Un recente studio condotto dai ricercatori del Dipartimento di Psichiatria dell’Università dell’Arizona College of Medicine—Tucson ha rivelato che il pericolo di morte per suicidio e omicidio raggiunge il suo apice durante la notte: l’Ora X. La veglia notturna, l’età, il consumo di alcol e i conflitti relazionali emergono come fattori particolarmente rilevanti che contribuiscono a questo rischio. Come mai?

L’Ora X e i pericoli della notte

Nella cosiddetta Ora X, quando calano le tenebre, aumenta il numero di casi di omicidio e suicidio

Ora X. Quando calano le tenebre e la maggior parte delle persone dorme, si verificano situazioni allarmanti. Nelle ore notturne, tra le due e le tre del mattino, avvengono infatti il 19% dei suicidi e il 36% degli omicidi. 

Nel tentativo di comprendere perché la veglia notturna—definita “la mente dopo mezzanotte”—comporti un rischio così distinto per comportamenti disfunzionali, il team di Tucson ha analizzato oltre 78mila suicidi e 50mila omicidi. Stando ai risultati, la veglia notturna deteriora le funzioni complesse di decision-making del cervello. Riduce cioè il pensiero razionale in un momento in cui l’umore negativo è al massimo, l’umore positivo è al minimo e l’elaborazione del rischio/ricompensa è distorta. Questo perché, «il sonno disturbato può compromettere acutamente il pensiero razionale, favorendo comportamenti impulsivi in individui vulnerabili».

A dichiararlo, Andrew Tubbs, primo autore di uno studio basato sui dati raccolti in quindici anni negli Stati Uniti.

Dettagli dello studio

Lo studio ha rivelato altresì che il rischio notturno era maggiore tra gli adolescenti e i giovani adulti, le persone in stato di ebbrezza e coloro che vivevano conflitti relazionali. Tuttavia, non si è riscontrato un aumento del rischio tra coloro che facevano uso di cannabis o erano attualmente depressi. 

Nello specifico, gli individui di età compresa tra i 15 e i 24 anni avevano un rischio di suicidio notturno tre volte superiore. Tra gli adulti più anziani si è osservato invece un rischio inatteso di suicidio alle 6 del mattino. Per quanto riguarda gli omicidi, il rischio non variava con l’età, sebbene i giovani adulti rappresentassero più della metà delle vittime di omicidio.

«I pochi studi che hanno esaminato le tendenze temporali nei crimini violenti sono sorprendenti», ha spiegato Tubbs. «Ricerche future potrebbero chiarire cosa accade esattamente nel cervello che predispone le persone a questi rischi e se strategie basate su evidenze per migliorare il sonno e ridurre la veglia notturna possano aiutare a ridurre tali rischi e prevenire questi esiti tragici».

Confronto con la situazione globale

A livello globale, i tassi di suicidio e omicidio variano ampiamente tra i Paesi e le regioni, influenzati da fattori culturali, socioeconomici e ambientali. Ad esempio, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) riporta che il suicidio è una delle principali cause di morte tra i giovani in tutto il mondo, con i tassi più alti registrati in paesi come la Lituania, la Russia e la Corea del Sud. Gli omicidi, invece, sono più prevalenti in Paesi con elevati livelli di violenza armata e conflitti, come alcune nazioni dell’America Latina e dell’Africa.

La scoperta che la veglia notturna incrementa i rischi di suicidio e omicidio negli Stati Uniti potrebbe avere implicazioni significative per le strategie di prevenzione a livello globale. Comprendere insomma i meccanismi cerebrali alla base di questi rischi e sviluppare strategie preventive basate su evidenze potrebbe fare la differenza nella riduzione dei tassi di suicidio e omicidio, sia a livello nazionale che globale. Nel cuore della notte, l’ora X, una buona gestione del sonno e delle problematiche di salute mentale può salvare vite umane.

Fonte

“Il Rischio di Suicidio e Omicidio Raggiunge il Picco di Notte. Risultati dal Sistema Nazionale di Segnalazione delle Morti Violente, 35 Stati, 2003–2017”.

Journal of Clinical Psychiatry