Recentemente, gli sguardi degli scienziati dell’UT Southwestern del Texas si sono rivolti a un elemento inaspettato e affascinante per la cura del Parkinson e della sclerosi multipla. Le nanoparticelle d’oro sospese in una formula farmaceutica rivoluzionaria. Questo nuovo farmaco, chiamato CNM-Au8, emerge come una promettente risorsa nel trattamento delle malattie neurodegenerative
Malattie neurodegenerative e la sfida delle nanoparticelle d’oro
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Prima di parlare delle nanoparticelle d’oro, utile soffermarsi sulle due malattie. Il Parkinson e la sclerosi multipla (SM).
Parliamo di afflizioni debilitanti caratterizzate da un metabolismo cerebrale lento, che priva i neuroni dell’energia vitale e favorisce l’accumulo di sostanze dannose, tra cui radicali liberi e tossine. Processi che danneggiano le cellule cerebrali, contribuendo alla progressione di queste malattie neurologiche invalidanti.
Partiamo dal Parkinson.
Il Parkinson è una patologia neurodegenerativa cronica che colpisce il sistema nervoso centrale, causando una vasta gamma di sintomi motori e non motori. Caratterizzata principalmente da tremori, rigidità, bradicinesia (movimenti rallentati) e problemi di equilibrio, questa condizione può anche manifestarsi con disturbi del sonno, depressione, difficoltà cognitive e altri sintomi.
Secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), il morbo di Parkinson, la seconda malattia neurodegenerativa più comune dopo l’Alzheimer, affligge circa 6,1 milioni di persone in tutto il mondo.
Tuttavia, è importante notare che queste cifre sono in costante aumento a causa dell’invecchiamento della popolazione e dell’aumento delle diagnosi.
Nel corso degli anni, diverse terapie sono state utilizzate per gestire i sintomi della malattia di Parkinson. Tra queste, i farmaci levodopa, agonisti dopaminergici, inibitori della MAO-B e degli enzimi catecol-O-metiltransferasi sono stati ampiamente prescritti per migliorare la funzione motoria e la qualità della vita dei pazienti.
La sclerosi multipla
La sclerosi multipla (SM) è una malattia autoimmune cronica del sistema nervoso centrale, in cui il sistema immunitario attacca erroneamente la mielina, il rivestimento protettivo delle fibre nervose nel cervello e nel midollo spinale. Il danneggiamento della mielina interrompe la trasmissione dei segnali nervosi, causando una serie di sintomi neurologici.
Le cause esatte della sclerosi multipla non sono ancora completamente comprese, ma si ritiene che coinvolgano una combinazione di fattori genetici, ambientali e immunologici.
La SM piò causare una serie di sintomi, tra cui affaticamento, debolezza muscolare, nella coordinazione e nell’equilibrio, problemi di vista, problemi cognitivi e difficoltà nel controllo della vescica dell’intestino.
Terapie per la sclerosi multipla
Attualmente non esiste una cura definitiva per la SM, ma alcuni trattamenti possono aiutare a gestire ni sintomi, rallentare la progressione della malattia e migliorare la qualità di vita dei pazienti.
Veniamoa ai trattamenti standard.
Essi possono includere terapie farmacologiche per ridurre l’infiammazione e modulare il sistema immunitario, terapie fisiche e riabilitative per migliorare la forza muscolare e la mobilità e supporto piscologico e sociale per affrontare gli aspetti emotivi della malattia.
La speranza nelle nanoparticelle auree CNM-Au8
Come accennato, le terapie per il trattamento delle due patologie possono solo fornire sollievo temporaneo dai sintomi.
Nessuna di esse tuttavia affronta la causa sottostante della malattia o impedisce la sua progressione.
In questo contesto, il farmaco sperimentale emerge CNM-Au8 come nuova prospettiva di cura. La sua capacità di stimolare il metabolismo cerebrale potrebbe aprire nuove strade per rallentare o persino invertire i sintomi della malattia.
Insomma, una speranza tangibile per i milioni di persone colpite da questa condizione debilitante.
L’innovativo composto, a base di nanoparticelle d’oro, ha catturato l’attenzione degli esperti grazie alla sua capacità unica di risvegliare il metabolismo cerebrale.
Il segreto dietro l’efficacia di CNM-Au8?
Ebbene, esso risiede nella sua capacità di agire come uno stabilizzatore energetico per il cervello, in grado di offrire alle cellule cerebrali l’energia di cui hanno bisogno per combattere la malattia.
Ma perché l’oro?
L’alchimia del benessere: le nanoparticelle CNM-Au8
Le nanoparticelle d’oro, si rivelano strumenti eccezionali nel mondo della medicina. La loro dimensione ridotta consente loro di penetrare rapidamente nelle cellule o di superare la barriera emato-encefalica, fornendo al cervello un coenzima vitale, noto come adenosina trifosfato (ATP).
Quest’ultimo è fondamentale per il metabolismo energetico e la produzione di energia cellulare. In particolare, CNM-Au8 è progettato per agire come un catalizzatore, aumenta il rapporto tra due forme fondamentali di questo coenzima. Parliamo del NAD (o NAD+) indica la forma ossidata, NADH indice invece la forma ridotta.
Nei pazienti affetti da Parkinson e sclerosi multipla, questo rapporto è spesso compromesso, segnale di uno squilibrio metabolico che alimenta la progressione della malattia. Tuttavia, le recenti sperimentazioni cliniche lasciano ben sperare.
Risultati degli studi: benefici per i pazienti con Parkinson e SM
Quanto ai malati di Parkinson, l’assunzione giornaliera di CNM-Au8 ha portato a un significativo aumento medio del 10,4% nel rapporto NAD+/NADH nei pazienti trattati.
Questo effetto terapeutico non può essere sottovalutato, soprattutto considerando che la perdita naturale di questo rapporto, nel corso degli anni, è stimata intorno allo 0,5% per ogni decennio di vita. Con CNM-Au8, il cervello riceve invece una “linfa vitale” che potrebbe invertire il corso delle malattie neurodegenerative.
Ma le sorprese non finiscono qui.
I risultati degli studi sugli animali rivelano una potenziale rivoluzione nel trattamento della sclerosi multipla.
CNM-Au8 non solo protegge le guaine che circondano i neuroni.
Esso ottimizza anche la trasmissione dei messaggi neurali, permettendo al cervello di comunicare in modo più efficiente con il resto del corpo.
«Per quanto ne sappiamo». Questo il commento dei ricercatori dell’UT Southwestern. «CNM-Au8 è l’unica sospensione di nanocristalli d’oro con attività catalitica eccezionalmente elevata e tossicità molto bassa che viene sviluppata come agente modificante la malattia per le malattie neurodegenerative».
«Siamo cautamente ottimisti sul fatto che saremo in grado di prevenire o addirittura invertire alcune disabilità neurologiche con questa strategia, concludono gli scienziati».
Ora, i potenziali benefici mostrati negli studi clinici di fase II spingono il team a prepararsi per la fase III.
Lo studio è stato pubblicato sul Journal of Nanobiotechnology.