I torinesi Mauro Giuseppe Sardu e Ombretta Romanin sono stati riconosciuti come vittime del terrorismo. Infatti, la coppia sopravvisse alla strage di Nizza, ma porta ancora i segni di quel dramma.
L’attentato avvenne la sera della Festa nazionale francese, il 14 luglio 2016. In quella data la Promenade des Anglais a Nizza si trasformò in un incubo. Un camion piombò sulla folla e, di conseguenza, causò la morte di 86 persone e il ferimento di altre 458.
Una battaglia lunga quasi dieci anni
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La Francia riconobbe subito la coppia come vittima del terrorismo. Sardu e Romanin in Italia iniziarono invece una battaglia legale durata nove anni. Guidati dall’avvocato Ezio Bonanni, con il supporto dell’Osservatorio Vittime del Dovere.
La decisione del Tribunale di Torino
A maggio, il Tribunale di Torino ha quindi emesso una sentenza definitiva. Ha accertato che entrambi soffrono di disturbo post-traumatico da stress cronico e ha stabilito di conseguenza un’invalidità del 43%.
La decisione prevede:
- un assegno vitalizio di 500 euro,
- un contributo mensile di 1.033 euro.
Il Viminale non ha presentato appello, rendendo la sentenza definitiva.
Le parole della coppia
Per Sardu e Romanin questa vittoria non è solo economica, ma soprattutto morale:
“Abbiamo perso i nostri progetti di vita e solo grazie a questa sentenza ci sentiamo, almeno in parte, risarciti moralmente”, hanno dichiarato tramite il loro avvocato Ezio Bonanni.
Un precedente giuridico di rilievo
Questa decisione segna un punto di svolta.
Il lavoro dell’Osservatorio Vittime del Dovere e dell’Avv. Ezio Bonanni si è rivelato fondamentale. L’associazione da anni difende i diritti delle vittime del terrorismo e della criminalità organizzata.
La posizione dell’avvocato Bonanni
L’avvocato Bonanni ha spiegato il valore della sentenza:
“Questa vicenda è significativa, singolare ed unica nel panorama giurisprudenziale. Per la prima volta lo Stato italiano, in particolare il ministero dell’Interno, è stato condannato al riconoscimento di vittima del terrorismo di due italiani all’estero. Il contesto della vicenda era quello del terrorismo rivendicato dall’Isis/Daesh. La sentenza rappresenta un esempio per i nostri connazionali che vivono all’estero e che subiscono attentati terroristici”.
Una vittoria che va oltre il tribunale
Questa decisione rappresenta quindi molto più di un risarcimento. Significa affermare i valori democratici, tutelare la memoria e garantire che nessuna vittima venga dimenticata.