Arriva la nuovo legge sul comporto: dal 2025 i lavoratori malati di cancro possono contare su maggiori tutele, garanzie concrete e diritti più estesi. La nuova legge, approvata dal Senato e sostenuta da una larga convergenza parlamentare, rappresenta un vero passo di civiltà. Una risposta a chi, durante la malattia, si è trovato solo di fronte a burocrazia, precarietà e assenza di tutele reali.
Che cos’è il “comporto” e cosa cambia
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Il periodo di “comporto” è il tempo massimo durante il quale un lavoratore può assentarsi per malattia senza perdere il posto di lavoro. Prima della riforma, la durata era di 6 mesi, salvo proroghe previste dai contratti collettivi.
Oggi, per chi ha un’invalidità pari o superiore al 74%, il comporto è esteso a 24 mesi. Questo significa che un lavoratore che ha contratto il cancro ha diritto a due anni di protezione dal licenziamento per motivi di salute. Un cambiamento radicale. In passato, chi superava il periodo concesso rischiava il licenziamento e spesso doveva affrontare lunghi e costosi contenziosi.
Nuova legge sul comporto: più ore di permessi retribuiti
Anche sul fronte dei permessi c’è un netto miglioramento. Prima, i lavoratori avevano diritto a un numero limitato di ore per esami e visite mediche. Ora, grazie alla nuova legge, vengono aggiunte 10 ore di permessi retribuiti annui per:
- i lavoratori con invalidità pari almeno al 74%;
- i genitori di minori con patologie oncologiche o croniche gravi.
Il totale sale così fino a 28 ore all’anno, un supporto importante per chi deve sottoporsi a visite frequenti o terapie.
Nuova legge sul comporto: lo smart working diventa un diritto
Per chi torna al lavoro dopo una fase acuta della malattia, lo smart working diventa una possibilità concreta. I lavoratori oncologici e quelli affetti da patologie gravi hanno ora diritto di precedenza nell’accesso al lavoro agile, una misura che facilita la conciliazione tra cura e attività professionale.
Questa norma consente di ridurre lo stress fisico e mentale, evitando spostamenti e offrendo maggiore flessibilità nella gestione del tempo e delle energie.
Tutele anche per i lavoratori autonomi
Una delle novità più significative riguarda i lavoratori autonomi. Prima della riforma non avevano alcuna tutela in caso di malattie gravi. Oggi, invece, possono sospendere la loro attività per un massimo di 300 giorni all’anno, senza incorrere in inadempienze contrattuali. Un’opportunità importante per chi lavora in proprio e non aveva alcuna forma di protezione.
Un riconoscimento anche per gli studenti
Per la prima volta vengono previsti premi di laurea dedicati agli studenti oncologici, un segnale concreto di valorizzazione dell’impegno e della determinazione dimostrata nel proseguire gli studi nonostante la malattia. Anche il percorso accademico, dunque, rientra in una visione più ampia di supporto e inclusione.
Il ruolo del Ministero dell’Economia nel disegno di legge
Il disegno di legge ha avuto un lungo iter parlamentare, soprattutto per la necessità di garantire la sostenibilità economica delle misure previste. Il Ministero dell’Economia ha monitorato passo dopo passo l’impatto finanziario della legge. Il risultato è una dotazione economica da 25 milioni di euro all’anno, già stanziata e immediatamente operativa.
Questo significa che le nuove tutele non resteranno sulla carta: entrano in vigore subito, senza la necessità di ulteriori decreti attuativi.
Nuova legge sul comporto: una legge che funziona
Certo, il testo originario era ancora più ampio. Alcune proposte sono state limate per motivi di bilancio. Tuttavia, l’approvazione della legge rappresenta comunque un successo concreto per i malati di cancro e per tutte le famiglie coinvolte. In un periodo segnato dalla revisione della spesa pubblica, aver ottenuto una riforma operativa e dotata di risorse certe è un risultato importante.
Verso una nuova cultura del lavoro e della salute
Questa legge non è solo un insieme di articoli normativi. È il simbolo di un cambiamento culturale: riconosce la dignità dei lavoratori durante la malattia, promuove l’inclusione e rifiuta l’idea che chi si ammala debba pagare anche con il proprio lavoro.
In un Paese dove circa 400.000 persone ricevono ogni anno una diagnosi di tumore, misure come queste sono strumenti di equità. Il lavoro non può essere un ostacolo alla cura. La malattia non può essere una condanna sociale.
Con la nuova legge sul comporto, l’Italia infatti fa un passo avanti nel rispetto della persona malata, dimostrando che è possibile tutelare la salute e la dignità, anche nei momenti più difficili.