Arrivare a 50 anni in buona salute è già un traguardo. Ma conservarla il più a lungo possibile è un obiettivo ancora più importante. Secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità, pubblicati in uno studio sul New England Journal of Medicine, cinque sono i principali fattori di rischio da tenere sotto controllo per la longevità: vivere più a lungo e meglio.
Lo studio, realizzato dal Global Cardiovascular Risk Consortium, ha coinvolto oltre 2 milioni di persone in 39 Paesi. I risultati confermano che uno stile di vita sano può regalare fino a 15 anni di vita in più, senza malattie cardiovascolari. E anche chi decide di cambiare strada dopo i 55 anni ottiene benefici significativi.
Longevità: il valore della prevenzione
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La salute non è mai frutto del caso. Si costruisce giorno dopo giorno, con piccole scelte quotidiane. Evitare il fumo, controllare la pressione, mantenere il peso forma, gestire il colesterolo e prevenire il diabete sono azioni semplici. Ma l’impatto che hanno sulla qualità e durata della vita è enorme.
Uomini e donne che a 50 anni non presentano nessuno dei cinque fattori di rischio hanno un’aspettativa di vita sensibilmente più lunga. Le donne arrivano a vivere quasi 15 anni in più, gli uomini circa 12. Ma anche chi corregge le proprie abitudini più avanti nel tempo può ottenere guadagni importanti. La ricerca ha dimostrato che per cambiare non è mai troppo tardi.
Fattori di rischio contro la longevità: il fumo
Smettere di fumare è uno dei gesti più potenti che si possano compiere per la propria salute. Le persone che non fumano sviluppano le malattie cardiovascolari molti anni dopo rispetto a chi fuma. Nello studio, le donne non fumatrici hanno guadagnato in media 1,7 anni di vita sana in più. Per gli uomini, il guadagno è stato di un anno.
Il fumo danneggia le arterie, accelera l’invecchiamento dei vasi sanguigni e favorisce l’aterosclerosi. Aumenta il rischio di infarto, ictus e altre malattie cardiache. Inoltre, interferisce con l’ossigenazione del sangue e altera la pressione arteriosa. Non esiste un livello “sicuro” di esposizione. Anche pochi sigari o sigarette al giorno comportano rischi. E non solo per chi fuma: il fumo passivo può essere altrettanto pericoloso.
Smettere è difficile, ma non impossibile. Esistono centri antifumo, terapie farmacologiche, supporti psicologici. Ogni tentativo è utile. Anche chi abbandona il fumo dopo i 55 anni ne ricava vantaggi: più anni senza malattie e una maggiore aspettativa di vita.
Pressione arteriosa: il fattore di rischio più decisivo
L’ipertensione è uno dei nemici più diffusi e subdoli. Spesso non dà sintomi, ma danneggia cuore, cervello e reni in modo silenzioso. Secondo i dati dello studio, tenere sotto controllo la pressione è il singolo fattore di rischio che più incide sull’aspettativa di vita. Le donne non ipertese vivono 2,4 anni in più senza malattie cardiovascolari. Gli uomini guadagnano 1,2 anni.
La pressione arteriosa normale deve restare al di sotto dei 120/80 mmHg. Valori più alti indicano un sovraccarico per il cuore e un maggiore rischio di rottura o ostruzione delle arterie. I meccanismi con cui l’ipertensione causa danni sono diversi. Aumenta il lavoro cardiaco, accelera l’usura dei vasi sanguigni, favorisce la formazione di placche aterosclerotiche.
Tenere sotto controllo la pressione richiede alcune attenzioni. Bisogna ridurre il sale, aumentare l’attività fisica, mantenere un peso sano e, se necessario, assumere farmaci prescritti dal medico. Anche piccoli miglioramenti, come una riduzione di 5 mmHg, possono avere effetti positivi significativi.
Colesterolo: equilibrio tra buono e cattivo
Il colesterolo è una sostanza grassa presente nel sangue. Serve al corpo per produrre ormoni, vitamine e strutture cellulari. Ma quando è troppo alto, diventa pericoloso. Esistono due tipi principali di colesterolo: HDL, considerato buono, e LDL, detto cattivo. L’eccesso di LDL si deposita sulle pareti delle arterie, formando placche che ostacolano il flusso sanguigno.
