ONA Calabria: con il talento dell’oncologo Pasquale Montilla e l’impegno dell’avvocato Ezio Bonanni è presentato un nuovo protocollo per la prevenzione oncologica per la nazione ed il mondo.

Il diritto alla salute non può limitarsi alla cura della malattia quando questa si manifesta. In territori segnati da un’esposizione ambientale prolungata, come il Sito di Interesse Nazionale di Crotone, la tutela della popolazione passa necessariamente attraverso la capacità dello Stato di prevenire il danno prima che diventi irreversibile.
È in questo contesto che si inserisce quindi il modello di prevenzione oncologica. Una proposta scientifica che punta a colmare il divario tra conoscenza epidemiologica e reale protezione della salute pubblica.

Il limite della sola epidemiologia e la necessità di un cambio di paradigma

Per anni, l’analisi delle aree contaminate si è basata prevalentemente su studi epidemiologici descrittivi. Capaci di evidenziare l’aumento di incidenza di determinate patologie ma non di spiegare in modo puntuale il nesso causale tra esposizione ambientale e malattia.

Il modello proposto da Montilla nasce proprio per superare questo limite. Non si limita a osservare gli effetti, ma indaga le cause biologiche profonde che legano l’inquinamento ai processi patologici. Introducendo strumenti in grado di trasformare l’analisi ambientale in prevenzione attiva.

Il modello Montilla: prevenzione oncologica basata sull’evidenza biologica

Il cuore dell’approccio consiste nell’integrazione tra epidemiologia, biologia molecolare e medicina ambientale. Attraverso lo studio dei biomarcatori di esposizione e di danno biologico, il modello consente di individuare precocemente alterazioni cellulari correlate a contaminanti ambientali.

Un elemento distintivo è l’utilizzo delle cosiddette autopsie oncologiche ambientali. Strumento conoscitivo volto quindi a comprendere i meccanismi di bioaccumulo e le relazioni tra contaminanti e patologie. Questo consente di produrre evidenze causali utili alla ricerca e alla possibile programmazione sanitaria e decisioni pubbliche.

Il valore del modello Montilla risiede quindi proprio nella sua capacità di trasformare dati scientifici complessi in strumenti operativi per la prevenzione, superando la logica emergenziale che ha caratterizzato per decenni la gestione dei siti contaminati.

Il ruolo dell’Osservatorio Nazionale Amianto e dell’avvocato Ezio Bonanni

L’attuazione di questo modello trova sostegno nell’impegno dell’Osservatorio Nazionale Amianto, che da anni promuove un approccio integrato alla tutela della salute nei territori esposti a rischio ambientale. Sotto la guida dell’avvocato Ezio Bonanni, l’ONA sostiene la necessità di affiancare all’azione giudiziaria e risarcitoria una strategia preventiva fondata sulla scienza.

Bonanni sottolinea come “la difesa del diritto alla salute non possa limitarsi alla gestione delle conseguenze, ma debba tradursi in politiche capaci di prevenire il danno, individuando per tempo i fattori di rischio e intervenendo sulle cause strutturali dell’esposizione.”

Un modello che si propone a livello nazionale

L’ONA invita la Presidenza del Consiglio dei Ministri,a valutare il modello Montilla come riferimento nazionale. Il sostegno istituzionale non viene inteso come atto formale, ma come scelta strategica per rafforzare il coordinamento tra ricerca scientifica, sanità pubblica e politiche ambientali.

Per ONA riconoscere il valore del modello Montilla significherebbe dotare lo Stato di uno strumento avanzato per affrontare le conseguenze sanitarie dell’inquinamento, trasformando territori colpiti in luoghi di sperimentazione virtuosa e di prevenzione strutturata.

Un nuovo paradigma per la tutela della salute pubblica

Il caso di Crotone può rappresentare l’avvio di una nuova stagione nella sanità ambientale italiana. Un modello che agisce sulle cause, mettendo al centro la scienza, la prevenzione e il diritto alla salute.

In questa prospettiva, il modello di prevenzione oncologica proposto da Montilla diviene una scelta culturale e istituzionale: quella di costruire politiche pubbliche capaci di anticipare il rischio, proteggere i cittadini e garantire un futuro più sicuro alle comunità esposte.