Gli esperti della Società Internazionale Cornea, Cellule Staminali e Superficie Oculare (SICSSO) e della Società Italiana Scienze Oftalmologiche (SISO), in occasione del Congresso mondiale sulla Cornea e del Forum della Banca degli Occhi, hanno sottolineato che in Italia il trapianto di cornea è mini-invasivo nel 60% dei casi. Il recupero della vista è più duraturo e con raro rischio di rigetto.
Il trapianto di cornea in Italia ieri e oggi
Indice dei contenuti
Fino a quindici anni fa l’unica tipologia di trapianto era rappresentata dalla sostituzione di tutta la cornea. Al Congresso sono stati evidenziati gli enormi passi in avanti fatti dalla scienza in questo campo. Oggi l’intervento tradizionale è adottato in Italia solo nel 30% dei casi. La maggior parte dei circa 7000 interventi eseguiti ogni anno consiste in un trapianto di cornea mini-invasivo, realizzato con tecniche selettive o “lamellari“; queste consentono di sostituire i soli strati corneali effettivamente compromessi, preservando quelli non danneggiati.
“Sostituire la porzione di cornea malata rispettando il più possibile l’anatomia dell’occhio, è lo scopo delle nuove metodiche di trapianto, tra cui l’ultima novità è rappresentata dal trapianto corneale lamellare anteriore chiamato DALK“, afferma Vincenzo Sarnicola, presidente della SICSSO e membro del consiglio direttivo della SISO. Grazie alla DALK, continua Sarnicola, “l’intervento quindi risulta molto meno invasivo con grandi vantaggi per il paziente”.
Il successo dell’intervento mini-invasivo
Con il trapianto di cornea mini-invasivo la porzione del tessuto trapiantato è minore perciò il rischio di complicanze durante l’operazione è quasi azzerato. “Il risultato è più duraturo, con alte percentuali che il recupero della vista resti ottimale per tutta la vita, perché il rischio di rigetto è raro: appena il 4% contro il 30% dell’intervento tradizionale”, sottolinea Sarnicola.
Eccellente, a detta degli esperti, è anche il sistema italiano della Banca degli Occhi. Quest’ultima risponde alle richieste provenienti da oltre 200 centri di trapianto in Italia e più di 20 all’estero. Il merito va anche alle persone che donano con generosità, consentendo ad altri di migliorare la qualità della propria vita.