In occasione della “Settimana mondiale del cervello 2024” (11-17 marzo), la Società Italiana di Neurologia (SIN) presenta il manifesto “One brain, one health”. Contestualmente, introduce la Strategia italiana per la salute del cervello ((SISAC) 2024-2031, che ha l’obiettivo di arginare “l’epidemia” delle patologie del cervello nel nostro Paese.

Le malattie neurologiche e le malattie mentali colpiscono ad oggi oltre la metà della popolazione italiana. A livello globale, le malattie del cervello rappresentano la principale causa di disabilità e la seconda causa di mortalità. Il carico è destinato ad aumentare con la crescita e l’invecchiamento della popolazione. 

Tali patologie comportano già oggi un peso significativo sui sistemi sanitari.

Tutte le stime attestano che, senza gli opportuni interventi, la situazione sia destinata a peggiorare nei prossimi anni. Ciononostante, il cervello rimane orfano quasi universale di strategie per promuoverne e conservarne la salute.

Avviare un approccio complessivo per il benessere mentale

La SISAC 2024-2031 intende implementare in Italia il Piano Globale di Azione per l’epilessia e le altre malattie neurologiche. Piano voluto dall’OMS allo scopo di ridurre l’impatto di tutte le malattie mentali e neurologiche. 

La SISAC prevede l’avvio di una alleanza che coinvolga tutti gli interlocutori nazionali sui possibili interventi da realizzare negli ambiti della programmazione sanitaria. E della prevenzione, della ricerca, della diagnosi, della cura, della riabilitazione e del sociale.

Ma cosa si intende per Salute del Cervello? 

Secondo le indicazioni del Piano Globale di Azione dell’OMS recepite dalla SIN, si intende una precisa condizione. Quella in cui “ogni individuo può realizzare le proprie capacità. E può ottimizzare il proprio funzionamento cognitivo, emotivo, psicologico e comportamentale per affrontare le situazioni della vita”.

Un approccio complessivo a tutti questi aspetti potrà migliorare il benessere mentale e fisico del singolo, ridurre l’impatto su malati, caregivers, sistema sanitario, contesto sociale ed economico.

Le malattie del cervello: i numeri in Italia

Tra il 1990 e il 2021, i disturbi neurologici sono stati la principale causa di disabilità e la seconda causa di morte a livello globale, con nove milioni di decessi all’anno.

Nel nostro Paese, oltre 7 milioni di persone soffrono di emicrania, 12 milioni soffrono di disturbi del sonno. Sono oltre 1.200.000 le persone affette da demenza, di cui 720.000 da malattia di Alzheimer. 800.000 sono i pazienti con conseguenze invalidanti dell’Ictus, patologia che ogni anno fa registrare 180.000 nuovi casi. 400.000 coloro che sono colpiti da Malattia di Parkinson.

Per quanto riguarda la Salute Mentale, sono state poco meno di un milione le persone con disturbi mentali assistite dai servizi specialistici nel 2020.

Secondo diversi studi epidemiologici, in realtà un italiano su cinque soffre di almeno un disturbo psichico, in particolare ansia e depressione. È un dato di prevalenza che supera quello della media europea.

One Brain, One Health, essere connessi con persone e natura

Di fatto poi, il Covid-19 ha fatto da amplificatore delle problematiche legate alla salute del cervello. Si è verificato un aumento stimato del 25% della prevalenza di depressione e ansia nel primo anno della pandemia, in particolare nelle fasce dei giovani.

Si calcola che almeno la metà dei disturbi mentali esordisca prima dei 15 anni e l’80% di essi si manifesti prima dei 18 anni.

Ma perché One Brain, One Health? 

One brain esprime il concetto che occorre ricomporre la frammentazione delle diverse malattie del cervello, neurologiche e mentali. E che ogni persona, con il suo cervello e la sua mente è fortemente connessa con i cervelli e le menti della comunità. La salute del cervello, dunque, equivale alla salute della comunità. 

One health si basa sul riconoscimento che la salute del cervello, delle persone, degli animali, dell’ecosistema sono legate indissolubilmente e sostiene l’esistenza di un’unica salute.  

Importante creare nel nostro Paese una convergenza di azioni

«Nel Manifesto e, quindi, nella Strategia Italiana, il Cervello viene considerato come un unico sistema complesso in relazione con l’ambiente fisico e sociale». Così Matilde Leonardi, membro del Consiglio Direttivo della SIN e neurologa alla Fondazione IRCCS Besta dove dirige il Centro Collaboratore OMS. «Salute del cervello non vuole dire quindi assenza di malattia. Ma implica avere stili di vita sani, fare attività fisica, avere una alimentazione sana, astenersi da alcol e fumo, evitare o controllare lo stress. Ed anche prevenire problemi di salute, restare attivi da un punto di vista cognitivo, avere relazioni sociali. E questo si applica a qualunque persona, con o senza patologia».

«Per raggiungere questi ambiziosi obiettivi – conclude Leonardi – è importante creare nel nostro Paese una convergenza di azioni. Cioè fornire diagnosi, cura e trattamenti efficaci tempestivi e mirati; Attuare strategie di promozione e prevenzione delle malattie del cervello. Promuovere ricerca, innovazione e sistemi informativi».