Grazie alla telemedicina in pediatria è possibile monitorare a distanza i pazienti con fibrosi cistica. A beneficiare delle nuove possibilità di comunicazione offerte dalla telemedicina sono sia i medici che i pazienti. Ed è quanto accade, già da qualche tempo, all’ospedale pediatrico Bambino Gesù-Irccs di Roma.
Molti medici hanno parlato della loro esperienza. Lo hanno fatto in occasione del del corso di aggiornamento “Casi clinici (e non solo) in pediatria: dall’ospedale al territorio andata e ritorno“, organizzato sabato scorso dall’Ordine provinciale dei medici-chirurghi e degli odontoiatri di Roma. Il corso si è tenuto presso l’Aula Roberto Lala.
Al corso ha partecipato anche Giovanni Leonardi, segretario generale del Ministero della Salute, che ha voluto sottolineare come la telemedicina sia una grande risorsa per la sanità; ma senza dimenticare che non sostituirà mai l’operato umano “perché ci vuole sempre la competenza delle persone per far sì che le tecnologie siano utilizzate a vantaggio della popolazione e diventino alleate dei medici“.
Telemedicina in pediatria e AI: i nuovi strumenti
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Durante il corso si è fatto il punto su intelligenza artificiale e telemedicina come nuove frontiere della pediatria. Le potenzialità delle nuove tecnologie possano essere importanti per contribuire a migliorare la qualità della vita dei pazienti. Per esempio la telemedicina può aiutare a ridurre gli spostamenti delle famiglie che si trovano fuori città o fuori regione rispetto al luogo di cura.
L’uso di piattaforme di teleconferenza e videochiamate, o di piattaforme specifiche per la telemedicina, consentono a pazienti e medici di comunicare attraverso videochiamate per consulenze mediche virtuali. Sistemi per la gestione dei dati, inoltre, consentono agli operatori sanitari di accedere alle informazioni del paziente in modo remoto. Dispositivi indossabili (es. smartwatch, fitness tracker) e sensori remoti possono monitorare inoltre costantemente parametri vitali come la frequenza cardiaca, la pressione sanguigna, la glicemia e inviare i dati ai professionisti della salute. Molte applicazioni sono progettate per monitorare la salute dei pazienti, raccogliere dati vitali da fornire ai medici. Si tratta di dispositivi, ad esempio, come i misuratori di pressione sanguigna e i glucometri. In altri casi, sono dotate di sistemi per inviare e ricevere prescrizioni online; si evitano così le prescrizioni cartacee dove possibile, e le file nello studio del medico.
La telemedicina in pediatria e nelle altre branche della medicina non è però solo monitoraggio a distanza, al contrario, è anche prevenzione. Il recente accesso all’anagrafe vaccinale, per esempio, ha consentito ai pediatri del territorio di attivare tanti recuperi vaccinali tra i propri pazienti.
Durante il corso di aggiornamento sono stati anche presentati alcuni casi clinici; nonché affrontati argomenti pediatrici emergenti come i disordini dello sviluppo sessuale o le problematiche poco note relative alla salute dei bambini migranti, dalle mutilazioni genitali alla circoncisione rituale. Il tutto affrontato sempre dal punto di vista dell’ospedale e del territorio.
Le esperienze del Bambino Gesù e del Gemelli di Roma
Tra i vari esempi, si sono portate le esperienze del Bambino Gesù e del Gemelli di Roma. Queste esperienze – spiega la Omceo di Roma in una nota – “dimostrano quanto la tecnologia possa essere di supporto all’attività del medico e sottolineano anche l’importanza della comunicazione tra le varie figure professionali affinché possa essere favorito un dialogo effettivo ed efficace tra ospedale e territorio“.
Un obiettivo per raggiungere il quale “è però anche necessario un impegno istituzionale affinché strumenti e formazione vengano adeguatamente messi a disposizione dei professionisti sanitari” – ha sottolineato il dottor Danilo Fusco, dirigente Area sistemi informativi logistica sanitaria e coordinamento acquisti della Regione Lazio.
“Quando il paziente viene dimesso, gli viene affidato un apparecchio, simile a un fonendoscopio, che serve per controllare la respirazione” – si è spiegato nel corso del convegno. “Le rilevazioni dello strumento vengono trasmesse in tempo reale sul computer del medico che può così monitorare lo stato del paziente. Non è uno strumento che sostituisce la visita medica programmata; ma permette il monitoraggio costante dei piccoli pazienti e che potrebbe essere applicato anche nell’ambito dell’assistenza primaria“. Lo ha precisato la dottoressa Valentina Grimaldi, pediatra di famiglia-psicoterapeuta, consigliera Omceo Roma; insieme al dottor Piero Valentini, direttore Uosd di Malattie Infettive Pediatriche presso il Policlinico Gemelli di Roma, responsabile scientifico del convegno.
Prossimo obiettivo: uniformare il territorio
Non è però tutto rose e fiori. Ci sono infatti alcuni territori che, in Italia, non hanno potuto mai sperimentare la telemedicina in pediatria e in nessun’altra branca della medicina. Questo perché ci sono delle zone in cui manca internet, oppure sono presenti famiglie a cui mancano i dispositivi elettronici.
Dell’obiettivo e della necessità di uniformare il territorio italiano verso la telemedicina, si è parlato nel corso della tavola rotonda successiva al convegno. “Non in tutto il Paese i nuclei hanno la stessa possibilità di accesso alle tecnologie” – ha evidenziato la dottoressa Grimaldi. Infatti “esistono zone disagiate in cui la connessione a internet non funziona adeguatamente così come esistono nuclei sprovvisti di computer“.
“Tutti noi ammiriamo le potenzialità delle nuove tecnologie ma poi ne temiamo l’impiego non comprendendo fino in fondo le opportunità che potrebbero offrirci sia in ospedale che sul territorio. Il confronto con gli esperti e con la platea è fondamentale. Un’iniziativa come questa si propone di promuovere sempre meglio e sempre di più l’integrazione fra ospedale e territorio dove il lavoro in équipe ma, soprattutto, la multi-professionalità e la multi-disciplinarietà dovranno diventare i protagonisti del futuro assistenziale pediatrico. L’informatizzazione e la telemedicina non possono che essere nostri preziosi alleati“.