Maltempo e amianto: dopo le forti ondate di pioggia e grandine al Nord Italia, i danni hanno riguardato anche vecchie strutture contenenti amianto; e così i comuni più colpiti devono correre ai ripari per tutelare la salute dei cittadini.
Friuli Venezia Giulia e Lombardia si stanno rimboccando le maniche per farlo ed alcuni comuni hanno emesso ordinanze ad hoc per operare una rimozione straordinaria dell’amianto danneggiato a causa del maltempo. Nel mese di luglio si sono susseguite diverse perturbazioni che hanno portato anche a forti grandinate con chicchi di grandi dimensioni.
Melzo, le maxi grandinate hanno danneggiato le coperture
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La cittadina di Melzo è stata letteralmente devastata dalle maxi grandinate, più di altre località in Lombardia. La cittadina dell’hinterland metropolitano di Milano, ha visto precipitare chicchi grossi come palline da tennis a fine luglio, subendo forti danni. L’amministrazione comunale ha dovuto emanare un’ordinanza per imporre ai proprietari delle case e degli edifici la verifica dello stato delle coperture in cemento amianto.
I proprietari dovranno “provvedere a propria cura e spese e nel più breve tempo possibile, alla immediata messa in sicurezza delle coperture in cemento amianto che si fossero danneggiate o fessurate per il tempo strettamente necessario alla rimozione della copertura“. L’ordinanza interessa i proprietari di edifici, incluse le proprietà di Enti Pubblici, agli amministratori condominiali e chiunque abbia diritti reali su immobili nel territorio comunale di Melzo.
Dovranno quindi inviare un piano di bonifica al Comune e sostituire il manto di copertura danneggiato. Entro il 7 settembre 2023 dovranno aggiornare lo stato di valutazione del grado di degrado (ID) delle coperture esterne in cemento amianto.
Maltempo e amianto, Friuli: rimozione amianto straordinaria
In Friuli Venezia Giulia invece la città di Pordenone ha attivato la rimozione amianto straordinaria. La raccolta di amianto dovrà avvenire da parte dei proprietari di edifici danneggiati dal maltempo.
Il Comune di Pordenone ha invitato i cittadini a seguire le indicazioni operative diramate per le operazioni di rimozione e raccolta. La deroga alle procedure ordinarie sarà valida fino al 30 settembre e riguarderà solo gli edifici segnalati precedentemente al Comune. Non trova applicazione, invece, per manufatti di altezza superiore ai due metri, contenenti amianto libero o in matrice friabile; oppure per materiali per i quali si debba procedere a demolizione di opere murarie o che necessitino di taglio o rottura per la rimozione. Insomma si dovrà operare in totale sicurezza anche nelle modalità in deroga.
Bonifiche amianto, un passo fondamentale per la prevenzione
La bonifica è un passo fondamentale da compiere per la tutela della salute pubblica e per prevenire l’inquinamento ambientale e le malattie asbesto correlate.
Ne sono convinti l’Ona – Osservatorio Nazionale Amianto e l’Osservatorio Vittime del Dovere, con il presidente avv. Ezio Bonanni, che da sempre sostengono il doppio legame tra salute e ambiente. A tal fine hanno messo a disposizione dei cittadini una mappa dei siti che purtroppo risultano ancora non bonificati dai materiali contenenti amianto. La mappa è visionabile attraverso un’app che si può scaricare gratuitamente e che è aperta anche ad aggiornamenti, mediante nuove segnalazioni da parte degli utenti.
L’amianto è stato usato, prima del divieto del ’92, in tantissime applicazioni anche in Italia ed è purtroppo oggi ancora molto diffuso. In troppi ancora si ammalano e muoiono per colpa delle esposizioni alla cosiddetta fibra killer, come riporta “Il Libro bianco delle morti da amianto in Italia – ed. 2022“.
L’ONA e l’OVD tutelano le vittime di amianto e di tutti gli agenti cancerogeni. Per ulteriori informazioni, consulenza e assistenza, si può chiamare il numero verde gratuito 800 034 294.