Importante incontro presso la sala Laudato Si’ del Campidoglio, nella mattinata di oggi. “Amianto, ambiente, salute: per Roma Capitale d’Europa” è il titolo del convegno organizzato dall’ONA, Osservatorio nazionale amianto, presieduto dall’avvocato Ezio Bonanni.
Questo cancerogeno provoca ogni anno migliaia di vittime in Italia e nel mondo. L’amianto, ma anche la presenza nell’ambiente di altri cancerogeni, rappresentano una vera emergenza, che coinvolge tutte le città: Roma Capitale inclusa. Si tratta di una iniziativa interdisciplinare.
Si può seguire il convegno anche in diretta Facebook e YouTube.
Amianto ambiente e salute, un triplo legame
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L’amianto influenza sia la questione ambientale che quella di salute. Infatti l’amianto (o asbesto) friabile, che si diffonde nell’ambiente circostante sotto forma di fibre invisibili, è molto dannoso anche per la salute. Le minuscole fibre, infatti, possono essere inalate o assunte insieme all’acqua potabile e causare numerose malattie.
Le malattie che causa l’amianto sono tante e di diversa gravità, e purtroppo difficilmente diagnosticabili in modo precoce. Anzi, al contrario, molto spesso la diagnosi arriva in modo tardivo quando la malattia è già in fase avanzata. Come si entra a contatto con l’amianto? Basta trovarsi in un luogo in cui la fibra è presente: può essere in casa, nell’ambiente circostante, oppure al lavoro. Le patologie asbesto correlate infatti possono essere anche di natura professionale e dallo stesso Inail è riconosciuta come tale in molti casi. La malattia più grave è senza dubbio il mesotelioma, un tumore gravissimo la cui unica causa è il contatto con l’amianto; il tempo di latenza è molto lungo, può arrivare anche a cinquanta anni di distanza dall’esposizione, quindi si comprende come il modo migliore per evitare di ammalarsi è fare prevenzione.
Qual è il modo migliore per prevenire le malattie causate dall’amianto? La risposta è rimuoverlo, mediante specifiche tecniche di bonifica; sottoporsi ai controlli di routine quando si è in un posto di lavoro a rischio ed osservare le norme di sicurezza. Il “Libro Bianco delle morti di amianto in Italia – ed. 2022” mette in evidenza tutti questi aspetti.
Amianto a Roma, mappa del rischio e verifiche sui siti
Durante il convegno sono stati illustrati alcuni dati verificati dall’ONA. Nel territorio comunale di Roma sono stati verificati 1.148 istituti scolastici su 2.338; nell’8% dei casi (95 scuole) è stata rilevata la presenza di amianto; in provincia nell’6,8% di 3.812 istituti scolastici (263 plessi). Nel Lazio invece le verifiche hanno riguardato 5.896 edifici scolastici: nel 4,9% dei casi è stato trovato amianto (291 scuole). Il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, si è impegnato personalmente perché si lavori alla bonifica degli acquedotti e delle scuole; si farà con i fondi del Pnrr.
Solo a Roma tra il 2001 e il 2015 sono stati 882 i casi di mesotelioma, con una ulteriore incidenza di 411 casi fino al dicembre 2021; il totale è di 1.300 casi. L’indice di mortalità per questo tumore, la cui unica causa – bisogna ricordare – è l’amianto, è del 93% entro i 5 anni.
“Molti degli impianti sportivi di Roma sono stati realizzati negli anni Novanta – ha sottolineato Ruggero Alcanterini, presidente del Comitato nazionale italiano fair play e direttore di “Diritto alla Salute” – e subiscono ancora oggi la contaminazione dell’amianto“. Il rischio amianto riguarda quindi da vicino anche il mondo dello sport.
Al convegno ha partecipato anche Svetlana Celli, presidente dell’Assemblea Capitolina, che ha sottolineato la necessità di fare rete per lavorare a quella che è una battaglia comune, priva di steccati politici.
Sicurezza sul lavoro, Bonanni: “Numeri inaccettabili”
L’avvocato Bonanni, presidente dell’ONA, ha puntato i riflettori sulla sicurezza sul lavoro. “Non farò considerazioni politiche, in questo momento delicato – ha detto – ma c’è bisogno di un governo forte che agisca in questo senso. Il governo Draghi avrebbe potuto fare di più. Avevamo preparato una riforma di legge per potrebbe affrontare il fenomeno, ma è rimasta lettera morta“.
I numeri relativi alle morti bianche del 2022 sono impressionanti. Bonanni ha citato i dati Inail: sono stati 364 i morti sul luogo di lavoro, in modo cruento, nel primo quadrimestre di quest’anno. “Dati inaccettabili, davanti ai quali risuona un silenzio assordante“.