In Italia, solo il 45% dei bambini viene allattato al seno alla nascita, e la percentuale scende al 30% già nei primi due-tre mesi di vita. L’allattamento al seno è molto più che nutrizione. È una scelta di salute, un investimento sul benessere a breve, medio e lungo termine del bambino, della madre e della collettività.
«Nonostante le evidenze scientifiche, i tassi di allattamento rimangono troppo bassi. Spesso le mamme si scoraggiano alle prime difficoltà perché non ricevono il supporto necessario». Così Cristina Panizza e Angela Maccagnola, consigliere della Federazione Nazionale degli Ordini della Professione Ostetrica (Fnopo).
Il caldo estivo può rendere l’allattamento più faticoso. Le elevate temperature, il sudore e lo stretto contatto fisico tra mamma e bambino, possono essere causa di un maggiore affaticamento.
L’allattamento riduce il rischio di malattie pediatriche
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Migliorare i tassi di allattamento potrebbe salvare oltre 820.000 vite ogni anno.
Durante il primo periodo cruciale di crescita e sviluppo precoce, gli anticorpi contenuti nel latte materno proteggono i neonati dalle malattie e dalla morte. Questo è particolarmente importante durante le emergenze, quando l’allattamento garantisce una fonte di cibo sicura, nutriente e accessibile. Inoltre, l’allattamento riduce il peso delle malattie pediatriche e il rischio di alcuni tipi di cancro e di malattie non trasmissibili per le madri.
Si stima che 4,5 miliardi di persone – più della metà della popolazione mondiale – non abbiano una copertura completa dei servizi sanitari essenziali. Molte donne, dunque, non ricevono il sostegno necessario per allattare i neonati al meglio.
Il benessere del bambino allattato in estate
Il bambino può cambiare i suoi ritmi di suzione e chiedere il seno di frequente. Ciò può indurre a pensare erroneamente che il latte possa essere insufficiente o poco nutriente. Nei primi sei mesi di vita, se il bambino è allattato esclusivamente al seno, non è necessario somministrare acqua. Il latte materno è composto per oltre l’80% da acqua e si adatta naturalmente alle esigenze del piccolo, garantendogli tutta l’idratazione di cui ha bisogno. Se il bambino, invece, ha già iniziato lo svezzamento è possibile, oltre al latte materno, offrire anche dell’acqua.
Per capire se un neonato è ben idratato basta osservare alcuni segnali: il bambino deve bagnare almeno 6-8 pannolini al giorno con urine chiare. Urine scure e dall’odore intenso potrebbero essere segno di disidratazione. Anche secchezza di labbra e bocca, irritabilità o sonnolenza eccessiva devono essere valutate.
Benessere della mamma e idratazione adeguata
Alle mamme si consiglia di bere almeno due litri di acqua al giorno. Il riflesso della sete è un segnale naturale che accompagna la poppata. Si può integrare l’acqua con tisane fresche o succhi naturali, evitando bevande gassate o ricche di caffeina. Anche frutta e verdura di stagione sono utili per mantenere un buon apporto di liquidi.
Le ostetriche consigliano inoltre di:
- Allattare in ambienti freschi e ben ventilati.
- Usare aria condizionata o deumidificatori, evitando getti diretti sul corpo di mamma e bambino.
- Evitare di uscire nelle ore più calde.
- Indossare indumenti comodi, in fibre naturali, sia per la madre che per il bambino.
- Utilizzare panni di cotone molto leggeri tra la pelle della mamma e quella del bambino durante le poppate o il contatto pelle a pelle, per assorbire il sudore.
- Fare dei bagnetti prima o dopo l’allattamento può essere un modo per rinfrescarsi e rendere più confortevole il momento della poppata.