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La variante Omicron 2 è più veloce della 1 ed è ormai la più diffusa in Italia e in Europa. Quali sono i sintomi e quanto dura?

La variante Omicron del coronavirus Sars-Cov-2 che causa il Covid-19, nelle ultime settimane si è divisa nelle due sottovarianti 1 e 2. In questi giorni sta vedendo subentrare la seconda al posto della prima con una velocità superiore alle precedenti.

Per fortuna la 2 è una variante non particolarmente pericolosa, ma di certo non così “blanda” come si possa essere indotti a pensare. E a causa della sua velocità di diffusione sta facendo impennare nuovamente i ricoveri in terapia intensiva e le ospedalizzazioni in tutta Europa. La capacità di contenere le nuove infezioni da parte del vaccino anticovid, è infatti limitata. I contagi inoltre sarebbero molti di più rispetto ai numeri ufficiali. La diffusione dei test casalinghi ha portato molti italiani a restare in autoisolamento senza dichiarare la positività alla Asl.

Oltre alla velocità diffusione, anche la cura è spesso diversa: se per la variante Omicron 1 ci si può avvalere degli anticorpi monoclonali (anche se soltanto uno sembra funzionare), con la Omicron 2 la terapia si basa soprattutto su antivirali. L’anticorpo efficace contro le varianti 1 e 2 di Omicron è Sotrovimab. In un anno sono stati prescritti anticorpi monoclonali a 54.423 pazienti.

Vaccino Covid, quarta dose in valutazione

I numeri della variante Omicron sono ancora alti, ma la curva sembra essersi appiattita. In Italia più di un milione di persone sono attualmente positive e si viaggia tra i 30 e i 50mila nuovi contagi al giorno. Sono attualmente circa 400 i posti occupati nelle terapie intensive, contro i 4.000 di un anno fa: i vaccini hanno funzionato nel contenimento delle conseguenze più gravi.

Ora però è tempo di nuove valutazioni. La quarta dose è attualmente disponibile soltanto per gli immunocompromessi e al momento non c’è evidenza scientifica sulla necessità di estenderla a tutta la popolazione.

Tuttavia la CTS (Commissione Tecnico Scientifica) di Aifa – ha comunicato la stessa Agenzia italiana del farmaco – “ha iniziato il 24 marzo 2022 la valutazione dell’opportunità di una seconda dose booster dei vaccini contro il COVID-19 per particolari categorie di soggetti”, ribadendo anche che “è essenziale il completamento del ciclo vaccinale seguito dalla dose booster già autorizzata”. La possibilità di un secondo booster (quarta dose) è allo studio per gli anziani e le somministrazioni, in caso di evidenze positive, potrebbero iniziare il prossimo autunno per loro e, forse, anche per il personale sanitario.

Sintomi Omicron, come si riconosce la variante?

La variante Omicron 1 ha sostituito in quasi tutta Europa la variante Delta, e a sua volta sta per essere sostituita dalla sua sottovariante Omicron 2. Quest’ultima si diffonde molto rapidamente, circa il 33% più veloce della prima variante, ma non sembra essere più pericolosa.

I sintomi Omicron sono più o meno gli stessi nelle due varianti e sono coinvolte di più le vie aeree superiori, rispetto ai polmoni. Naso chiuso con rinorrea (naso che cola), mal di testa, mal di gola, tosse, febbre (non sempre), stanchezza. Il tempo di incubazione della malattia è di circa 5 giorni e i sintomi restano per pochi giorni, generalmente tra i 3 e i 5 giorni; la positività invece può restare più a lungo, anche fino a circa due settimane.