tumore al pomone (Foto free di kalhh da Pixabay)

È attualmente in corso l’arruolamento di pazienti per una sperimentazione clinica internazionale di Pfizer dedicata al tumore polmonare non a piccole cellule (NSCLC) in stadio avanzato. Rivolta a persone che non hanno ancora ricevuto trattamenti per la malattia. Lo studio, denominato Be6A LUNG-02, punta a valutare una nuova strategia terapeutica in associazione alle cure standard già disponibili.

La ricerca si concentra su pazienti adulti con diagnosi di NSCLC in stadio III o IV, compresa la forma metastatica, e con elevata espressione di PD-L1, un parametro biologico che può essere verificato direttamente dal personale dello studio. L’obiettivo è comprendere se l’aggiunta di un farmaco sperimentale alla terapia standard possa migliorare l’aspettativa e la qualità di vita delle persone colpite da questa forma di carcinoma polmonare.

Come funziona lo studio Be6A LUNG-02

La sperimentazione mette a confronto due approcci terapeutic per il tumore al polmone. I partecipanti vengono assegnati in modo casuale a uno dei due gruppi: uno riceve la terapia standard associata al farmaco sperimentale, l’altro viene trattato con la sola terapia standard. Ogni partecipante ha quindi una probabilità del 50 per cento di ricevere la terapia di combinazione.

Tutte le cure previste dallo studio, così come gli esami clinici e il monitoraggio medico, sono forniti senza costi aggiuntivi. I pazienti sono seguiti da specialisti esperti nel trattamento del tumore polmonare e, quando necessario, possono ricevere un rimborso per alcune spese legate a viaggi e alloggio, anche per l’eventuale accompagnatore.

La durata del trattamento può arrivare fino a cinque anni, con un calendario di visite strutturato in cicli. Il primo ciclo prevede cinque visite, mentre quelli successivi fino a tre. Al termine della fase principale, è previsto un follow-up a lungo termine, inizialmente ogni sei settimane nel primo anno e successivamente con controlli trimestrali.

Gli obiettivi della ricerca

Lo studio Be6A LUNG-02 nasce con l’intento di chiarire se il nuovo approccio terapeutico sia in grado di prolungare la sopravvivenza, aumentare la percentuale di risposta al trattamento, rallentare la progressione della malattia e produrre benefici sulla qualità della vita dei pazienti. Si tratta di parametri fondamentali nella gestione di un tumore complesso come il carcinoma polmonare non a piccole cellule in fase avanzata.

I ricercatori sottolineano che la sicurezza dei partecipanti rappresenta una priorità assoluta. Durante l’intero percorso di studio, i pazienti possono fare riferimento in qualsiasi momento al personale sanitario dedicato. La partecipazione è volontaria e può essere interrotta in ogni fase, sia su richiesta del paziente sia su indicazione del medico, qualora lo studio non risulti più nel suo interesse. La riservatezza dei dati personali è garantita per tutta la durata della sperimentazione.

Il farmaco sperimentale e le modalità di somministrazione

Il farmaco oggetto di studio è progettato per legarsi alle cellule tumorali e distruggerle attraverso un trattamento contro il tumore al polmone che può però interagire anche con cellule non tumorali. Motivo per cui il monitoraggio clinico è particolarmente attento.

La somministrazione avviene tramite infusione endovenosa secondo cicli di sei settimane. Il farmaco sperimentale viene infuso tre volte per ogni ciclo. Mentre la terapia standard viene somministrata una volta all’inizio del ciclo. Questo schema si ripete nel tempo, in base alla risposta del paziente e alle valutazioni cliniche.

Dove si svolge la sperimentazione

In Italia, la sperimentazione Be6A LUNG-02 è attiva in importanti centri di riferimento oncologico. Tra questi figurano il Policlinico Gemelli di Roma e l’Istituto Nazionale Tumori Regina Elena. Entrambi dotati di strutture dedicate alla ricerca clinica e alla presa in carico dei pazienti oncologici.

Chi è interessato a partecipare può informarsi presso i centri aderenti o rivolgersi al proprio medico curante per valutare l’eventuale idoneità. Prendere parte a uno studio clinico significa non solo accedere a percorsi terapeutici innovativi, ma anche contribuire in modo concreto al progresso della ricerca sul tumore al polmone non a piccole cellule, a beneficio dei pazienti di oggi e di domani.

Fonte: National Library of Medicine, Pfizer

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(In copertina: foto free di kalhh da Pixabay)