Un delicatissimo intervento chirurgico è stato eseguito su un neonato presso l’Oculistica dell’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino. Il piccolo è stato salvato dalla cecità grazie al primo intervento al mondo di chirurgia in entrambi gli occhi, sulla parte anteriore e posteriore. I sanitari hanno utilizzato una tecnologia 3D.

Il neonato, di appena 40 giorni, era affetto da cataratta congenita associata ad una rarissima e grave patologia della parte posteriore dell’occhio. Patologia causata da un incompleto sviluppo anatomico dell’occhio.

Riscontrato un anomalo riflesso bianco vicino alla pupilla

Il piccolino alla nascita non presentava nessun problema di salute. Ma nei primissimi giorni di vita i medici avevano rilevato la presenza di un anomalo riflesso bianco (leucocoria) in corrispondenza della pupilla. Questo pronto riscontro ha consentito un intervento tempestivo, cruciale per garantire un possibile sviluppo della capacità visiva.

Qualora, infatti, non si fosse intervenuti entro pochi giorni, il bambino avrebbe potuto sviluppare una condizione di cecità, senza possibilità successiva di recupero della vista.

L’intervento non si sarebbe potuto effettuare nei primi giorni di vita, ma, al contempo, non si sarebbero dovute superare le 6-7 settimane. I sanitari hanno, così, scelto il momento migliore per intervenire. 

Con la leucocoria la pupilla appare ricoperta da un riflesso bianco a volte anche esteso. La causa è da ricercare in anomalie a carico della lente, la struttura trasparente che si trova dietro l’iride e anteriormente al corpo vitreo. O in anomalie al corpo vitreo e al fondo oculare. È indicativo della presenza di diverse patologie oculari, come cataratta (congenita o acquisita), retinoblastoma, distacco di retina.

Eseguito un intervento di vitrectomia bilaterale

Il caso risolto dai medici dell’ospedale Molinette di Torino è il primo al mondo eseguito su un neonato.

Si tratta di un intervento di vitrectomia bilaterale associato alla chirurgia per la cataratta congenita, compiuto mediante un sistema di visualizzazione 3D.

Questo nuovo sistema di visualizzazione permette al chirurgo una percezione della profondità molto più accurata rispetto ai tradizionali microscopi. Aspetto, questo, che è stato di fondamentale importanza per poter eseguire le delicatissime manovre chirurgiche necessarie, considerate le piccole dimensioni dell’occhio del neonato. Inoltre, il nuovo sistema ha ridotto le possibili complicanze durante la chirurgia.

Dopo l’operazione, i medici hanno sottoposto il piccolo paziente ad un rigoroso monitoraggio postoperatorio per valutare la risposta dell’occhio alla chirurgia. Ed anche per garantire il miglior recupero visivo possibile. 

I progressi della chirurgia oculistica con la Tecnologia 3D

«La tempestività dell’intervento e la competenza degli specialisti di tutti gli ospedali della Città della Salute di Torino sono state determinanti. Ciò per offrire al neonato una possibilità concreta di vedere la bellezza del mondo attorno a sé». Si è espresso così Giovanni La Valle, Direttore generale della Città della Salute di Torino. «L’intervento rappresenta un esempio significativo dei progressi della chirurgia oculistica. Ma non solo, visto che dimostra come l’utilizzo delle innovazioni tecnologiche alla Città della Salute di Torino permettano di affrontare i casi più complessi. Casi fino a poco tempo fa ritenuti non trattabili. Come quest’ultimo, in cui i nostri professionisti in un intervento senza precedenti hanno dato nuove speranze di vista ad un piccolo neonato», conclude La Valle.