Una donna francese ha subito una retinopatia, una condizione oculare che ha compromesso gravemente la sua vista, a causa dell’esposizione a una tintura per capelli a base di ammine aromatiche. Fortunatamente, una volta interrotto l’uso del prodotto, le sue condizioni sono tornale alla normalità.
Il caso ha tuttavia acceso i riflettori su un potenziale pericolo nascosto in un prodotto di uso comune
Quando la tintura domestica costa “un’occhio”
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A descrivere la vicenda, un gruppo di ricercatori francesi guidati dal dottor Nicolas Chirpaz, oftalmologo dell’ospedale Edouard Herriot di Lione, e pubblicata sulla rivista JAMA Ophthalmology.
La paziente, che non aveva mai avuto precedenti problemi di vista, ha iniziato a sperimentare una visione progressivamente offuscata in entrambi gli occhi pochi giorni dopo aver utilizzato una tintura per capelli a base di para-fenilendiammina, una particolare ammina aromatica.
Dopo essersi sottoposta a esami approfonditi, i medici hanno riscontrato che la donna presentava distacchi retinici e un ispessimento della retina neurosensoriale.
Tutti sintomi tipici di una retinopatia.
Inizialmente, gli esperti avevano escluso altre possibili cause come infezioni o malattie oncologiche.
Alla fine hanno tuttavia collegato il danno all’uso della tintura per capelli, in particolare all’ingrediente chimico contenuto nel prodotto.
Le ammine aromatiche: cosa sono e come agiscono
Le ammine aromatiche sono una classe di composti chimici caratterizzati dalla presenza di un gruppo amminico (-NH₂) legato a un anello aromatico, tipicamente un anello benzenico. La loro struttura conferisce loro proprietà specifiche che li rendono fondamentali in vari settori industriali, soprattutto nell’industria chimica e nella produzione di coloranti. Uno degli esempi più noti di ammina aromatica è la para-fenilendiammina (PPD), largamente utilizzata nella produzione di tinture per capelli e materiali tessili.
Le ammine aromatiche vengono generalmente sintetizzate chimicamente in laboratorio o su scala industriale. Questo processo spesso parte da composti organici come il benzene, una sostanza presente in natura, ottenuta principalmente dal petrolio o dal carbone.
Attraverso una serie di reazioni chimiche, tra cui la nitrificazione e la riduzione, è possibile introdurre il gruppo amminico sull’anello aromatico, ottenendo così le ammine aromatiche.
Nell’industria delle tinture, questi composti sono particolarmente apprezzati per la loro capacità di legarsi ai capelli in modo stabile e duraturo.
Il “miracolo” si deve a una reazione ossidativa che avviene quando la sostanza viene esposta a un agente ossidante come il perossido di idrogeno. Questa, crea molecole coloranti di grandi dimensioni che si fissano alla cheratina del capello, offrendo una colorazione intensa e resistente ai lavaggi.
Ulteriori impieghi
Oltre all’uso nelle tinture per capelli, le ammine aromatiche trovano impiego anche nella produzione di coloranti per tessuti, inchiostri e vernici. Il loro meccanismo d’azione, basato sulla capacità di legarsi in modo stabile ai materiali, rendendoli ideali per creare colorazioni vivaci e resistenti.
Nonostante la loro utilità, però, alcune di esse, inclusa la para-fenilendiammina, possono causare problemi per la salute, in quanto possono causare allergie o irritazioni cutanee. La PPD, in particolare, può essere sensibilizzante, ovvero può provocare reazioni allergiche nelle persone predisposte, soprattutto se utilizzata in alte concentrazioni.
Inoltre, l’esposizione a lungo termine ad alcune ammine aromatiche è associata a potenziali effetti cancerogeni.
Ragion per cui la loro regolamentazione è severa in molti Paesi. Per mitigare tali rischi, la quantità consentita nei prodotti cosmetici è strettamente controllata dalle normative di sicurezza.
Secondo il team del dottor Chirpaz, le ammine aromatiche possono interrompere il normale funzionamento delle cellule epiteliali del pigmento retinico, cellule fondamentali per il mantenimento della salute degli occhi. Queste cellule sono responsabili del supporto e della nutrizione dei fotorecettori nella retina, e qualsiasi loro disfunzione può portare a gravi danni visivi.
Nel caso della donna francese, i sintomi si sono sviluppati rapidamente e hanno compromesso seriamente la sua vista. Fortunatamente, dopo aver smesso di utilizzare la tintura contenente para-fenilendiammina e aver cambiato prodotto con una tintura senza ammine aromatiche, nel giro di un mese, la signora ha recuperato il senso perduto. I medici hanno monitorato la sua condizione per un periodo di quattro anni, durante il quale la donna non ha riportato ulteriori problemi visivi.
Un caso clinico unico?
Sebbene i casi di retinopatia indotta dalle ammine aromatiche siano rari, essi rappresentano un pericolo potenziale per chiunque utilizzi tinture per capelli contenenti queste sostanze. Prima della donna francese, erano stati segnalati altri tre episodi simili nel 2022.
Ad ogni modo, non esistono dati precisi sul numero di persone colpite da questa specifica forma di retinopatia, ma gli esperti ritengono che il fenomeno sia sottostimato. Molti pazienti potrebbero non collegare immediatamente i loro problemi di vista all’uso delle tinture per capelli, e i medici potrebbero non essere sufficientemente informati su questo rischio. Per questo motivo, il team di Chirpaz sottolinea l’importanza di aumentare la consapevolezza sia tra i consumatori che tra i professionisti sanitari.
Come proteggersi
Le persone che utilizzano regolarmente questi prodotti, dovrebbero monitorare attentamente eventuali alterazioni della vista e consultare un medico ai primi segni di problemi.
Per chi desidera evitare completamente il rischio, è possibile optare per tinte che non contengano ammine aromatiche.
Gli esperti suggeriscono inoltre che le aziende produttrici di cosmetici e prodotti per la cura dei capelli dovrebbero prendere in considerazione l’adozione di alternative più sicure alle ammine aromatiche nelle loro formulazioni, al fine di ridurre il rischio per i consumatori. Alcuni studi stanno già esplorando l’uso di composti meno tossici, ma al momento molte delle tinture disponibili sul mercato contengono ancora ingredienti potenzialmente pericolosi.