Nel corso dello studio, mantenere i livelli di colesterolo entro i limiti è risultato associato a un minor rischio cardiovascolare. Le persone con valori normali presentano una minore incidenza di infarto, angina e ictus. Anche in questo caso, i benefici si accumulano nel tempo.
Il colesterolo si controlla con la dieta, riducendo il consumo di grassi saturi e aumentando quello di fibre e acidi grassi insaturi. L’esercizio fisico regolare aiuta a migliorare il profilo lipidico. Nei casi più gravi, può essere necessario ricorrere a farmaci, come le statine. È fondamentale monitorare i valori regolarmente, specialmente dopo i 40 anni.
Diabete: un rischio che si può prevenire
Il diabete di tipo 2 è una delle patologie croniche più diffuse, ma anche una delle più prevenibili. Deriva dall’incapacità dell’organismo di utilizzare correttamente l’insulina, l’ormone che regola la glicemia. Con il tempo, i livelli di zucchero nel sangue aumentano, causando danni a occhi, reni, nervi e vasi sanguigni.
Secondo lo studio, essere liberi dal diabete a 50 anni contribuisce a una vita più lunga e più sana. Il rischio cardiovascolare nei diabetici è da due a quattro volte superiore rispetto alla popolazione generale. Il diabete aumenta la probabilità di infarto, ictus, insufficienza renale e amputazioni.
La prevenzione del diabete passa soprattutto per l’alimentazione. Una dieta ricca di verdure, legumi, cereali integrali e povera di zuccheri raffinati è una delle chiavi. L’attività fisica quotidiana migliora la sensibilità all’insulina e contribuisce al mantenimento del peso. Anche una perdita di peso del 5-7% può ridurre in modo significativo il rischio di sviluppare la malattia.
Peso corporeo: non solo estetica, ma salute
Essere normopeso non significa soltanto sentirsi bene con se stessi. È un fattore decisivo per la salute del cuore. Il sovrappeso e l’obesità aumentano il rischio di ipertensione, diabete e dislipidemie. Ma anche il sottopeso, spesso trascurato, può rappresentare un pericolo. Entrambe le condizioni sono incluse tra i fattori di rischio principali.
Nel campione dello studio, i partecipanti con peso normale a 50 anni avevano un rischio significativamente ridotto di sviluppare malattie cardiovascolari nei decenni successivi. Il grasso viscerale, cioè quello accumulato attorno agli organi, è particolarmente pericoloso. Produce sostanze infiammatorie e interferisce con il metabolismo.
Mantenere il peso forma non significa seguire diete drastiche. Significa trovare un equilibrio tra alimentazione e movimento. La perdita di peso, anche se modesta, riduce la pressione, migliora la glicemia e abbassa i livelli di colesterolo. È preferibile una strategia graduale e sostenibile, piuttosto che un approccio rigido e temporaneo.
Anche dopo i 55 anni si può cambiare
Una delle scoperte più incoraggianti emerse dalla ricerca è che non è mai troppo tardi per iniziare. Anche le persone che cambiano abitudini dopo i 55 anni ottengono vantaggi misurabili. Chi smette di fumare o riesce a controllare la pressione tra i 55 e i 60 anni, vive più a lungo e con meno malattie. In particolare, le donne che abbandonano il fumo o normalizzano la pressione possono guadagnare oltre due anni di vita in buona salute.
Questo messaggio è importante. Spesso si pensa che la prevenzione funzioni solo se iniziata in giovane età. Ma ogni scelta salutare, anche se tardiva, produce benefici. Il corpo ha una straordinaria capacità di recupero. Basta metterlo nelle condizioni di funzionare al meglio.
Una questione di consapevolezza, non di sacrificio
Vivere a lungo e in buona salute non richiede rinunce estreme. Serve piuttosto una maggiore consapevolezza. I cinque fattori di rischio evidenziati dallo studio sono interconnessi. Migliorare anche solo uno di essi spesso ha effetti positivi sugli altri. Dimagrire, ad esempio, aiuta a ridurre la pressione e a controllare il diabete. Smettere di fumare abbassa il rischio cardiovascolare e migliora la circolazione.
L’adozione di uno stile di vita sano non dovrebbe essere percepita come una punizione. È un investimento. Ogni pasto equilibrato, ogni camminata, ogni gesto di cura verso se stessi contribuisce a costruire una vecchiaia più serena. La prevenzione non è un dovere, ma una scelta di libertà.