L’allarme arriva dall’Australia: l’ondata influenzale è esplosa a luglio con +70% di casi e +50% di ricoveri in due settimane. Il sindacato Cimo‑Fesmed per questo motivo chiede una campagna vaccinale “seria”, soprattutto per anziani, pazienti fragili e personale sanitario, evitando così il collasso degli ospedali per la stagione influenzale 2025-2026.
Stagione influenzale 2025-2026: cosa ha osservato l’Australia?
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Nel recente inverno australe, l’influenza ha causato un’impennata preoccupante. I contagi sono aumentati del 70% rispetto all’anno precedente, i ricoveri del 50% in due settimane, e le ambulanze hanno registrato il peggior numero di ore di servizio in assoluto: 5.866 ore di attesa. Questo scenario anticipa una stagione 2025‑26 difficile anche in Europa e in Italia, secondo il sindacato Cimo‑Fesmed.
Stagione influenzale 2025-2026: cosa dicono i modelli previsionali?
I Centri statunitensi (CDC) confermano che la stagione sarà di alta intensità, costruendo il vaccino trivalente con tre ceppi selezionati: due sottotipi A (H1N1 e H3N2) e un ceppo B (linea Victoria), secondo la raccomandazione dell’OMS.
Inoltre, uno studio italiano ha validato un modello basato su reti neurali (SIR‑INN) capace di prevedere con precisione l’andamento dell’influenza in tempo reale, utile per pianificare risposte tempestive. (arXiv)
Stagione influenzale 2025-2026: cosa prevede l’OMS per il vaccino 2025-26?
L’OMS ha raccomandato questi ceppi per i vaccini trivalenti destinati all’emisfero nord:
- A H1N1 tipo Victoria/4897/2022
- A H3N2 tipo Croatia/10136RV/2023
- B linea Victoria tipo Austria/1359417/2021
Nei vaccini quadrivalenti rimane anche il ceppo B Yamagata (Phuket/3073/2013).
In Italia come vanno le campagne vaccinali?
Nonostante gli sforzi, la copertura rimane insufficiente. Nel 2021‑22 la vaccinazione raggiungeva il 20,5% nella popolazione generale, e il 58,1% negli over 65, in calo rispetto all’anno precedente.
Tra gli operatori sanitari, a Genova si era passati dal 12,8% al 40,9% nel 2020‑21, con un successivo calo al 23,0% nel 2021‑22.
Più in generale, secondo l’OMS, Italia registra circa il 53% di copertura nei cittadini over‑65, sotto la media europea.
Perché la copertura resta bassa?
Uno studio dell’OBVIOUS Project mostra che la carenza di consapevolezza del proprio status come “gruppo prioritario” riduce la vaccinazione del 26,1 percento. I medici di base, invece, contribuiscono positivamente: le loro raccomandazioni aumentano la copertura del +20,2 percento. Influiscono anche percezioni negative e dubbi sulla sicurezza del vaccino. Approfondisci leggendo lo studio qui.
Cosa fare per affrontare la stagioen influenzale impegnativa?
Secondo Cimo‑Fesmed in Italia serve:
- un piano vaccinale forte, coinvolgendo ospedali, anziani, operatori
- rete territoriale per i casi lievi
- ospedali organizzati con percorsi dedicati e personale protetto
- campagne di informazione efficaci contro lo scetticismo vaccinale
FAQ sulla stagione influenzale 2025-26
Serve il vaccino ogni anno?
Sì, tutti sopra i 6 mesi dovrebbero vaccinarsi annualmente.
Cosa differenzia trivalenti e quadrivalenti?
I quadrivalenti proteggono anche contro un ulteriore ceppo B della linea Yamagata.
Quanto dura l’influenza?
I sintomi si presentano in 1–4 giorni, durano 5–7 giorni, fino a due settimane.
Il modello SIR-INN è disponibile?
È un prototipo promettente, usato su dati dell’ISS per le stagioni 2023‑25.