La paralisi, causata spesso da lesioni al midollo spinale, rappresenta una delle condizioni mediche più devastanti. Tuttavia, una nuova speranza emerge dalla Svizzera, dove un team di ricercatori dell’EPFL di Losanna e del CHUV di Vaud, guidato dai professori Grégoire Courtine e Jocelyne Bloch, ha raggiunto un risultato straordinario: la stimolazione cerebrale profonda dell’ipotalamo laterale ha permesso a pazienti paralizzati di recuperare la capacità di camminare. Pubblicato su Nature Medicine, lo studio non solo svela nuove funzioni cerebrali, ma offre prospettive innovative nel trattamento delle disabilità motorie

La paralisi: cause, diffusione e sfide attuali

Uno studio offre prospettive innovative nel trattamento delle disabilità motorie

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), ogni anno si registrano circa 250.000-500.000 nuove lesioni spinali nel mondo. Le cause principali includono traumi dovuti a incidenti stradali, cadute e attività sportive, ma anche condizioni mediche come tumori spinali o malattie degenerative.

Le conseguenze di una lesione al midollo spinale variano a seconda della gravità e della localizzazione del danno. La paralisi totale o parziale degli arti inferiori, nota come paraplegia, o quella di tutti e quattro gli arti, chiamata tetraplegia, si manifesta quando la comunicazione tra il cervello e i nervi spinali viene interrotta. I sintomi includono perdita di movimento, sensibilità e controllo delle funzioni corporee essenziali.

Ad oggi, il trattamento si concentra principalmente sulla prevenzione di ulteriori danni, sul rafforzamento muscolare attraverso la riabilitazione e sull’uso di dispositivi assistivi come sedie a rotelle. Tuttavia, nessuna terapia è stata in grado di ripristinare completamente la capacità di camminare. La stimolazione cerebrale profonda (DBS) rappresenta quindi un importante passo avanti.

La scoperta dell’ipotalamo laterale: una regione inaspettata

L’ipotalamo laterale è tradizionalmente noto per il controllo di funzioni vitali come la fame, la sete e la regolazione del ciclo sonno-veglia. Non era mai stato associato alla capacità motoria. Il team svizzero, attraverso avanzate tecniche di imaging e studi preclinici, ha scoperto che questa regione svolge un ruolo cruciale nel recupero della deambulazione dopo lesioni spinali.

Inizialmente, i ricercatori hanno mappato l’intero cervello per individuare le aree potenzialmente coinvolte nella stimolazione del movimento. Gli esperimenti sugli animali hanno rivelato che l’attivazione dell’ipotalamo laterale può riattivare circuiti neuronali dormienti, favorendo la rigenerazione delle connessioni residue tra cervello e midollo spinale.

La tecnica: come funziona la stimolazione cerebrale profonda (DBS)

La stimolazione cerebrale profonda è una procedura neurochirurgica che prevede l’impianto di elettrodi in regioni specifiche del cervello. Questi elettrodi, collegati a un dispositivo esterno, emettono impulsi elettrici che modulano l’attività neuronale.

Nel caso dell’ipotalamo laterale, i neurochirurghi hanno utilizzato scansioni cerebrali ad alta risoluzione per individuare con precisione il punto di intervento. Durante l’operazione, eseguita con il paziente sveglio, gli elettrodi sono stati posizionati e testati in tempo reale. La risposta immediata di un paziente, che ha affermato di sentire le gambe e di voler camminare, ha confermato il successo dell’approccio.

Risultati straordinari e impatto sui pazienti

I risultati dello studio sono stati sorprendenti. Pazienti con paralisi parziale hanno riacquistato la capacità di camminare durante le sessioni di riabilitazione e hanno mostrato miglioramenti che si sono mantenuti anche dopo la sospensione della stimolazione. Questo suggerisce che la DBS non si limita a un effetto temporaneo, ma promuove una riorganizzazione duratura delle connessioni nervose.

Il caso di Wolfgang Jäger, paralizzato dal 2006, è emblematico. Grazie alla stimolazione dell’ipotalamo laterale, ha recuperato una mobilità significativa, riuscendo non solo a camminare per brevi distanze, ma anche a svolgere attività quotidiane come raggiungere oggetti in alto. «È come riavere indietro una parte di me che credevo persa per sempre», ha dichiarato.

Il futuro della ricerca: verso terapie integrate

Lo studio apre la strada a combinazioni terapeutiche innovative. Gli scienziati stanno esplorando l’integrazione della DBS con impianti spinali, già utilizzati per stimolare direttamente i nervi lesionati. Questa sinergia potrebbe offrire una strategia di recupero ancora più completa, favorendo il recupero non solo delle funzioni motorie, ma anche di quelle sensoriali.

Parallelamente, il team sta studiando come ottimizzare la DBS per adattarla a diverse tipologie di pazienti, inclusi quelli con lesioni spinali più gravi. L’obiettivo è estendere i benefici a un numero sempre maggiore di persone, riducendo i costi e migliorando l’accessibilità della tecnologia.

Necessitò di ulteriori studi 

La stimolazione cerebrale profonda dell’ipotalamo laterale rappresenta una rivoluzione nel trattamento delle lesioni spinali. Non si tratta solo di un progresso medico, ma di una dimostrazione di come la scienza possa trasformare la vita delle persone, restituendo loro speranza e autonomia.

Mentre la ricerca continua a progredire, questa scoperta segna l’inizio di una nuova era per la medicina rigenerativa, in cui le neuroscienze e la tecnologia lavorano insieme per riscrivere i confini delle possibilità umane. Con il giusto sostegno e ulteriori investimenti, il futuro potrebbe vedere sempre più persone lasciare le loro sedie a rotelle per tornare a camminare. Un sogno che, grazie a scienziati come Courtine e Bloch, è oggi più vicino alla realtà.

Fonti

Nature Medicine

Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS): Rapporti su lesioni spinali e disabilità motorie.

EPFL e CHUV: Comunicati ufficiali sui risultati dello studio.