Uno studio della Macquarie University di Sidney, Australia, ha rivelato che camminare regolarmente apporta significativi benefici per chi soffre di lombalgia, prolungando i periodi senza dolore

Lombalgia: cos’è e come affrontarla

Lombalgia, comunemente nota come mal di schiena, si riferisce al dolore nella zona lombare

Il termine lombalgia deriva da due parole: “lombo” dal latino “lumbus“, che indica i muscoli ai lati della colonna vertebrale, e “algia” dal greco “algos“, che significa dolore. Comunemente nota come mal di schiena, si riferisce al dolore nella zona lombare. Se il dolore interessa la parte superiore della schiena, si parla di dorsalgia, mentre se colpisce la parte inferiore, si parla di sacralgia. Si parla di lombosciatalgia quando il dolore si estende fino alle regioni innervate dal nervo sciatico.

Diversi gradi di intensità

Il colpo-della-strega non comporta danni permanenti, ma richiede una valutazione per escludere altre patologie

Acuta: dura meno di 6 settimane, spesso causata da un movimento brusco, uno sforzo eccessivo, una distorsione o una lesione muscolare. Conosciuta anche come “colpo della strega”, questa forma non comporta danni permanenti, ma richiede una valutazione per escludere altre patologie.

Subacuta: dura tra 6 e 12 settimane.

Cronica: persiste per oltre 12 settimane, spesso associata a complicazioni come disturbi del sistema nervoso, ansia, stress, obesità, gravidanza e altri fattori. Quest’ultima viene classificata in:

Lombalgia cronica non specifica, cioè non attribuibile a una causa nota.

Lombalgia cronica specifica: legata a patologie vertebrali come traumi, infezioni, spondiloartrite o discopatie degenerative.

Radicolopatia: dolore causato da compressione o irritazione delle radici nervose.

Diagnosi 

Dal momento che è una condizione complessa e multifattoriale, il medico di base effettua una prima valutazione clinica. Se necessario, prescrive esami complementari per identificare la causa del dolore. Tra quelli più comuni vi sono le radiografie, utili per escludere infezioni, infiammazioni, tumori, malattie pelviche, addominali e fratture.

Camminare: un rimedio low cost

Una volta individuata la causa della lombalgia, il medico di base può indirizzare il paziente verso uno specialista come un fisioterapista, un ortopedico o un neurologo. Nei casi più gravi, può essere necessario consultare un chirurgo per valutare la necessità di un intervento.

Tuttavia, esiste un metodo efficace e a basso costo per alleviare i sintomi della lombalgia: camminare. Questa attività, accessibile a quasi tutti, si è dimostrata particolarmente benefica per chi soffre di lombalgia. Camminare regolarmente aiuta a migliorare la circolazione sanguigna, rafforzare i muscoli della schiena e ridurre la tensione muscolare, contribuendo così a ridurre il dolore e migliorare la mobilità.

«Il gruppo di intervento ha avuto meno episodi di dolore limitante l’attività rispetto al gruppo di controllo e un periodo medio più lungo prima che si verificasse una recidiva, con una media di 208 giorni rispetto a 112 giorni». A sostenerlo, Mark Hancock, professore di fisioterapia della Macquarie University. «Camminare è un esercizio a basso costo, ampiamente accessibile e semplice a cui quasi chiunque può dedicarsi, indipendentemente dalla posizione geografica, dall’età o dallo stato socioeconomico». Cerchiamo di capire meglio.

Lo studio della Macquarie University

Lo studio clinico condotto dallo Spinal Pain Research Group della Macquarie University ha seguito 701 adulti recentemente guariti da un episodio di lombalgia. I partecipanti sono stati divisi in due gruppi. Uno assegnato a un programma di camminata individualizzato e sei sessioni educative guidate da fisioterapisti, e un gruppo di controllo. I ricercatori hanno monitorato i partecipanti per un periodo compreso tra uno e tre anni.

«L’intervento ha migliorato la qualità della vita delle persone, riducendo di circa la metà sia la necessità di ricorrere all’assistenza sanitaria sia il tempo trascorso senza lavoro», spiega la dottoressa Natasha Pocovi, autrice principale dello studio.

Perché camminare fa bene alla lombalgia?

I benefici di camminare per la lombalgia sono molteplici. L’attività fisica favorisce movimenti oscillatori delicati, carico e rafforzamento delle strutture spinali e dei muscoli, rilassamento e sollievo dallo stress. Inoltre, camminare stimola il rilascio di endorfine, che migliorano il benessere generale. 

«Non sappiamo esattamente perché camminare sia così efficace per prevenire il mal di schiena. Tuttavia è probabile che includa la combinazione di delicati movimenti oscillatori, carico e rafforzamento delle strutture spinali e dei muscoli, rilassamento e sollievo dallo stress e rilascio della sensazione di “endorfine buone”», prosegue Hancock. 

«E, naturalmente, sappiamo anche che camminare comporta molti altri benefici per la salute, tra cui la salute cardiovascolare, la densità ossea, il peso sano e il miglioramento della salute mentale».

Camminare verso il futuro

I risultati dello studio indicano che camminare potrebbe essere implementato su larga scala come metodo preventivo contro la lombalgia. 

«Gli interventi basati sull’esercizio per prevenire il mal di schiena che sono stati esplorati in precedenza sono tipicamente basati su gruppi e necessitano di una stretta supervisione clinica e di attrezzature costose, quindi sono molto meno accessibili per la maggior parte dei pazienti». Così commenta Pocovi. 

«Il nostro studio ha dimostrato che questo metodo efficace e accessibile ha il potenziale per essere implementato con successo su scala molto più ampia rispetto ad altre forme di esercizio».

Il team di ricerca spera di integrare questo approccio preventivo nella cura di routine dei pazienti che soffrono di lombalgia ricorrente. In questo modo si potrebbe migliorare la qualità della vita di milioni di persone nel mondo.

Fonte

Macquarie University. The Macquarie University Lighthouse.