Un tavolo istituzionale regionale, il rilancio della medicina territoriale e percorsi dedicati alle persone con disturbi mentali nel Lazio. Sono alcune delle proposte avanzate dagli esperti del territorio per migliorare la gestione e la presa in carico dei pazienti con problemi mentali. Proposte presentate a Roma in occasione dell’evento dal titolo “La Salute Mentale: una sfida per la Regione Lazio”. Nel corso dell’iniziativa, numerosi sono stati gli incontri con clinici, associazioni dei pazienti, istituzioni, università e centri di ricerca per discutere di salute mentale.

Secondo l’Istituto Superiore della Sanità (ISS), solo nel Lazio sono 1,5 milioni le persone che soffrono di disturbi mentali, ovvero il 27,1% della popolazione. Fra questi, il disturbo depressivo maggiore rappresenta una delle principali problematiche con 20.000 nuove diagnosi rilevate solo nel 2021 dall’ISTAT.

La salute mentale: una sfida per la Regione Lazio

Sei le proposte che gli attori del sistema salute Lazio hanno fatto durante l’evento romano.

  • Un tavolo istituzionale regionale che affronti i temi di tipo organizzativo e gestionale in materia di salute mentale. Includendo tutti gli attori del sistema salute, tra cui le associazioni di pazienti e di caregiver.
  • Campagne di informazione e iniziative di sensibilizzazione per combattere i pregiudizi e le discriminazioni.
  • Rilancio della medicina territoriale e di prossimità attraverso l’adozione di nuovi modelli organizzativi che prevedano anche l’integrazione costante di figure professionali come lo psichiatra.
  • Definizione e sviluppo di PDTA (Percorsi Diagnostico Terapeutici Assistenziali) regionali per le patologie psichiatriche a maggior carico assistenziale.
  • Promozione della continuità terapeutico-assistenziale attraverso l’adozione della telemedicina.
  • Implementazione di corsi di aggiornamento nell’ambito dei percorsi formativi del personale sanitario per favorire l’appropriatezza della diagnosi, la tempestività dell’intervento e modelli di cura personalizzati.

Salute mentale: tema complesso, attenzione costante

Il tema della salute mentale è complesso e richiede attenzione costante. I dati indicano la necessità di una collaborazione sinergica tra istituzioni e associazioni per creare un sistema coordinato e integrato, superando disomogeneità e garantendo un’assistenza uniforme ed equa.

«È importante una campagna di informazione e sensibilizzazione insieme ad attività di prevenzione e innovazione tecnologica come la telemedicina». Così Antonello Aurigemma, presidente del Consiglio regionale del Lazio. «Tra le proposte ci sono: inserire psichiatri nelle case della comunità. Implementare percorsi diagnostici-terapeutici regionali per pazienti con patologie psichiatriche gravi, coinvolgere le associazioni di pazienti nei tavoli istituzionali. E valutare l’adeguamento delle risorse destinate alla salute mentale. Il Consiglio Regionale si impegna a discutere queste tematiche e a mettere in rete tutti gli attori per un percorso condiviso», ha concluso Aurigemma.

Dopo il Covid sintomi depressivi quintuplicati

Dopo il Covid, i sintomi depressivi nella popolazione sono quintuplicati, con ansia e depressione che sono cresciuti soprattutto tra i giovani.

Dati allarmanti «che hanno rimesso al centro del dibattito nazionale il tema della salute mentale», ha dichiarato Emanuela Droghei, Vicepresidente IV Commissione Consiglio Regionale Lazio. «Per cercare di contrastare questi numeri, occorre che la Regione si concentri su azioni mirate come ad esempio l’umanizzazione delle cure. I servizi di prossimità devono essere raggiunti facilmente dal paziente. Trovando forme di comunicazione alternative. Infine, la cosa più importante è l’integrazione socio-sanitaria. Investire sui territori per potenziare le cure nei distretti e avere un numero adeguato di professionisti», ha concluso Droghei.