condizione genetica che aumenta il rischio di sviluppare diversi tipi di tumori maligni nel colon, nel retto e in altri organi come l’utero e l’ovaio nelle donne, e il tratto urinario superiore negli uomini.
Ma torniamo alla notizia. Si ipotizza che l’aspirina possa influenzare diversi meccanismi cellulari coinvolti nella formazione dei tumori, inclusi processi infiammatori e apoptosi, una forma di morte cellulare programmata delle cellule tumorali. In sintesi, il farmaco sembrerebbe in grado di attivare la risposta del sistema immunitario contro questa forma di cancro
A svelarlo, i dati dello studio multicentrico Immunureact 7, coordinato dall’Università di Padova. I risultati suggeriscono che una dose giornaliera di aspirina potrebbe contribuire a ridurre il rischio di sviluppare questa forma di cancro o a rallentarne la progressione .
Il misterioso potere dell’aspirina
«È un effetto piuttosto inaspettato, perché l’aspirina viene utilizzata principalmente come farmaco antinfiammatorio». Ad affermarlo Marco Scarpa, ricercatore dell’Università di Padova e uno degli autori dello studio. Come osserva il chirurgo, questo studio suggerisce che l’aspirina potrebbe svolgere un ruolo leggermente diverso. Stimola infatti la risposta di sorveglianza del sistema immunitario, che può quindi prevenire o ritardare la progressione del cancro del colon-retto.
Sfide future
La nuova sfida ora consiste nel determinare le dosi ottimali di aspirina per massimizzare la sua efficacia nel trattamento. «Dobbiamo considerare come garantire che l’aspirina raggiunga il tratto colon-rettale con dosi adeguate per ottenere risultati positivi». Così aggiunge Scarpa. La ricerca ha coinvolto quattordici gruppi di ricerca italiani del Dipartimento di Scienze Chirurgiche, Oncologiche e Gastroenterologiche dell’Azienda Ospedaliera/Università di Padova. A sostenerli finanziariamente la Fondazione AIRC per la Ricerca sul Cancro.