Le sigarette elettroniche (E-CIG) devono essere considerate farmaci per disintossicarsi dal fumo di sigaretta. È quanto elaborato in un recente documento dalla European Confederation of Primary Care Pediatricians (ECPCP) e dalla European Academy of Pediatrics (Eap) per vietarne l’utilizzo. Pubblicato sulla rivista medica ‘Acta pediatrica’, il documento lancia l’allarme sulla diffusione di sigarette elettroniche tra i giovani e i giovanissimi. E anche sui rischi, spesso sottovalutati, del loro consumo.
«Le aziende produttrici non dicono che una E-CIG (con nicotina) contiene fino a 10 volte il quantitativo di nicotina di una sigaretta di tabacco». A parlare è Laura Reali, presidente della ECPCP, tra gli autori della review internazionale, già pediatra di famiglia e membro della Commissione di Pediatria dell’Omceo Roma. «Con questo sistema i ragazzi che le fumano possono avere nel breve periodo effetti acuti anche gravi a livello respiratorio, cardiovascolare e oculare».
Gli effetti delle E-CIGS sul feto, ci sono i primi dati
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Nel lungo periodo, i giovani diventano dipendenti dalla nicotina, che è una sostanza con attività farmacologiche note e anche gravi. Per questo motivo, il documento dei pediatri vieta l’utilizzo delle sigarette elettroniche (con e senza nicotina) per i giovani. Prevede, altresì, la possibilità (per gli adulti) di acquistarle solo previa presentazione di ricetta medica che attesti di essere dipendenti dal fumo di sigaretta. E, per questo, in terapia disintossicante.
«In letteratura – spiega Reali – iniziano anche a comparire dati sugli effetti delle sigarette elettroniche sul feto per le donne che fumano in gravidanza. E spesso arrivano a fumare tutte e due i prodotti, tradizionale ed elettronico (dual users). Cominciano a comparire in letteratura anche gli effetti carcinogeni a lungo termine per uso di E-CIGS. In buona sostanza, ragazzi sani, che non avrebbero bisogno di disintossicarsi dal fumo di sigaretta, diventano dipendenti da un farmaco, che può favorire effetti avversi».
Acquistare le E-CIG solo con ricetta medica
Le E-CIG sono oggi un problema etico, oltre che di salute pubblica. Secondo ECPCP, i governi dovrebbero regolamentare le sigarette elettroniche come medicinali invece che come beni di consumo, perché sono veri e propri farmaci. Infatti, hanno degli effetti collaterali.
I prodotti chimici contenuti nelle sigarette elettroniche sono quelli che hanno contribuito alla sindrome Evali (E-cigarette or Vaping use Associated Lung Injury). Sindrome che, qualche anno fa, provocò la morte ad alcuni ragazzi negli Usa per insufficienza polmonare acuta.
Per questo EAP e ECPCP, in accordo con l’OMS, l’Unicef, Australia e Nuova Zelanda, chiedono il bando totale delle sigarette elettroniche. Chiedono anche di riservare la loro prescrizione solo su ricetta medica e solo a chi ha la attestazione di essere dipendente da fumo di sigaretta. E in terapia disintossicante per questo.
Urgono programmi per la cessazione del fumo
Il progetto di indagine scolastica europea su alcol e droghe Espad 2019 ha rilevato che adolescenti e bambini con meno di 11 anni utilizzano questi prodotti. Sia con nicotina (Nncps) sia senza nicotina (Nnds), specialmente nei paesi ad alto reddito.
L’indagine ha rilevato che i tassi di prevalenza per l’uso duale ed esclusivo erano più elevati nei paesi con regolamentazioni più permissive. Nello specifico, l’uso esclusivo di prodotti con nicotina o senza nicotina può fungere da punto di accesso al fumo di sigaretta tradizionale. Mentre è più probabile che i consumatori doppi abbiano sviluppato un’abitudine al fumo consolidata.
«Il rapporto dell’OMS sull’epidemia globale del tabacco – continua Reali – sottolinea la necessità di regolamenti rigorosi sulla pubblicità. Ma anche sulla vendita e sull’uso dei prodotti del tabacco».
Urgono programmi efficaci per la cessazione del fumo e campagne di salute pubblica mirate agli adolescenti e ai bambini.