fondi pnrr

L’avvocato Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto (ONA), sollecita le istituzioni ad usare i fondi del PNRR per le bonifiche dell’amianto e torna a denunciarne i gravi ritardi.

Le fibre di amianto continuano ad uccidere. Tutto questo mentre la politica e le istituzioni nazionali attendono. La legge 257/92 mostra i segni del tempo e siamo al palo con le bonifiche. La Giornata delle Vittime Amianto, e dunque la commemorazione di chi è caduto nel lavoro, e per il lavoro, serve a poco se poi si perpetua la strage; perfino nelle scuole e negli ospedali, per i quali le bonifiche sono in colpevole ritardo“.

Il presidente dell’ONA era anche tra i componenti della Commissione Amianto; purtroppo il disegno di legge elaborato è ancora fermo nei cassetti del Ministero dell’Ambiente.

I numeri dell’amianto, una strage silenziosa

“Ancora 7.000 morti nell’anno 2021, di cui circa 2.000 per mesotelioma, quasi 4.000 per tumore del polmone da amianto, e poi tutte le altre malattie asbesto correlate“. E’ la stima dell’ONA, che ha messo a punto l’App Amianto con una mappa dei siti contaminati.

Prosegue l’associazione presieduta da Bonanni: “

In Italia, nonostante il divieto legale di cui alla L. 257 del 1992, entrata in vigore l’anno dopo, poiché non sono state effettuate le bonifiche, ci sono ancora 40.000.000 di tonnellate di materiali contenenti amianto, con circa 1.000.000 di micrositi, e 50.000 siti, che si aggiungono ai SIN (siti di interesse nazionale), tra i quali 9 per presenza esclusiva di amianto“. Questo passaggio è riportato in “Il libro bianco delle morti di amianto in Italia – edizione 2022”, che riporta anche:

Circa 125.000.000 di lavoratori sono ancora oggi esposti ad amianto. Si deve poi tener conto di quegli Stati canaglia che, oltre a continuare ad utilizzare amianto, non eseguono rilevazioni epidemiologiche: sulla base dei soli dati certi, circoscritti al mesotelioma, al tumore del polmone e all’asbestosi, l’OMS stima in 107.0003 decessi, ogni anno, gli effetti delle esposizioni professionali a questo cancerogeno.
È un dato sottostimato, poiché circoscritto a queste sole tre patologie, e solo quando sono di origine professionale, mentre invece dovrebbero tener conto di tutti i decessi, causati da tutte le patologie asbesto correlate, e dell’aumentata incidenza di neoplasie tra coloro che vi sono stati esposti”
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ONA: “Accelerare le bonifiche con i fondi PNRR”

Sulla base di tali evidenze, e tenendo conto anche della risoluzione del Parlamento europeo il 20 ottobre scorso, e di tutti gli atti legislativi comunitari, l’ONA insiste affinché si dia corso alla immediata approvazione della nuova normativa; e si disponga la bonifica dei siti, utilizzando i fondi Pnrr – Piano Nazionale Ripresa e Resilienza – non solo per i cosiddetti siti orfani; e in ogni caso perché si attivi per quel programma di leva fiscale, ovvero di incentivazione fiscale, con credito di imposta, per le bonifiche. Così per i privati come per gli imprenditori.

Inoltre, l’ONA, come auspicato anche nell’incontro istituzionale avvenuto a marzo con il Sottosegretario Andrea Costa, insiste perché si dia corso anche alla bonifica degli acquedotti, molti dei quali realizzati prima dell’entrata in vigore del divieto di utilizzo di amianto. “Fiducia nel Sottosegretario Andrea Costa per la bonifica delle scuole, degli ospedali e degli acquedotti” – scrive l’associazione.

Come chiarito nell’ultima monografia IARC la cancerogenicità dell’amianto è ormai certa scientificamente, con unanime consenso; e così anche il rischio per la salute con l’ingestione nell’acqua potabile (v. IARC, pag. 224, capo 1.4.3: water) e, tenendo conto che l’uso antropico, provocando anche l’evaporazione, e quindi l’aerodispersione di polveri di amianto, determina anche l’inalazione delle fibre, questa bonifica è quantomai urgente.

Assistenza tecnica e legale da parte di ONA ed avv. Bonanni sono svolti nelle sedi territoriali e al numero verde 800 034 294.