Il 14 febbraio si festeggia San Valentino, in onore del santo santo martire che, secondo la leggenda, aiutava i giovani innamorati a unirsi in matrimonio nonostante le restrizioni dell’epoca.
Beh oggi le cose sono cambiate un po’. Di restrizioni ce ne sono poche e “reperire” un partner è diventato più semplice, anche grazie alle app di incontri. Ma forse non tutti sanno che, l’ordine in cui si visualizzano i profili può fare la differenza…
San Valentino: come le app hanno rivoluzionato le love story
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San Valentino è arrivato ma oggi non c’è più bisogno di intermediari per trovare il partner.
Secondo recenti sondaggi, le app online sono diventate il modo più popolare per incontrare nuove persone e potenziali partner romantici.
Ma c’è di più…
Forse è l’effetto “primo impatto“, o forse è solo una questione di psicologia umana, sembra che l’ordine in cui si visualizzano i profili possa giocare un ruolo importante nel modo in cui si decide chi merita attenzione o no.
A dimostrarlo, una ricerca pubblicata su The Conversation sugli “effetti sequenziali” o “dipendenza seriale” fenomeni affascinanti nel vasto campo della psicologia.
Cosa significa tutto questo?
Uno strano pregiudizio: assimilazione o contrasto
Si tratta di una forma di pregiudizio che influenza il nostro modo di valutare e giudicare le cose, che si tratti delle prestazioni olimpiche, dei saggi degli studenti o persino dell’attrattiva facciale.
Facciamo subito un esempio.
Immaginiamo di guardare una serie di foto di volti. Secondo gli studi condotti in questo campo, il volto che abbiamo visto precedentemente influenzerà la nostra percezione di quello successivo. Questo può avvenire in due modi: assimilazione o contrasto.
Se il volto precedente era molto attraente, potremmo tendere ad assimilare il nuovo volto a quell’immagine positiva, trovandolo più attraente di quanto sarebbe stato altrimenti. Al contrario, se il volto precedente era meno attraente, potremmo trovare il nuovo volto meno attraente di quanto sarebbe stato valutato in un contesto neutro.
Ma non finisce qui. Questi pregiudizi possono anche influenzare il nostro giudizio su altre qualità, come l’affidabilità, l’intelligenza o la posizione dominante di una persona.
Quindi, se vediamo un volto che esprime sicurezza e autorità, potremmo tenderemo a valutare il successivo come altrettanto affidabile e intelligente.
Tuttavia, c’è un’interessante variabile da considerare: la somiglianza tra i volti.
Se i due volti sono molto simili, potremmo essere più inclini all’assimilazione. Al contrario, se sono molto diversi, potremmo sperimentare meno assimilazione o addirittura contrasto.
Insomma, l’effetto sequenziale è un’interessante finestra sul funzionamento della mente umana e sulle sottili influenze che possono modellare le nostre percezioni e i nostri giudizi quotidiani.
Povero San Valentino: era meglio quando si stava peggio
A complicare ulteriormente le cose, c’è una questione ancora aperta riguardo alla natura di questi effetti sequenziali.
Saranno causati da un bias percettivo, ossia la nostra opinione sul volto precedente modifica il modo in cui vediamo quello successivo?
O forse derivano da un bias di risposta, dove la nostra reazione fisica al volto precedente influenza la nostra risposta al successivo?
Bella domanda…
Uno studio britannico del 2021 ha cercato di fare chiarezza su questo punto, chiedendo ai partecipanti di visualizzare il volto precedente senza esprimere un giudizio prima di valutare quello successivo. I risultati hanno indicato un effetto di contrasto.
I giudizi sull’attrattiva del volto attuale si allontanavano infatti dall’immagine di quello precedente.
Questo suggerisce che la direzione del pregiudizio potrebbe dipendere dal semplice atto di osservare i volti o di doverli valutare attivamente.
Ebbene, nel contesto delle app di appuntamenti, dove i giudizi sull’attrattiva spesso si riducono a una decisione binaria del tipo “sì o no“, gli effetti sequenziali possono essere particolarmente rilevanti.
Cosa dice un altro studio
In un altro studio del 2016, i partecipanti sono stati invece esposti a una serie di volti e hanno dovuto decidere se ciascuno di essi fosse “attraente” o “poco attraente“.
In questo caso, i risultati hanno rivelato un interessante effetto di assimilazione.
I partecipanti tendevano a valutare un volto come più attraente se pensavano che il volto precedente nella sequenza fosse anch’esso attraente, rispetto al caso in cui non lo fosse.
Ma non è solo l’aspetto visivo a giocare un ruolo importante nell’attrattiva di un profilo di appuntamenti.
Anche le didascalie hanno il loro peso
Anche altri fattori, come gli errori linguistici nel testo, possono influenzare notevolmente i nostri giudizi. In uno studio particolarmente interessante, è emersa una correlazione tra l’attrattiva assegnata alle foto e il testo che accompagnava il profilo, valutato separatamente da persone diverse.
Un’interessante scoperta emersa da recenti ricerche è che le persone fisicamente attraenti tendono a scrivere testi di accompagnamento che trasudano fiducia, risultando così più attraenti agli occhi degli altri.
Ma cosa ci insegna questo studio?
Mentre potremmo essere consapevoli di molti pregiudizi che influenzano la nostra percezione del mondo, come la tendenza a individuare volti negli oggetti inanimati o a attribuire qualità positive alle persone attraenti, potremmo non essere così consapevoli del fatto che la sequenza di cose che vediamo possa influenzare i nostri giudizi.
Ciò non significa che la scelta del nostro attuale partner sia stata completamente influenzata dal profilo che abbiamo visto prima del loro, ma è interessante considerare che potrebbe aver avuto un ruolo nel plasmare la nostra impressione complessiva.
Queste scoperte ci invitano a essere più consapevoli delle influenze nascoste che guidano le nostre decisioni e ci incoraggiano a esplorare in modo più critico il mondo delle relazioni online.
Buon San Valentino