Farmaci orfani

Nel nostro Paese i livelli di antibioticoresistenza rimangono alti e sono responsabili di oltre 10mila morti ogni anno. Sono dati importanti che rivelano la necessità di prevenire il problema, migliorando le cure negli ospedali e rendendole sempre più sicure. Il fenomeno della resistenza agli antibiotici rimane, infatti, preoccupante, ma per alcuni patogeni si iniziano a cogliere alcuni segnali positivi. Ciò è frutto della crescente attenzione verso l’argomento. Attenzione mostrata anche per le infezioni correlate all’assistenza nelle RSA, dove i numeri sono in diminuzione rispetto alle rilevazioni precedenti.

Sono questi i principali andamenti riscontrati dalle diverse sorveglianze coordinate a cui ha partecipato l’Istituto Superiore di Sanità (ISS). I dati sono stati resi noti nel corso del convegno “La resistenza agli antimicrobici: nuovi dati ed evidenze dalla sorveglianza alla ricerca”.

I dati principali sulla resistenza agli antimicrobici

«In Italia, nel 2023 le percentuali di resistenza alle principali classi di antibiotici per gli otto patogeni sotto sorveglianza restano elevate». Lo dichiara Monica Monaco, responsabile della sorveglianza ARISS. «Tuttavia, per alcune combinazioni patogeno/antibiotico, in particolare per Staphylococcus aureus, si continua ad osservare un trend in diminuzione rispetto agli anni precedenti. Con la percentuale di isolati resistenti alla meticillina (MRSA) che è diminuita ad un valore pari al 26,6%, registrando un’ulteriore flessione rispetto al biennio 2021-2022. In questo periodo, il valore della percentuale era rimasto stabile al 30%».

Anche per Acinetobacter spp. la percentuale di isolati resistenti alle principali classi di antibiotici è notevolmente diminuita, pur rimanendo a livelli alti.

Per Enterococcus faecium, resistente alla vancomicina, il trend, invece, è in continuo aumento.

Per quanto riguarda le batteriemie da enterobatteri resistenti ai carbapenemi, anche nel 2023 l’incidenza dei casi segnalati è in aumento rispetto al 2022;

L’antibioticoresistenza è al centro delle agende dei governi

L’ISS è impegnato nell’elaborazione di programmi nazionali di formazione per gli operatori sanitari sul tema della prevenzione e controllo delle infezioni, sulla igiene delle mani.

«Undici regioni hanno firmato con noi un accordo per lo sviluppo e l’erogazione sulla nostra piattaforma del corso a distanza sulle Infezioni Correlate all’assistenza. Questo – ha ricordato il direttore generale dell’ISS Andrea Piccioliè previsto dal PNRR come obbligatorio per gli oltre 280.000 operatori sanitari che lavorano negli ospedali. Abbiamo già formato 120.000 operatori che è più di un terzo dell’obiettivo target attraverso una formazione omogenea per tutti loro».  

«L’antibioticoresistenza è al centro delle agende di tutti i governi come emerso alla Riunione dei Ministri della Salute del G7 di Ancona». Così il presidente dell’ISS Rocco Bellantone. «Proprio ad Ancona è stata riconosciuta la necessità che tutti i paesi dispongano di piani d’azione nazionali multisettoriali basati su un approccio ‘One Health’».

Infezioni e antibiotici: la sorveglianza nelle RSA

Sotto la lente il periodo giugno-luglio 2024 al riguardo delle diverse sorveglianze che stimano l’andamento delle Infezioni Correlate all’Assistenza (ICA) nei residenti delle RSA.

Nell’ambito di questa sorveglianza, la prevalenza delle ICA è risultata del 2,65%, in riduzione rispetto alla precedente rilevazione.

Le sedi di infezione più frequentemente osservate sono state quella urinaria (34%) e quella respiratoria (33%).

I microrganismi più frequentemente isolati sono stati l’Escherichia coli e la Klebsiella pneumoniae. La prevalenza di uso di antibiotici è risultata del 2,9% (vs. 4,2% del 2016-17).

Le strutture hanno, inoltre, dimezzato il consumo di soluzione idroalcolica.

Affrontare il fenomeno, in chiave One Health

I partecipanti al convegno hanno discusso le possibili strategie per affrontare il fenomeno, in chiave One Health. Ciò con uno sguardo aperto alle nuove frontiere della ricerca e dell’innovazione nei settori della prevenzione, della diagnostica e della terapia.

«Il tema della resistenza agli antibiotici va affrontato nella sua complessità», ha sottolineato Anna Teresa Palamara, che dirige il dipartimento di Malattie Infettive dell’ISS. «Serve uno sforzo collettivo per preservare l’efficacia degli antibiotici, che sono l’arma più preziosa che abbiamo per combattere le infezioni. I numeri ci dicono che, anche se rimangono delle situazioni critiche da affrontare, si cominciano a vedere i primi frutti degli sforzi fatti in questo senso».