Un progetto di vecchia data quello dell’Oms sul rumore notturno, ma sempre attuale. Anzi, lo è più che mai perché in alcuni Paesi dell’UE una parte della popolazione potrebbe essere esposta a livelli di rumore notturno pericolosi per la salute e il benessere. Lo scrive l’Istituto Superiore di Sanità.
Nel 2003 nasceva il progetto dell’Ufficio Regionale per l’Europa dell’Oms e co-sponsorizzato dall’Unione Europea: “Night noise guidelines (NNGL) for Europe” (Linee guida sul rumore notturno per l’Europa). In quello stesso anno, in uno studio condotto nei Paesi Bassi, il 25% delle persone descriveva il proprio sonno profondamente disturbato dai rumori esterni. Una percentuale decisamente in crescita rispetto al 17% del 1998.
Il rapporto finale è il frutto di un lavoro di revisione della letteratura scientifica di un gruppo di esperti scelti tra 17 istituzioni di 12 Paesi europei. Tra loro anche ricercatori italiani dell’Università di Roma “La Sapienza” e del Dipartimento provinciale di Pisa dell’Arpa Toscana.
Un passo decisivo perché fino a quel momento non si era data la giusta importanza al riposo e non era stato valutato l’impatto sulla salute dei disturbi del sonno nel breve e lungo termine.
Rumore notturno, il sonno e la salute
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Dormire è un’esigenza biologica e l’assenza di un sonno adeguato può generare numerosi problemi di salute. Il rumore disturba il sonno attraverso una serie di effetti diretti e indiretti che si ripercuotono sulla salute sia psichica sia fisica degli individui. Per esempio, il rumore causato dal passaggio di aerei, anche quando non determina un vero e proprio risveglio, porta a un aumento della pressione sanguigna.
Lo studio ha confermato il legame esistente tra il rumore notturno e i disturbi del sonno, l’uso di farmaci e i sintomi dell’insonnia. Mentre sul legame del rumore con l’ipertensione, l’infarto del miocardio e la depressione, le evidenze sono limitate rispetto a quanto dimostrato dalle ricerche passate.
Rumore notturno, i gruppi più vulnerabili
Il lavoro ha fatto un confronto tra bambini, adulti e anziani mettendo in evidenza che:
- gli adulti hanno una soglia di risveglio più bassa e sono spesso considerati più sensibili al rumore notturno. Tuttavia, per quanto riguarda gli effetti del rumore notturno diversi dal risveglio, i bambini sembrano avere una stessa se non maggiore reattività rispetto agli adulti.
- i bambini, dormendo più a lungo, sono esposti per più tempo al rumore notturno, quindi sono considerati un gruppo a rischio.
- a causa di un sonno più frammentato, anche gli anziani sono considerati un gruppo a rischio, così come le donne incinte, i malati e i lavoratori che fanno i turni.
Salute, decibel e le sue conseguenze
Dalla correlazione tra i livelli di rumore notturno esterno e gli effetti sulla salute è emerso che:
- fino a 30 decibel: non si osservano sostanziali effetti biologici;
- tra 30 e 40 decibel: aumentano i movimenti del corpo, i risvegli, i disturbi del sonno, l’eccitazione. Gli effetti sembrano modesti, ma non si può escludere che i gruppi vulnerabili ne risentano in misura maggiore;
- tra 40 e 55 decibel: c’è un marcato aumento degli effetti negativi; la maggior parte delle persone esposte ne risente e si adatta a convivere con il rumore. I gruppi vulnerabili, a questo livello di esposizione, sono severamente colpiti;
- sopra 55 decibel: la situazione è considerata pericolosa a livello di salute pubblica. Gli effetti avversi sono frequenti e il sistema cardiovascolare comincia a essere sotto stress. Lo stress cardiovascolare è l’effetto dominante.
Tra gli scopi del progetto quello di offrire dati scientifici per valutare gli effetti sanitari delle diverse tipologie di rumore (aereo, stradale, ferroviario). E quindi proporre delle linee guida sulla valutazione della rumorosità di tali sorgenti per promuovere un adeguato sviluppo legislativo in materia di rumore notturno.