Il cortometraggio “Amici per la pelle“, presentato la scorsa settimana a Roma, informa le persone sui progressi raggiunti nella cura del melanoma e sulle sfide che restano da affrontare.
Il film è realizzato dalla Fondazione Melanoma e l’Istituto Tumori Pascale di Napoli con gli attori Gigi & Ross. I due interpretano Tony e Flavio, due ragazzi colpiti da melanoma metastatico e trattati con l’immunoterapia oncologica.
L’immunoterapia per la cura del melanoma
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In Italia quasi 170mila persone vivono con una diagnosi di melanoma. Nel 2020 sono stati stimati 14.900 nuovi casi.
“Grazie alla combinazione delle molecole immuno-oncologiche” afferma Paolo Ascierto, presidente della Fondazione Melanoma e direttore dell’Unità di oncologia melanoma, immunoterapia oncologica e terapie innovative dell’Istituto Pascale di Napoli, “oggi circa il 50% dei pazienti riesce a cronicizzare il melanoma e, in alcuni casi, è possibile parlare di guarigione”. L’immunoterapia oncologica risulta essere particolarmente efficace a lungo termine.
“La sfida immediata è aumentare l’efficacia delle terapie per superare la resistenza all’immuno-oncologia, che impedisce a circa la metà dei pazienti di beneficiarne” spiega Ascierto.
Il cortometraggio “Amici per la pelle”
Il prodotto audiovisivo nasce da un’idea di Paolo Ascierto. Prodotto da Bronx Film con il contributo di Bristol Myers Squibb, il corto è dedicato a Gabriele Murgolo, un ragazzo di 17 anni, originario di Taranto, morto di melanoma metastatico nel 2020, che appartiene al 50% di pazienti che non ha ottenuto risultati sperati con la nuova terapia .
Il finale del cortometraggio, infatti, è lieto solo a metà: uno dei protagonisti sopravvive, l’altro non ce la fa. Il corto rispecchia ciò che accade nella realtà: il 50% delle persone colpite da tumore della pelle in forma metastatica risponde all’immunoterapia oncologica e riesce a cronicizzare la malattia, ma l’altra metà non sopravvive a questo tumore della pelle.
L’obiettivo della ricerca, allora, è raggiungere il 50% di pazienti che ancora ‘sfugge’ al meccanismo d’azione delle terapie innovative.
Perché realizzare un corto sul melanoma è importante
“Nella pellicola è impresso lo stato dell’arte della ricerca sul melanoma, che in un decennio ha compiuto passi da gigante. Prima dell’immunoterapia, la speranza di vita dei pazienti con la malattia metastatica era di circa 6 mesi e meno del 10% era vivo a 5 anni. Oggi la storia della malattia è cambiata” spiega il presidente della Fondazione Melanoma.
“Nel corto trasmettiamo un messaggio positivo ai cittadini, senza nascondere le difficoltà del percorso di cura. Infatti mostriamo anche gli effetti collaterali delle terapie, che siamo in grado di gestire garantendo una buona qualità di vita. Tra dramma e ironia, ‘Amici per la pelle’ può arrivare al cuore delle persone. Diffondere quest’opera cinematografica aiuta a prendere coscienza dei pericoli del melanoma e a intraprendere comportamenti sani che preservano la salute della pelle” conclude Ascierto.