Il caldo può causare svariati disturbi ad anziani, ipertesi e soggetti con problemi renali. Il rischio è quello di compromettere la salute dei reni con un regime alimentare inappropriato e con un eccessivo consumo di alcol. Infatti, l’aumento delle temperature, un’alimentazione ricca di grassi e proteine, l’eccessiva sudorazione e gli ambienti surriscaldati mettono a dura prova il funzionamento dei reni.
Per questi motivi, la Società Italiana di Nefrologia (Sin) ha stilato un elenco di comportamenti virtuosi per i pazienti con malattia renale cronica (Mrc). Sono consigli che dovrebbero, tuttavia, essere seguiti da tutti per mantenere i reni in salute.
Reni e acqua, attenzione a non superare i limiti
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I reni dei soggetti sani lavorano meglio e si affaticano di meno in “regime di diluizione”, cioè quando si assumono molti liquidi. Questi assicurano l’equilibrio degli elettroliti e dei liquidi dell’organismo, eliminando le principali scorie del metabolismo. Bere molti liquidi è, però, un consiglio da dare alle persone con una funzionalità renale e cardiaca normale. In presenza di insufficienza renale o cardiaca, non si devono, invece, assumere quantità di acqua e liquidi superiori alla norma. In questi casi, difatti, i reni non riescono a eliminare i liquidi in eccesso. La conseguenza è la comparsa di ritenzione che può causare uno scompenso cardiaco.
«Quando l’insufficienza renale è tale da richiedere la dialisi – spiega Stefano Bianchi, Presidente della Società Italiana di Nefrologia (SIN) – si deve addirittura bere pochissimo. Ciò nonostante la forte sensazione di sete. Ai pazienti in dialisi bisogna sempre ricordare di ridurre sale e alimenti salati soprattutto d’estate per ridurre la sete».
Malattie dei reni: diarrea e vomito come segnali
I pazienti con malattia renale cronica, così come gli anziani, devono rivolgersi subito al medico in caso di episodi di diarrea o vomito. Specialmente d’estate, quando il rischio di disidratazione è maggiore. Infatti, alcuni farmaci assunti (aceinibitori, sartani, diuretici, metformina, glifozine) potrebbero accumularsi e produrre effetti tossici anche gravi.
Il caldo può ridurre i valori della pressione arteriosa
«D’estate è molto importante controllare la pressione arteriosa agli anziani» – afferma Mariacristina Gregorini, Segretario SIN e Direttore Nefrologia e Dialisi Ausl- Irccs di Reggio Emilia. «Come è noto, il grande caldo tende a farne ridurre i valori anche in modo significativo. Con valori di pressione eccessivamente ridotti, gli anziani vanno incontro più facilmente a un fenomeno di “ipoperfusione” degli organi interni. Ovvero, scarsa irrorazione sanguigna in particolare dei tre organi vitali per eccellenza: cervello, cuore, reni».
La terapia antipertensiva o diuretica non deve essere sospesa con il grande caldo. Spesso, però, deve essere rimodulata in base alle esigenze dell’organismo. Sarà il proprio medico di famiglia o il proprio specialista di riferimento a valutare se il quadro terapeutico necessita di alcune variazioni.
Estate, le raccomandazioni per tutti
Quando le temperature aumentano, è bene per tutti seguire le regole di buon senso:
- evitare se possibile di uscire nelle ore più calde;
- non compiere sforzi fisici eccessivi all’esterno o in ambienti non climatizzati;
- bere adeguatamente in caso di abbondante sudorazione;
- proteggersi dal sole diretto;
- evitare pasti ricchi di grassi e proteine preferendo pasta, verdure e frutta;
- ridurre o evitare il consumo di alcolici.
L’alcol è nemico della salute perché provoca la dilatazione dei vasi e ha un effetto diuretico, aumenta, dunque, il lavoro dei reni. Assunto in quantità elevata, in associazione agli effetti del caldo ed eventualmente a farmaci, può aumentare il rischio di danno renale.