Cos’è il test per il microbioma? Sempre più spesso si sente parlare di microbioma, spesso usato come sinonimo di microbiota. Ma i due concetti non sono uguali. Il microbiota è l’insieme dei microrganismi che vivono in un ambiente del corpo umano, come l’intestino o la pelle. Il microbioma è invece l’insieme del patrimonio genetico di quei microrganismi: è ciò che determina le loro funzioni e come interagiscono con il corpo umano.

Nel nostro intestino vivono miliardi di batteri, capaci di influenzare la digestione, il sonno, la salute mentale e persino il processo di invecchiamento. Conoscerli significa avere una nuova chiave di lettura del benessere.

Test per il microbioma: i batteri non sono tutti nemici

Per decenni la scienza si è concentrata solo sui batteri patogeni, quelli cioè che causano malattie. Ma da venticinque anni a questa parte la microbiologia ha cambiato approccio. È emerso infatti che molti batteri intestinali sono in realtà alleati della nostra salute.

Parliamo di batteri “buoni”, come i lattobacilli o i bifidobatteri, che favoriscono l’equilibrio intestinale, migliorano il sistema immunitario e tengono sotto controllo quelli potenzialmente dannosi.

L’asse intestino-cervello: un dialogo continuo

Il nostro intestino parla con il cervello. Lo fa attraverso una rete complessa che collega sistema nervoso centrale e sistema enterico. Questo asse è stato scoperto nel 1986 e da allora ha rivoluzionato la medicina.

Studi recenti dimostrano che il microbioma può influenzare l’umore, la memoria e la risposta allo stress. Ognuno ha un microbioma unico, come un’impronta digitale. È per questo che la risposta agli alimenti o ai farmaci può variare da persona a persona.

Scoprire il proprio microbioma: test e limiti

Conoscere il proprio microbioma è oggi possibile grazie a test sempre più accessibili. Alcuni richiedono prescrizione medica, altri sono venduti direttamente ai consumatori. Tuttavia, mancano ancora standard unificati, termini condivisi e una guida clinica riconosciuta.

Insomma, possiamo analizzare il nostro microbioma, ma non sempre sappiamo interpretare i risultati con certezza. La scienzain merito infatti è in pieno fermento, ma ancora in evoluzione.

Il ruolo decisivo dell’alimentazione

Ciò che mangiamo ha un impatto diretto sulla flora intestinale. Una dieta ricca di fibre, frutta, verdura, cereali integrali e alimenti fermentati nutre i batteri buoni e riduce l’infiammazione.

Al contrario, zuccheri semplici, carne rossa, cibi ultra-processati e alcol promuovono disbiosi, cioè lo squilibrio del microbiota. Questo può aumentare il rischio di malattie croniche, infiammazioni e disturbi digestivi.

Diversificare la dieta è importante: più varietà significa più diversità nel microbiota, e quindi più salute. Anche la cottura e l’idratazione influenzano i microrganismi intestinali.

Test per il microbioma: alleato nella prevenzione

Secondo uno studio pubblicato su The Lancet, il microbioma potrebbe essere la chiave per diagnosi e cure laddove la medicina tradizionale ha fallito. La ricerca punta a usare il profilo batterico intestinale per prevenire malattie metaboliche, autoimmuni e persino neurologiche.

Ne è convinto anche Alessio Fasano, pediatra e ricercatore di Harvard, che da anni studia il legame tra microbioma e prevenzione delle malattie croniche.