GLI SCIENZIATI LANCIANO L’ALLARME DAI LINCEI: “CI SARÀ UN’ALTRA PANDEMIA”. PER QUESTO SERVE COOPERAZIONE GLOBALE E PIÙ INVESTIMENTI NELLA PREVENZIONE. LE RECENTI SCELTE DEGLI STATI UNITI METTONO IN DISCUSSIONE QUESTO EQUILIBRIO.
Nuove pandemie: il futuro dell’umanità passa dalla lotta ai virus
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Non è una profezia, ma una certezza scientifica: ci sarà un’altra pandemia. Questo è il messaggio che arriva forte e chiaro dalla conferenza internazionale “Viral Emergencies: New Challenges Ahead”, organizzata dall’Accademia Nazionale dei Lincei nell’ambito del ciclo “Il futuro dell’umanità”.
Nel corso dell’incontro, svoltosi a Roma l’8 giugno, scienziati, medici, rappresentanti dell’industria e delle agenzie sanitarie hanno discusso come affrontare le future minacce virali. Il bilancio lasciato dal COVID-19 è ancora pesante, ma il mondo non è abbastanza preparato a fronteggiare nuove emergenze.
Una sfida globale, non solo sanitaria
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, la preparazione alle pandemie non è solo una questione di salute. È un dovere morale, un’esigenza economica e un impegno politico. La gestione dei virus emergenti richiede un approccio multilivello, che coinvolga governi, comunità scientifiche, organizzazioni internazionali e settori privati.
La cooperazione globale non è più un’opzione. È la base per identificare precocemente le minacce, condividere i dati, sviluppare vaccini e terapie e rafforzare i sistemi sanitari più fragili. Dove manca la collaborazione, aumentano i rischi per tutti.
Nuove pandemie: gli Stati Uniti fanno un passo indietro
Eppure, proprio mentre cresce la consapevolezza dell’urgenza, arrivano segnali preoccupanti. Gli Stati Uniti hanno recentemente ridotto in modo drastico i fondi destinati alla cooperazione sanitaria internazionale. Il taglio dei programmi Usaid, in particolare PEPFAR e PMI, ha sollevato allarmi in tutto il mondo.
Queste decisioni rischiano di compromettere anni di progressi nella lotta contro HIV, malaria e malattie tropicali. Ma soprattutto indeboliscono la rete di sorveglianza e risposta alle crisi sanitarie, rendendo il pianeta più vulnerabile alle pandemie future.
Prevenzione, tecnologia e nuovi modelli di governance
Durante l’incontro ai Lincei, gli esperti hanno evidenziato le priorità su cui investire. Prima fra tutte, la prevenzione: rafforzare i sistemi sanitari, migliorare la capacità diagnostica e monitorare i virus negli animali, dove spesso nascono le nuove minacce.
Poi viene la tecnologia. I recenti progressi nell’intelligenza artificiale, nella genomica e nei vaccini a mRNA possono rivoluzionare la risposta alle pandemie. Ma serve un accesso equo a queste innovazioni, anche nei Paesi più poveri.
Infine, è necessario ripensare la governance globale della salute. Serve un nuovo patto tra Stati, che metta al centro trasparenza, solidarietà e capacità di intervento rapido. L’umanità ha gli strumenti per affrontare la prossima pandemia, ma solo se agisce unita.
Il futuro si costruisce ora
Il ciclo di incontri “Il futuro dell’umanità” non è solo un momento di riflessione. È un invito all’azione. Il COVID-19 ha mostrato quanto siamo interdipendenti. Le future pandemie non riguarderanno solo scienziati e medici, ma ogni aspetto delle nostre vite.
Restare vigili, cooperare e investire nella prevenzione è l’unico modo per non ripetere gli errori del passato. Perché la prossima pandemia non sarà un’eventualità remota, ma una sfida concreta. E il tempo per prepararsi è adesso.