Nonostante i progressi medici e le campagne di prevenzione, il numero di casi di IST, cioè infezioni sessualmente trasmissibili, continua ad aumentare in tutto il mondo. A sottolinearlo, un recente rapporto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) 

Cosa sono le infezioni sessualmente trasmissibili?

Le infezioni sessualmente trasmissibili (IST) sono malattie che si diffondono principalmente attraverso il contatto sessuale

Le infezioni sessualmente trasmissibili (IST) sono malattie che si diffondono principalmente attraverso il contatto sessuale. Possono essere causate da batteri, virus, parassiti e funghi. Tra le più comuni IST curabili, la sifilide, la gonorrea, la clamidia e la tricomoniasi, causano oltre un milione di nuove infezioni ogni giorno.

Se non trattate, possono portare a gravi complicazioni. Le infezioni croniche possono causare infertilità, malattie infiammatorie pelviche, complicazioni durante la gravidanza e una maggiore suscettibilità ad altre infezioni, incluso l’HIV. Le IST possono anche avere un impatto significativo sulla salute mentale, causando stress, ansia e stigma sociale.

A quanto pare, nonostante le campagne di informazione e sensibilizzazione, il fenomeno è in crescita.

L’allarme dell’OMS

Il rapporto “Implementing the global health sector strategies on HIV, viral hepatitis and sexually transmitted infections, 2022–2030” rivela che le IST non sono diminuite nonostante gli sforzi globali. Al contrario, alcune malattie, come la sifilide, hanno mostrato un aumento significativo. Il direttore generale dell’OMS, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha quindi sottolineato la necessità urgente di azioni globali per porre fine alle epidemie di IST entro il 2030. «Abbiamo gli strumenti necessari per porre fine a queste epidemie come minacce alla salute pubblica entro il 2030, ma ora dobbiamo garantire che, nel contesto di un mondo sempre più complesso, i Paesi facciano tutto il possibile per raggiungere gli ambiziosi obiettivi che si sono prefissati».

Conosciamo le quattro IST curabili.

Sifilide

La sifilide è un’infezione batterica causata dal Treponema pallidum, che può avere conseguenze gravi se non trattata adeguatamente. Si sviluppa in quattro fasi distinte:

Sifilide primaria: caratterizzata dalla comparsa di un’ulcera indolore, chiamata sifiloma, nel sito di infezione (solitamente i genitali, l’ano o la bocca). Questa lesione guarisce spontaneamente entro 3-6 settimane, anche senza trattamento.

Sifilide secondaria: si manifesta da 4 a 10 settimane dopo la comparsa del sifiloma, con sintomi come eruzioni cutanee, febbre, ingrossamento dei linfonodi, mal di gola, mal di testa, perdita di peso, dolori muscolari e stanchezza. Questi sintomi possono andare e venire per un periodo di tempo.

Sifilide latente: fase in cui non ci sono sintomi visibili, ma l’infezione è ancora presente nell’organismo. La sifilide latente può durare per anni.

Sifilide terziaria: se non trattata, l’infezione può progredire verso questa fase dopo anni o decenni. Può causare danni gravi agli organi interni come il cuore, i vasi sanguigni, il fegato, le ossa e le articolazioni, e può essere fatale.

La sifilide congenita è particolarmente preoccupante poiché viene trasmessa dalla madre al feto durante la gravidanza. Può causare aborti spontanei, natimortalità, morte neonatale o gravi anomalie congenite nel neonato. L’aumento dei casi di sifilide durante la pandemia di COVID-19 è attribuito a un incremento dei comportamenti sessuali a rischio e a una diminuzione nell’uso del preservativo.

Gonorrea

La gonorrea, causata dal batterio Neisseria gonorrhoeae, è una delle infezioni sessualmente trasmissibili (IST) più comuni e sta diventando sempre più difficile da trattare a causa della resistenza agli antibiotici. I sintomi della gonorrea possono includere:

Negli uomini: dolore o bruciore durante la minzione, secrezione purulenta dal pene, dolore o gonfiore in un testicolo.

Nelle donne: aumento delle perdite vaginali, dolore o bruciore durante la minzione, sanguinamento tra i periodi mestruali, dolore addominale o pelvico.

