Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), oltre 200 patologie sono causate dal cibo non sicuro, ogni giorno, difatti, nel mondo si ammalano 1,6 milioni di persone.

La scienza è al cuore della sicurezza alimentare, ricorda l’Organizzazione, e aiuta a capire cosa rende gli alimenti poco sicuri e come prevenire le malattie causate dal cibo.

Per questo motivo, l’OMS ogni anno il 7 giugno promuove il ‘World Food Safety Day’, il cui slogan quest’anno è ‘Food Safety, science in action’.

Il tema di quest’anno è incentrato sull’uso delle conoscenze scientifiche come una chiave per ridurre le malattie e i costi e salvare vite.

In occasione della Giornata, l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) ha presentato due ricerche, una sul lavaggio dell’insalata e una sulla comunicazione delle buone pratiche.

Lavare sempre l’insalata in busta, soprattutto in gravidanza

È sempre indicato lavare con abbondante acqua corrente le insalate già pronte in busta, per evitare anche il rischio di contaminazione da Toxoplasma. Ciò soprattutto in caso di gravidanza. L’indicazione viene da uno studio coordinato dall’ISS nell’ambito del progetto Toxosouces. La rivista “Eurosurveillance” ha appena pubblicato i risultati della ricerca, dedicando un numero al tema della sicurezza alimentare in vista della Giornata mondiale.
L’indagine multicentrica, che ha coinvolto 10 paesi europei tra Ottobre 2021 e Settembre 2022, ha esaminato in totale quasi 3300 campioni di insalate in busta. Pronte, dunque, al consumo.

Una contaminazione da Toxoplasma gondii è stata riscontrata nel 4,1% dei campioni, anche se la distribuzione non è risultata uniforme in tutti i paesi.

Il campionamento e il confezionamento delle insalate nel Nord Europa e la coltivazione delle insalate nell’Europa occidentale sono fattori di rischio. Sono correlati al rilevamento del Toxoplasma nei campioni di insalata.

Sicurezza alimentare: un progetto per le buone pratiche

Fra i vari progetti dell’Istituto nel campo della sicurezza alimentare uno in particolare coinvolge direttamente anche il pubblico. Si propone di valutare la percezione del rischio alimentare online per migliorare la comunicazione e promuovere l’empowerment attraverso efficaci strategie di diffusione digitale.

Gli obiettivi principali del progetto sono: aumentare l’uso dei canali digitali istituzionali, promuovere un approccio interdisciplinare, contribuire ad incrementare l’alfabetizzazione sanitaria, favorire l’uso della citizen science.

Cibo non sicuro: diffondere la conoscenza scientifica

Uno degli obiettivi del progetto riguarda le conoscenze, le abitudini e le pratiche degli utenti web/consumatori sulla sicurezza alimentare casalinga. Inoltre, si cercherà di fornire evidenze scientifiche per colmare il divario di conoscenza e per rispondere alle nuove sfide della sicurezza alimentare.

L’obiettivo finale e principale del progetto è quello di promuovere e sviluppare un efficace modello virtuoso di elaborazione e diffusione della conoscenza scientifica sulla sicurezza alimentare. Modello che sarà divulgato attraverso il sito ISS e i suoi canali social e consentirà di incrementare l’alfabetizzazione sanitaria degli utenti/consumatori.

«Tale approccio favorisce un accesso rapido ed efficace alle informazioni scientifiche istituzionali – spiega Antonella Maugliani, coordinatrice dello studio – che incoraggia una multimedialità pervasiva e coinvolgente. Contribuendo, così, a migliorare e sviluppare competenze digitali, oggi indispensabili per sfruttare le opportunità offerte dalla rete».