microcitoma

Tra le malattie asbesto correlate c’è il tumore polmonare a piccole cellule chiamato anche microcitoma o cancro delle cellule dell’avena, originato dal tessuto epiteliale che riveste le strutture polmonari. Tumore maligno a rapida crescita, è caratterizzato da cellule anomale che iniziano a moltiplicarsi in modo incontrollato e si diffondono attraverso i vasi sanguigni e linfatici. Infatti, è tra le forme più aggressive di tumore polmonare con aspettative di vita estremamente basse.

Microcitoma, colpisce soprattutto gli uomini

Rappresenta il 15% delle neoplasie che aggrediscono questi organi ed ha un incidenza annuale di oltre 200.000 casi in tutto il mondo e di 6.000 in Italia.

Il microcitoma colpisce soprattutto gli uomini (90%), in età avanzata. Il fumo di sigaretta è uno dei fattori di rischio maggiori e dai dati risulta che sia contratto quasi esclusivamente dai fumatori (attuali o ex). Inoltre, incidono sulla sua insorgenza altri fattori di rischio come le esposizioni all’amianto, al gas radon e altri minerali e sostanze cancerogene.

Richard Doll: “effetto sinergico tra fumo e amianto”

Nel 1955 nel volume “A Study of Lung Cancer Mortality in Asbestos Workers: Doll, 1955”, Richard Doll dimostrò l’effetto sinergico tra fumo della sigaretta e l’amianto. Infatti la respirazione di amianto da parte di un fumatore amplifica i danni provocati esclusivamente dall’uno o dall’altro.

Nella maggior parte dei casi, al momento della diagnosi, il malato ha già un tumore in fase metastatica. Risponde molto bene alla chemioterapia ma sono frequenti le recidive.

Microcitoma, quali sono i vari sintomi?

I sintomi più comuni del microcitoma sono:

  • espettorato sanguinante (catarro con il sangue);
  • dolore al petto;
  • tosse;
  • perdita di appetito;
  • fiato corto;
  • perdita di peso;
  • respiro sibilante.

Inoltre, nelle fasi più avanzate possono sopraggiungere:

  • gonfiore facciale;
  • febbre;
  • raucedine;
  • difficoltà di deglutizione;
  • debolezza;
  • comparsa di sintomi paraneoplastiche (con sintomi che si verificano in zone distanti da un tumore o dalle sue metastasi).

Tumore a piccole cellule, la diagnosi

La diagnosi del microcitoma ha inizio con un esame fisico nel quale il medico chiederà informazioni sulla sua storia clinica. Poi per una diagnosi accurata si procede con la radiografia del torace che, tuttavia, non permette di trovare con esattezza masse di piccole dimensioni. E potrebbero essere richiesti altri esami, tra cui:

  • Scintigrafia ossea;
  • emocromo completo (CBC);
  • TAC;
  • test di funzionalità epatica;
  • scansione MRI;
  • tomografia ad emissione di positroni (PET);
  • test dell’espettorato (per la ricerca delle cellule tumorali);
  • toracentesi (rimozione di liquido dalla cavità toracica intorno ai polmoni). Nella maggior parte dei casi sarà parallelamente eseguita anche una biopsia abbinata ad altri test:
  • broncoscopia combinata con biopsia;
  • biopsia dell’ago diretta da scansione;
  • TC;
  • ecografia endoscopia esofagea o bronchiale con biopsia;
  • mediastino-scopia con biopsia;
  • biopsia polmonare aperta;
  • biopsia pleurica;
  • toracoscopia video-assistita.

La biopsia ha la funzione di eseguire la diagnosi patologica e la stadiazione ossia la verifica dell’ampiezza e della diffusione del cancro. In quest’ultimo caso, può essere:

  • limitato: solo nel torace e può essere trattato con la radioterapia;
  • esteso: si è diffuso fuori dall’area che può essere coperta dalle radiazioni.

Microcitoma, quali sono i trattamenti?

Il trattamento del microcitoma nella maggior parte dei casi si basa sulla chemioterapia. Infatti, la diagnosi avviene quasi sempre quando il tumore si è diffuso e sono presenti metastasi. In alcuni casi alla chemio si abbina la radioterapia che è soprattutto prescritta a livello del cervello dove le metastasi sono più frequenti oppure a scopo palliativo per ridurre i sintomi quando la neoplasia è a uno stadio avanzato.

L’intervento chirurgico è molto raro perché il microcitoma genera metastasi con grande velocità e facilità. L’eccezione è per coloro che si trovano al primo stadio di malattia e senza il coinvolgimento dei linfonodi ilari o mediastinici o metastasi a distanza. E alla chirurgia segue chemioterapia e radio terapia panencefalica profilattica (alla testa).

Ricerca microcitoma, passi avanti per le terapie

Rispetto a qualche anno fa, la ricerca ha fatto passi avanti nello studio della malattia e quindi nelle terapie sempre più personalizzate.

Per quanto riguarda lo screening si potrà includere una combinazione di analisi molecolari per marker genetici, citometria dell’espettorato e il rilevamento di composti volatili organici legati al cancro (come alcano, benzene) nell’esalato.

Oggi la chemioterapia è associata alla somministrazione di un anticorpo monoclonale. Infatti, nel 2020 l’Agenzia regolatoria europea (Ema) ha approvato la combinazione di durvalumab con la chemioterapia. L’aggiunta dell’immunoterapia alla chemioterapia ha permesso anche di modificare la gestione della malattia. Infatti, dopo i cicli di chemioterapia il paziente non resta più in follow up (per poi riprenderla nel caso di metastasi) ma prosegue con la terapia di mantenimento.

La ricerca parla della possibilità di esami per il sequenziamento del DNA con la possibilità di intervenire con una medicina personalizzata e di precisione.

ONA e le tutele legali per le vittime

Il microcitoma può essere legato anche al contatto con sostanze cancerogene come l’amianto. Solitamente l’inalazione di queste sostanze avviene sul lavoro e nel caso in cui sopraggiunga una malattia si parla di malattie professionali. Il microcitoma è una malattia asbesto correlata ed è inserita nella Lista I dell’INAIL sulle malattie professionali. Ciò significa che i lavoratori possono ottenere un risarcimento danni e una liquidazione della rendita Inail, insieme alla prestazione aggiuntiva del Fondo Vittime Amianto.

L’Osservatorio Nazionale Amianto e il suo presidente, l’avv. Ezio Bonanni, offre assistenza e tutela legale a tutti coloro che sono esposti e che hanno subìto esposizione in passato ad amianto o altre sostanze nocive. Per una consulenza gratuita si può chiamare al numero verde 800.034.294. Inoltre, per rendere il suo lavoro ancor più capillare, l’ONA ha creato un’App gratuita, attraverso la quale ogni cittadino potrà segnalare la presenza dell’asbesto sul territorio nazionale.