Il 4 febbraio è stata celebrata la Giornata mondiale del cancro. Il tema scelto per l’edizione 2025 è stato “United by unique”, “Uniti dall’unicità” per evidenziare che ogni esperienza con il cancro è unica. Non solo, si è voluto anche rimarcare che rimanendo uniti si può creare un mondo in cui vedere la persona prima che il paziente.

ISS: l’obiettivo è colpire le cellule tumorali dormienti

Di fondamentale importanza è la ricerca. All’interno dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), essa è curata da un gruppo del Dipartimento di Oncologia e Medicina Molecolare dell’ISS guidato da Anne Zeuner. Due sono gli ambiti specifici su cui si sta concentrando: le cellule cosiddette dormienti e quelle chemio- resistenti. Le prime sono cellule tumorali che spesso rimangono nel corpo e che sono responsabili delle recidive. In questo caso, l’obiettivo è colpire le cellule tumorali dormienti o renderle tali per sempre. È stato, così, prodotto e brevettato in Istituto un nuovo farmaco, o meglio una nuova formulazione di un farmaco, la fenretinide. In passato aveva mostrato una efficacia limitata per problemi di scarso assorbimento, per prolungare la dormienza delle cellule nel tumore della mammella in un modello animale.

Un progetto in corso riguarda la chemio- resistenza

C’è anche un altro progetto in corso che riguarda la chemio- resistenza. Si cerca di capire perché le cellule siano chemio-resistenti e come questo accada, oltre ad individuare delle vulnerabilità che rendano possibile colpirle. Si tratta di un progetto Pnrr, di cui l’ISS è capofila, del valore economico di un milione per quattro unità operative coinvolte.

Tra le altre importanti attività svolte dall’Istituto, c’è quella del monitoraggio tramite il sistema di sorveglianza “Passi” dei programmi di prevenzione individuale. Ovvero screening colorettale, mammografico e cervicale.

“Passi” ha anche partecipato al nuovo volume dei numeri del cancro dell’Aiom, Associazione italiana di oncologia medica, presentato lo scorso mese di dicembre.

La ricerca è stata condotta in collaborazione con le Università di Siena e di Bologna e l’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri di Milano. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista Journal of Experimental & Clinical Cancer Research.

L’unità degli specialisti per assicurare prevenzione e cura

Il Collegio dei Reumatologi Italiani (CReI) ha ribadito che anche i reumatologi sono in prima linea nella lotta contro i tumori.

Le relazioni tra le due patologie sono ormai riconosciute. È, peraltro, documentata l’associazione fra alcune malattie reumatiche e un’aumentata incidenza, rispetto alla popolazione sana, di carcinomi e linfomi. Non a caso, da oltre due anni i reumatologi CReI hanno avviato insieme a un team di oncologi il primo gruppo di studio internazionale di Onco-Reumatologia.

L’unità nell’unicità è una visione etico-professionale innovativa. L’unità degli specialisti per assicurare prevenzione, diagnosi e cura è la via su cui i reumatologi intendono impegnarsi con maggior dedizione e convinzione.

Oggi è fondamentale un approccio che privilegi la collaborazione specialistica, affinché il SSN e i pazienti possano godere dei benefici.