povertà in europa

Con l’invecchiamento progressivo della popolazione italiana, aumentano anche i tumori tra gli anziani. A sottolinearlo è il 39° Congresso Nazionale della Società Italiana di Geriatria Ospedale e Territorio (SIGOT), in programma a Modena dal 21 al 23 maggio 2025. Una tre giorni che mette al centro la salute degli over 70 e affronta un tema sempre più attuale: l’onco-geriatria, ossia la gestione oncologica del paziente anziano.

Un’Italia sempre più anziana

L’Italia è tra i Paesi più longevi al mondo. Tra il 1995 e il 2010 il numero di ultraottantenni è quasi raddoppiato, passando da 6,7 a 12,5 milioni. Le stime prevedono che nel 2050 gli over 80 saranno ben 51 milioni. Se da un lato questo dato riflette un successo della medicina e del benessere sociale, dall’altro rappresenta una sfida crescente: con l’avanzare dell’età aumentano le patologie croniche e, in particolare, i tumori.

Tumori tra gli anziani in aumento

Secondo i dati dell’Associazione Italiana Registri Tumori (AIRTUM), l’incidenza delle neoplasie triplica tra i 55 e gli 84 anni: si passa da 750 casi ogni 100.000 abitanti a ben 2.200. Il 70% delle persone con tumore ha più di 70 anni, e una diagnosi su cinque arriva dopo gli 80. Nel 2024 si stimano circa 400.000 nuovi casi di cancro in Italia. Tuttavia, la sanità pubblica deve ancora adeguarsi a questa realtà, specie in termini di accesso alle terapie.

Anziani poco coinvolti nei trial clinici

Nonostante rappresentino oltre il 40% dei malati oncologici, gli over 70 sono poco presenti negli studi clinici. Negli Stati Uniti, solo il 24% dei partecipanti ai trial approvati dalla FDA ha più di 70 anni, e nei trial del National Cancer Institute la quota scende sotto il 10%. In Italia, i pazienti reali che ricevono farmaci oncologici sono in media più anziani di 5 anni rispetto ai partecipanti agli studi clinici.

“Questa mancanza di dati limita la possibilità di personalizzare le terapie – spiega il professor Lorenzo Palleschi, presidente SIGOT –. Le decisioni mediche si basano spesso su protocolli non adatti alla fragilità e alle comorbidità degli anziani. Occorre quindi aumentare il loro coinvolgimento nella ricerca clinica”.

Terapie su misura per gli anziani

Quando l’anziano accede a trattamenti farmacologici, chirurgici o radioterapici studiati sulle sue caratteristiche, può ottenere miglioramenti significativi in sopravvivenza e qualità della vita. Per questo le Linee Guida oncologiche internazionali raccomandano l’uso della Valutazione Multidimensionale Geriatrica, un metodo che permette di adeguare le cure al profilo clinico, cognitivo, funzionale e sociale del paziente.

Invecchiamento attivo per prevenire fragilità e tumori

Prevenzione e stili di vita sani restano fondamentali anche in età avanzata. Il dottor Andrea Fabbo, tra i presidenti del Congresso SIGOT, sottolinea l’importanza di politiche per l’invecchiamento attivo: “L’invecchiamento inizia già dall’infanzia e può essere influenzato da comportamenti virtuosi. Attività fisica, corretta alimentazione, stimolazione cognitiva e relazioni sociali aiutano a prevenire la fragilità e persino alcune forme tumorali”.

Anche fattori come il livello socioeconomico, lo stress cronico o l’isolamento possono incidere sul rischio di malattia. L’approccio geriatrico moderno integra dunque la biologia dell’invecchiamento con la dimensione sociale e psicologica.

Il Congresso SIGOT: uno sguardo sul futuro

Il 39° Congresso della Società Italiana di Geriatria Ospedale e Territorio, che si svolge a Modena presso il Forum “Guido Monzani”, ospita oltre 500 specialisti da tutta Italia, con una significativa presenza di under 40. Accanto al 18° Congresso di Cardiogeriatria, si discuterà di prevenzione, demenze, sarcopenia, accessi in Pronto Soccorso, e naturalmente, di onco-geriatria.

Un’occasione importante per ripensare l’assistenza agli anziani in un Paese che invecchia, con l’obiettivo di offrire cure personalizzate, efficaci e rispettose della dignità e delle esigenze delle persone più fragili.