Pancreas

Buone speranze per i diabetici dal pancreas artificiale che ha l’obiettivo di sostituire la funzione endocrina del pancreas, compromessa nei pazienti con diabete. In particolare nei soggetti con diabete tipo 1.

«Il pancreas artificiale si candida a cambiare la vita delle persone con diabete di tipo 1», dichiara Angelo Avogaro, presidente della Società Italiana di Diabetologia. «Questo rappresenta il varco di ingresso in una nuova era di trattamento. Un migliore controllo dei livelli glicemici non ha solo un effetto sulla qualità di vita, ma anche sui costi associati. Che sono calcolati in un 10% della spesa sanitaria globale».

Il cosiddetto “pancreas artificiale” è un dispositivo per la gestione del diabete e per la somministrazione dell’insulina. È composto da un sensore che monitora in maniera costante il glucosio, collegato ad una pompa ad insulina indossabile che eroga l’ormone.

Pancreas artificiale, una svolta per i pazienti diabetici

Il pancreas artificiale rappresenta una svolta nel trattamento del diabete di tipo 1. Offre, infatti, un migliore controllo dei livelli glicemici attraverso il sensore di monitoraggio del glucosio.

«Il sistema – continua il presidente Avogaro – usa un algoritmo per determinare la quantità di insulina che deve essere somministrata in maniera automatica. Ciò al fine di garantire un livello stabile di glucosio. Al contrario dei dispositivi che erogano insulina in maniera continuativa le cui modifiche sono affidate al paziente stesso».

Questi sistemi liberano le persone con diabete di tipo 1 dalla routine della puntura del dito. Non solo, visto che eliminano anche le iniezioni di insulina sull’addome, sgravano, inoltre, i pazienti dal peso della gestione del diabete.

In Italia 300mila persone sono affette da diabete di tipo 1

Ora, si attende, però, il via libera per le persone «con diabete di tipo 2 con diabete non controllato in terapia insulinica», prosegue Avogaro.

Nei mesi scorsi, la Gran Bretagna ha avviato un programma per una fornitura di dispositivi alle persone con diabete 1 non controllato. O a rischio di ipoglicemia. Saranno selezionati, in particolare, bambini, giovani, donne incinte o che stanno pianificando una gravidanza.

«In Italia, le persone con diabete di tipo 1 sono 300mila», evidenzia la Società Italiana di Diabetologia. Con l’utilizzo di questo tipo di dispositivi, «la gestione della patologia diventerebbe più semplice e sicura. Questo perché le repentine oscillazioni del glucosio (in eccesso o in difetto) possono risultare fatali».

40 anni fa l’idea di automatizzare l’infusione dell’insulina

«L’idea di automatizzare l’infusione di insulina nasce oltre 40 anni fa», dichiara Federico Boscari, Diabetologo presso l’Azienda Ospedale Università di Padova.

Ma è solo negli ultimi 10 anni che si è potuta far partire la commercializzazione dei primi modelli di pancreas artificiale. Ciò grazie alla miglior accuratezza dei sensori, alla precisione delle pompe per somministrazione di insulina (microinfusori) e allo sviluppo di algoritmi affidabili.

L’attesa era tale che, in parallelo, un piccolo gruppo di pazienti e di genitori di soggetti pediatrici affetti da diabete di tipo 1 si sono riuniti. E hanno messo in comune le proprie competenze tecnologiche, per creare dei modelli di pancreas artificiale “fai da te”. Hanno collegato «sensori e microinfusori con algoritmi creati appositamente, con l’obiettivo di rendere più sostenibile la gestione quotidiana del diabete di tipo 1. Senza attendere la commercializzazione dei primi modelli ufficiali», conclude Boscari.