tumore gastrico

Un nuovo regime terapeutico basato su immunoterapia e chemioterapia mostra risultati promettenti per i pazienti con tumore gastrico in stadio precoce, operabile e localmente avanzato. Grazie a questa combinazione, più di due pazienti su tre sono vivi a tre anni dall’inizio del trattamento, secondo i dati dello studio di Fase III Matterhorn, presentati al congresso ESMO 2025 (Società europea di oncologia medica).

La combo innovativa: durvalumab più chemioterapia

Lo studio Matterhorn ha coinvolto 948 pazienti in 20 Paesi, confrontando il nuovo regime con la sola chemioterapia perioperatoria. Il trattamento innovativo prevede:

  1. Durvalumab neoadiuvante (somministrato prima dell’intervento chirurgico) in combinazione con chemioterapia.
  2. adiuvante post-chirurgia, sempre in combinazione con chemioterapia.
  3. Durvalumab in monoterapia come trattamento finale.

I risultati sono significativi: il rischio di morte si riduce del 22% rispetto alla sola chemioterapia. La percentuale di pazienti vivi a tre anni sale al 69% con il nuovo regime, contro il 62% nel gruppo trattato solo con chemioterapia. Inoltre, il rischio di progressione della malattia, recidiva o morte diminuisce del 29%.

Un passo avanti per i pazienti

Secondo Lorenzo Fornaro, Oncologia Medica 2 presso l’Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana, “questi dati rappresentano una speranza concreta per i pazienti con tumore gastrico e della giunzione gastro-esofagea. Queste neoplasie tendono a recidivare e la prognosi a lungo termine resta spesso sfavorevole, nonostante chirurgia e chemioterapia. Con il regime a base di durvalumab, 7 pazienti su 10 sono vivi a tre anni”.

Anche Alessandro Pastorino, Oncologia Medica 1 dell’IRCCS Ospedale Policlinico San Martino di Genova, sottolinea l’importanza della scoperta: “In Italia il tumore gastrico colpisce oltre 72.000 persone e i tassi di sopravvivenza a 5 anni sono ancora relativamente bassi. Sono necessari trattamenti innovativi, soprattutto per le forme in stadio precoce, e questo nuovo regime rappresenta un’opzione concreta per migliorare la gestione dei pazienti”.

L’impatto della combinazione immunoterapia e chemio

La combinazione di durvalumab con chemioterapia perioperatoria rappresenta un passo avanti significativo nella cura dei tumori gastrici. L’immunoterapia, agendo sul sistema immunitario, può migliorare la risposta alla chemioterapia e ridurre il rischio di recidiva. Questo approccio potrebbe diventare in futuro il nuovo standard di trattamento con intento curativo, offrendo una maggiore possibilità di sopravvivenza a lungo termine per i pazienti.

La ricerca continua, ma questi risultati aprono nuove prospettive per migliorare la qualità della vita e la prognosi dei pazienti con tumore gastrico.

Fonte: Ansa