La chirurgia bariatrica si sta affermando come un trattamento rivoluzionario per i pazienti affetti da cirrosi epatica compensata causata dalla steatoepatite metabolica. Uno studio condotto dalla Cleveland Clinic evidenzia una drastica riduzione delle complicazioni gravi e un significativo miglioramento della qualità della vita di questi pazienti
Un problema globale: cirrosi epatica e steatoepatite metabolica
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La cirrosi epatica rappresenta la fase avanzata e irreversibile di molte malattie croniche del fegato. Il progressivo deterioramento del tessuto epatico porta alla formazione di cicatrici che compromettono le funzioni vitali dell’organo. Tra le principali cause della cirrosi oggi spicca la steatoepatite metabolica (MASH), una condizione patologica strettamente legata all’obesità e al diabete.
Negli Stati Uniti, circa tre milioni di persone soffrono di cirrosi epatica correlata a MASH, e almeno il 20% di questi pazienti progredisce verso gli stadi avanzati della malattia. La cirrosi si suddivide in due fasi principali:
Fase compensata, in cui il fegato mantiene ancora una certa funzionalità nonostante il danno subito;
Fase scompensata, caratterizzata da gravi complicanze come insufficienza epatica, ascite, encefalopatia epatica e, in molti casi, tumori epatici che rendono necessario il trapianto d’organo.
Attualmente, i pazienti con cirrosi epatica da MASH hanno a disposizione pochissime opzioni terapeutiche. Il trattamento si basa principalmente su modifiche dello stile di vita, ma nella maggior parte dei casi questi cambiamenti non sono sufficienti per arrestare o rallentare la progressione della malattia. Proprio per questo, la chirurgia bariatrica sta emergendo come un’innovativa strategia di gestione.
Lo studio SPECCIAL: una ricerca a lungo termine
La Cleveland Clinic ha condotto uno studio pionieristico per valutare l’impatto della chirurgia bariatrica nei pazienti con cirrosi compensata da MASH. Lo studio, denominato SPECCIAL (Surgical Procedures Eliminate Compensated Cirrhosis In Advancing Long-term), ha coinvolto 168 pazienti, suddivisi in due gruppi distinti:
- 62 pazienti sottoposti a un intervento di chirurgia bariatrica per la perdita di peso;
- 106 pazienti trattati con terapie tradizionali non chirurgiche.
I partecipanti sono stati seguiti per 15 anni, con un monitoraggio costante dell’evoluzione della cirrosi e della comparsa di eventuali complicazioni epatiche. La gravità della malattia è stata determinata attraverso biopsie epatiche al momento dell’arruolamento.
Risultati sorprendenti: l’efficacia della chirurgia bariatrica
I risultati dello studio, pubblicati su Nature Medicine, hanno evidenziato un impatto significativo della chirurgia bariatrica nella gestione della cirrosi compensata da MASH. Dopo 15 anni di follow-up:
Il rischio di sviluppare complicanze gravi, come il carcinoma epatocellulare e l’insufficienza epatica terminale, si è ridotto del 72% nei pazienti operati rispetto al gruppo di controllo.
Solo il 15,6% dei pazienti sottoposti a chirurgia ha sviluppato cirrosi scompensata, contro il 30,7% dei pazienti trattati con terapie non chirurgiche.
La perdita di peso media tra i pazienti operati è stata del 26,6% del peso corporeo iniziale (circa 31,6 kg), mentre il gruppo di controllo ha registrato una riduzione media del 9,8% (10,7 kg).
Questi risultati dimostrano che la chirurgia bariatrica non è solo un trattamento per l’obesità, ma può influenzare in modo profondo le patologie epatiche croniche.
Il meccanismo d’azione della chirurgia bariatrica
Questa tecnica chirurgica agisce su più fronti nel trattamento della cirrosi epatica da MASH. Oltre a favorire una drastica riduzione del grasso corporeo, il suo effetto metabolico ha ripercussioni significative sulla funzionalità epatica. La riduzione del grasso viscerale ed epatico è cruciale per rallentare il processo di fibrosi e ridurre l’infiammazione cronica nel fegato.
Inoltre, la chirurgia migliora la sensibilità all’insulina, riducendo i livelli di glicemia e prevenendo ulteriori danni epatici. Il dottor Ali Aminian, direttore del Bariatric & Metabolic Institute della Cleveland Clinic, ha sottolineato come questi cambiamenti metabolici abbiano un impatto diretto sulla progressione della cirrosi. Secondo il dottor Steven Nissen, coautore dello studio, le terapie basate esclusivamente su dieta e attività fisica non producono gli stessi benefici clinici osservati con la chirurgia.
Implicazioni cliniche e prospettive future
Lo studio SPECCIAL dimostra che la chirurgia bariatrica è un’opzione terapeutica concreta e altamente efficace per i pazienti con cirrosi compensata da MASH. Sebbene si tratti di un intervento chirurgico invasivo, i benefici a lungo termine superano di gran lunga i rischi, sia in termini di qualità della vita che di prevenzione di complicanze gravi.
Tuttavia, i ricercatori riconoscono che non tutti i pazienti sono candidati ideali per la chirurgia bariatrica. Per questo motivo, è essenziale continuare a esplorare nuove alternative terapeutiche, tra cui farmaci innovativi contro l’obesità, per valutare se possano offrire effetti simili senza la necessità di un intervento chirurgico.
Fonti
Nature Medicine (2025). Long-term liver outcomes after metabolic surgery in compensated cirrhosis due to metabolic dysfunction-associated steatohepatitis.
Cleveland Clinic, Bariatric & Metabolic Institute