La gonorrea può anche infettare la gola, il retto e gli occhi. Se non trattata, può causare complicanze gravi come infertilità, malattia infiammatoria pelvica (PID) nelle donne e epididimite negli uomini. Il rapporto dell’OMS segnala un aumento della gonorrea multiresistente, con alcuni ceppi che mostrano resistenza al ceftriaxone, l’ultima linea di trattamento disponibile.

Clamidia e Tricomoniasi

La clamidia e la tricomoniasi sono due IST comuni che spesso non presentano sintomi evidenti, rendendo la diagnosi e il trattamento tempestivi difficili.

Clamidia: causata dal batterio Chlamydia trachomatis, può infettare l’uretra, la cervice, il retto e la gola. I sintomi, se presenti, includono dolore durante la minzione, secrezione anomala dai genitali e dolore addominale. Se non trattata, può portare a PID nelle donne e infertilità sia negli uomini che nelle donne.

Tricomoniasi: causata dal parassita Trichomonas vaginalis, può causare sintomi come prurito, bruciore, arrossamento e dolore nei genitali, oltre a perdite vaginali o uretrali maleodoranti. Tuttavia, molte persone infette non mostrano sintomi evidenti. Se non trattata, può aumentare il rischio di infezioni da HIV e complicanze in gravidanza.

HPV e altre infezioni

Il Papillomavirus umano (HPV) è l’infezione sessualmente trasmissibile più diffusa. Esistono molti tipi di HPV, alcuni dei quali possono causare verruche genitali, mentre altri sono associati a diversi tipi di cancro, inclusi:

Cancro della cervice uterina: è il tipo più comune di cancro associato all’HPV, ma il virus può anche causare cancro dell’ano, della vulva, della vagina, del pene e dell’orofaringe (parte posteriore della gola, compresa la base della lingua e le tonsille).

La maggior parte delle infezioni da HPV sono asintomatiche e vengono eliminate dal sistema immunitario entro due anni. Tuttavia, alcune infezioni possono persistere e portare a lesioni precancerose e cancerose. La vaccinazione contro l’HPV è altamente efficace nel prevenire le infezioni da HPV e le malattie correlate.

Sfide e soluzioni contro le infezioni sessualmente trasmissibili

Affrontare l’aumento delle IST richiede un approccio multidisciplinare che includa la prevenzione, l’educazione, la diagnosi precoce e il trattamento efficace. L’OMS ha evidenziato alcune aree chiave su cui concentrarsi:

Prevenzione: promuovere l’uso del preservativo e l’educazione sessuale sono fondamentali per prevenire la diffusione delle IST. Campagne di sensibilizzazione devono essere mirate a gruppi a rischio e adattate alle specifiche esigenze culturali e demografiche

Diagnosi e trattamento: l’accesso tempestivo a test diagnostici accurati è cruciale per identificare e trattare le IST. È essenziale migliorare l’accesso ai servizi sanitari, specialmente in aree con risorse limitate. Il trattamento precoce può prevenire complicanze a lungo termine e interrompere la catena di trasmissione.

Lotta allo stigma: lo stigma associato alle IST può impedire alle persone di cercare assistenza medica. È importante promuovere un ambiente di supporto e non giudicante, incoraggiando le persone a sottoporsi a test regolari e a seguire i trattamenti prescritti.

Ricerca e innovazione: investire nella ricerca per sviluppare nuovi trattamenti e vaccini è essenziale per affrontare le IST, in particolare quelle resistenti agli antibiotici. L’innovazione tecnologica può migliorare la diagnostica e rendere i test più accessibili e meno invasivi.

Prospettive tuture

La lotta contro le infezioni sessualmente trasmissibili è una sfida complessa che richiede un impegno globale. Nonostante i progressi significativi, molto resta da fare per ridurre l’incidenza delle IST e migliorare la qualità della vita delle persone affette. È fondamentale che i governi, le organizzazioni sanitarie e le comunità collaborino per raggiungere gli obiettivi fissati dall’OMS per il 2030.

Fonti

Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), Rapporto “Implementing the global health sector strategies on HIV, viral hepatitis and sexually transmitted infections, 2022–2030”

Ghebreyesus, T. A. (2023). Comunicato stampa del 21 maggio.

Instituto Superiore di Sanità, Aggiornamento sulla sorveglianza delle nuove diagnosi di infezione da HIV e dei casi di AIDS, 2023.

Nutrients Journal, Studio scientifico del 2017.