L’amianto: storia di un minerale immortale. Per questi motivi, si moltiplica l’impegno dell’ONA – Osservatorio Nazionale Amianto per vincere la battaglia contro questo killer.
Asbesto amianto: conseguenze e contraddizioni
Indice dei contenuti
Il termine “amianto” e il suo sinonimo asbesto semplificano l’indicazione di una quantità di minerali tutti diversi gli uni dagli altri, accumunati dalla loro capacità fibrosa. Per meglio dire, dalla possibilità di dividersi longitudinalmente in fibre sempre più sottili. Così, lo spiega l’Avv. Ezio Bonanni, Presidente di ONA, che dal gennaio 2000 è impegnato nella difesa della salute dei lavoratori e dei cittadini. Tutti i minerali di asbesto sono, infatti, cancerogeni e inducono cancro, oltreché naturalmente fibrosi, detta anche asbestosi.
In ogni caso, dall’etimo sia di amianto, sia di asbesto, il senso dell’immortalità, dell’indistruttibilità, purtroppo anche nel corpo umano. Infatti, le fibre inducono reazioni, anche nella metilazione e quindi abberrazioni, che si sommano alla fase infiammatoria. Così, dall’infiammazione al cancro. Sono circa 7.000 i decessi per amianto nel corso del 2024, in Italia. Più recentemente, lo scorso 27 settembre 2024, l’OMS ha finalmente aggiornato il dato epidemiologico. Infatti, risulta l’incidenza di circa 200.000 decessi ogni anno in tutto il mondo (v. la recente pubblicazione “Asbestos“).
Storia amianto: passato, presente e futuro
La storia dell’amianto è un invito alle generazioni future sull’importanza di non sottovalutare i rischi associati ai materiali e a fare scelte più consapevoli e responsabili per il bene di tutti.
Dietro al suo nome si nascondono infatti gravi rischi per la salute, a causa proprio della sua connessione con il mesotelioma pleurico, una malattia meno rara che letale.
In questo articolo ne esploreremo l’etimologia, l’uso e i pericoli legati all’amianto, un materiale capace di lasciare un segno indelebile nella storia contemporanea.
“Amianto”: storia delle origini e le sue fonti
Il termine “amianto” ha radici nell’antica Grecia e presenta varie caratteristiche:
- Derivato dal greco ἀμίαντος (amiantos) acquista il significato di “incontaminato” o “immortale”; tutte parole che allontanavano dalla matrice più spinosa della questione.
- Il nome affidatogli, faceva riferimento solo alle caratteristiche fisiche di questo minerale, noto per resistere al fuoco e alla sua decomposizione.
- Questa capacità di rimanere intatto nel tempo lo rese molto ricercato in vari settori. Da qui l’etichetta dell’ “immortalità”, per un termine in grado di mimetizzarsi tra le varie materie, infiltrandosi e prendendo le sembianze del territorio contaminato come un “ramarro”.
- Questa sua adattabilità gli pemise di ottenere caratteristiche totalmente fuori contesto rispetto ai pericoli reali che si celavano dietro la sua apparenza innocua.
In seguito, l’amianto passò al latino come “asbestos” (dal greco ἀσβέστος, che significa “inestinguibile”). Il naturalista romano Plinio il Vecchio, fu uno dei primi a descrivere le applicazioni pratiche dell’amianto nel suo libro “Naturalis Historia”. Così, l’amianto, sin dall’antichità, veniva associato a un materiale che non subiva danni, ma con il tempo, l’uso eccessivo avrebbe rivelato le sue vere insidie.
L’amianto e il suo rilievo nel mondo industriale
- Nel XIX e XX secolo, l’amianto divenne un materiale fondamentale in numerosi settori industriali. Grazie alla resistenza termica e alla capacità di isolamento elettrico, l’amianto veniva utilizzato in edilizia (per coperture, isolamento termico e inquinamento acustico), nell’industria automobilistica (per freni e guarnizioni), e nella costruzione navale. A causa delle sue proprietà, fu visto come un materiale economico, sicuro e duraturo.
