Assosalute, Associazione nazionale farmaci di automedicazione, ha promosso un confronto sulla crisi di sostenibilità e sulla capacità di garantire l’universalismo del Servizio Sanitario Nazionale (SSN). All’evento “SSN al bivio: pubblico o privato?” hanno partecipato esponenti delle forze politiche, vertici delle categorie professionali di medici e farmacisti e la società civile.
Al centro del dibattito la riforma delle politiche sanitarie in Italia e le numerose scadenze economiche di fine anno che attendono il nostro Paese. Insieme ai protagonisti dell’ecosistema salute, si è discusso sulle modalità di integrazione necessarie per la corretta implementazione dei modelli assistenziali e di governance. Tra gli obiettivi, anche quello di tracciare uno stato dell’arte rispetto a criticità e barriere di accesso alla sanità, nei suoi risvolti legati ai territori.
Assosalute: sostenere le professionalità specifiche
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Assosalute ha voluto offrire il proprio contributo al dibattito in virtù della collaborazione esistente con i principali referenti per la salute dei cittadini. In primis medici di famiglia, farmacisti e i partner che sono in grado di favorire l’alfabetizzazione sanitaria.
È fondamentale sostenere le professionalità specifiche del farmacista e del medico di famiglia, i primi interlocutori del cittadino in tema di salute. Da valorizzare anche l’importanza di un approccio olistico alla salute che, a partire dalla prevenzione, implica l’affermarsi di una responsabilità condivisa. Ciò affinché tutti possano accedere al sistema pubblico quando serve e possano trovare tempestivamente le risposte ai propri bisogni di cura.
Al centro del dibattito rimangono ancora una volta le risorse economiche, professionali, tecnologiche, strutturali per ridefinire la presa in carico dei cittadini nei territori.
Servizio Sanitario Nazionale: aiutare i cittadini
Il dibattito si inserisce, tuttavia, in una fase storica cruciale. All’orizzonte le riforme che la classe politica e gli stakeholder sanitari sono chiamati a implementare sui territori. La sfida è, dunque, quella di proseguire il percorso di trasformazione e riforme in atto verso una sanità del futuro accessibile a tutti i cittadini. Una sanità che sia in grado di ridurre le disuguaglianze territoriali e garantire la sostenibilità economica, sociale e ambientale del Sistema.
«L’impegno di Assosalute è aiutare i cittadini a prendersi cura della propria salute responsabilmente e consapevolmente», ha dichiarato il presidente di Federchimica Assosalute, Salvatore Butti. «Per una questione di responsabilità abbiamo invitato esponenti politici delle forze di maggioranza e opposizione a confrontarsi con i referenti della salute dei cittadini. Ciò per contribuire alla definizione di una futura governance territoriale del Servizio Sanitario Nazionale e consegnare alle future generazioni una sanità a misura di persona».
Cartabellotta: riorganizzare l’assistenza territoriale
Nel corso dell’evento è stato richiamato il valore del Servizio Sanitario Nazionale a vocazione universalistica, che deve essere preservato per garantire efficienza nell’erogazione delle prestazioni sanitarie. Un obiettivo, hanno evidenziato tutti i partecipanti, che può essere raggiunto solo attraverso profonde sinergie tra attori pubblici e privati. Ma anche tra tutti i referenti della salute nei territori.
Infatti, da riorganizzare in prima battuta è l’assistenza territoriale, come ha evidenziato il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta. «Le nostre analisi rilevano numerose criticità nella riorganizzazione dell’assistenza territoriale prevista dal DM 77/2022. Dalle differenze regionali nei modelli organizzativi al fabbisogno di personale; dalle modalità di coinvolgimento di medici di famiglia alla carenza di personale infermieristico. Come Fondazione GIMBE siamo impegnati ad analizzare le grandi criticità del sistema. Ciò per richiamare al rispetto dei principi di università, uguaglianza ed equità, rimettendo la sanità pubblica al centro dell’agenda politica».