Da sempre, il fuoco è stato considerato una delle invenzioni più rivoluzionarie per la preparazione degli alimenti, grazie alla sua capacità di eliminare germi e rendere il cibo più sicuro e digeribile. Oggi, il forno a microonde è visto come il suo equivalente moderno. Tuttavia, una nuova ricerca ha sollevato dubbi sulla capacità di questo elettrodomestico di mantenere l’ambiente sterile come si credeva. È infatti emerso che i forni a microonde potrebbero ospitare un ecosistema di microbi

Microonde: il nuovo alleato in cucina

Forno a microonde: una nuova ricerca ha sollevato dubbi sulla capacità di questo elettrodomestico di mantenere l’ambiente sterile come si credeva

Il forno a microonde, inventato dallo statunitense Percy Spencer negli anni ’40, ha rapidamente rivoluzionato la cucina moderna grazie alla sua capacità di riscaldare e cuocere i cibi in tempi record. Spencer, un ingegnere della Raytheon, scoprì accidentalmente il potenziale dell’invenzione mentre lavorava su un radar. Cosa che portò alla creazione del primo forno a microonde commerciale nel 1947. Questo elettrodomestico utilizza un principio di funzionamento differente rispetto ai metodi di cottura tradizionali.

A differenza dei forni convenzionali, che trasferiscono calore dall’esterno all’interno del cibo, i microonde riscaldano gli alimenti tramite onde elettromagnetiche ad alta frequenza che fanno vibrare le molecole d’acqua presenti negli alimenti. Questo movimento genera calore, cuocendo il cibo dall’interno verso l’esterno e consente di preparare i pasti molto più rapidamente rispetto ai metodi tradizionali.

Nonostante la loro efficienza e praticità, esiste una percezione diffusa che questi dispositivi per la cucina siano ambienti automaticamente sterili, capaci di eliminare qualsiasi presenza microbica. Tuttavia, uno studio recente pubblicato sulla rivista Frontiers in Microbiology ha messo in discussione questa visione.

Batteri e microbi: l’ecosistema nascosto dei microonde

La dottoressa Alba Iglesias, microbiologa dell’Università di Valencia, e il suo team hanno recentemente condotto uno studio dettagliato sui microorganismi che abitano i forni a microonde. L’indagine ha incluso sia apparecchi domestici sia quelli utilizzati in uffici e laboratori di ricerca. I risultati hanno rivelato una sorprendente varietà di batteri all’interno di questi dispositivi.

L’analisi ha identificato diversi gruppi batterici, molti dei quali simili a quelli comunemente trovati sulla pelle umana. Tra i principali, Proteobacteria, Firmicutes, Actinobacteria e Bacteroidetes. 

Inoltre, lo studio ha rivelato la presenza di batteri noti per essere patogeni alimentari, come Escherichia coli, Klebsiella e Salmonella. 

La loro presenza indica che, nonostante l’uso di microonde per riscaldare e cuocere il cibo, questi apparecchi possono ancora ospitare e potenzialmente trasmettere microorganismi nocivi.

Inoltre, i ricercatori hanno scoperto l’esistenza di microbi estremofili, ovvero organismi capaci di sopravvivere in ambienti estremamente ostili, come sorgenti idrotermali o ambienti ad alta pressione. È stato ipotizzato che questi batteri potrebbero prosperare nei forni a microonde grazie alla loro notevole resistenza alle radiazioni, il che suggerisce una capacità di adattamento in ambienti altrimenti considerati inospitali per molti altri microorganismi.

Questi risultati mettono in discussione la percezione di sterilità totale degli elettrodomestici e invitano a una maggiore attenzione nella manutenzione e pulizia di questi apparecchi.

Implicazioni

I risultati di questo studio hanno importanti implicazioni per l’uso quotidiano dei forni a microonde. Anche se non rappresentano un “serbatoio patogeno” da temere, è chiaro che questi elettrodomestici non sono completamente sterili e richiedono una pulizia regolare per garantire un ambiente igienico.

«Eravamo convinti che usando il forno a microonde si riscaldava tutto e si uccideva e purificava tutto, ma un microonde non è un posto incontaminato, nemmeno però un serbatoio patogeno da temere».

Così commenta la dottoressa Alba Iglesias.

Questo significa che, mentre il forno a microonde può riscaldare e cuocere il cibo efficacemente, non elimina automaticamente tutti i microorganismi presenti al suo interno. Pertanto, è fondamentale mantenere una routine di pulizia accurata e regolare.

Consigli per la pulizia 

Per mantenere un ambiente igienico all’interno del forno a microonde, è fondamentale adottare pratiche di pulizia regolari e complete. La manutenzione dovrebbe includere:

Pulizia regolare: eseguire una pulizia approfondita dell’interno del forno a microonde con spugne e disinfettanti per rimuovere residui di cibo e batteri accumulati. È consigliabile pulire le superfici interne, comprese le pareti e il piatto rotante, dopo ogni utilizzo o, almeno, settimanalmente;

Controllo delle perdite: assicurarsi che eventuali perdite di cibo o schizzi siano immediatamente puliti, poiché queste aree possono diventare un terreno fertile per la proliferazione di microorganismi;

Utilizzo di coperture: utilizzare coperchi o piatti specifici per microonde per ridurre la dispersione di cibo e umidità, che possono contribuire alla crescita batterica;

Ispezione e manutenzione: effettuare regolarmente ispezioni visive. Quest’ultimo passo serve a identificare eventuali segni di usura o danni che potrebbero compromettere l’efficacia del forno a microonde e favorire la proliferazione batterica.