Il suo impiego si estese a partire dalla fine del XIX secolo, soprattutto con la crescita dell’industria edilizia e automobilistica. Ma la sua vera portata come materiale “imperituro” iniziò a essere messa in discussione solo verso la fine del XX secolo, quando la ricerca scientifica cominciò a fare luce sui suoi pericoli per la salute umana.
Quali rischi per la salute? Mesotelioma e altri cancri
Nonostante i numerosi vantaggi tecnologici, l’uso dell’amianto si è rivelato una delle più gravi minacce per la salute pubblica. Le fibre di amianto sono estremamente sottili e facilmente inalabili. Quando vengono respirate possono accumularsi nei polmoni e nella pleura, la membrana che avvolge i polmoni, causando infiammazione e danni cellulari che, nel lungo periodo, portano a malattie gravissime.
Il mesotelioma pleurico, una forma rara di cancro che colpisce la pleura, è uno degli effetti più noti e tragici dell’esposizione all’amianto. La malattia è particolarmente insidiosa, in quanto i sintomi come tosse persistente, dolore toracico e difficoltà respiratorie si manifestano molti anni, talvolta decenni, dopo l’esposizione iniziale. Il periodo di latenza del mesotelioma è uno dei motivi per cui la diagnosi precoce è così difficile, e la prognosi generalmente sfavorevole.
In lotta contro l’amianto: prevenzione, bonifica e risanamento
Negli ultimi decenni è aumentata la consapevolezza. I pericoli legati all’amianto hanno portato leggi e regolamenti più severi. L’amianto è stato progressivamente vietato in molte nazioni, a partire dalla fine degli anni ’70 e ’80, ma le sue tracce sono ancora presenti in molti edifici, impianti e strutture, creando rischi per coloro che vi sono esposti.
La bonifica e la rimozione dell’amianto rappresentano un impegno significativo, sia dal punto di vista economico che sanitario. In Italia, ad esempio, le operazioni di rimozione sono regolamentate da leggi specifiche, ma il problema resta urgente in molte aree. Il lavoro di rimozione è pericoloso e deve essere svolto solo da professionisti specializzati, con tutte le misure di sicurezza necessarie.
Una bussola per il futuro, un monito da non sottovalutare
L’amianto insegna come la tecnologia e la salute non sempre vanno di pari passo.
Un materiale in apparenza perfetto per l’industria si è rivelato un killer silenzioso. Migliaia i morti a causa del mesotelioma pleurico e altre malattie respiratorie. La storia dell’amianto ci ricorda l’importanza di monitorare e regolamentare l’uso dei materiali con cui ogni giorno entriamo in contatto.
Oggi, la ricerca sul mesotelioma pleurico e su altre malattie legate all’amianto continua, con l’obiettivo di migliorare le diagnosi precoci, trovare trattamenti più efficaci e, soprattutto, educare il pubblico sui pericoli a lungo termine dell’esposizione a questo materiale.
L’eredità dell’amianto
Il termine “amianto” un tempo evocava l’idea di materiale eterno. Con il tempo è diventato sinonimo di rischio e danno alla salute. Nonostante i progressi scientifici sull’uso dell’amianto, la sua eredità è ancora presente. L’insegnamento da trarne è che la sicurezza e la salute non devono mai essere compromesse in nome della praticità o dell’efficienza. La storia dell’amianto è un monito per le generazioni future a non sottovalutare i rischi associati ai materiali, e a fare scelte più consapevoli e responsabili per il bene di tutti.
Le tutele dell’ONA – Osservatorio Nazionale Amianto
L’Osservatorio Nazionale Amianto, anche sulla base delle indicazioni scientifiche, afferma il principio della prevenzione primaria e della bonifica. Solo evitando la contaminazione, quindi rimuovendo l’amianto, si previene il rischio. Ciò è stato ribadito nel più recente convegno “Amianto, Taranto prigioniera: analisi e soluzioni sociali e giuridiche“ (16.11.2024). Nel corso di tale convegno, infatti, si sono susseguiti diversi interventi, tra cui quelli dei rappresentanti della ASL di Taranto, oltre agli altri relatori. Si ritiene quindi indispensabile svolgere un ruolo propositivo dell’ONA per la bonifica, oltre al risarcimento del danno.