Oggi si dispone di diverse terapie per evitare che il bambino non diventi un adulto complesso. Sono stati, infatti, compiuti, passi da gigante per curare i piccoli pazienti affetti da dermatite atopica, rinite allergica, rinosinusite. Ma anche allergie alimentari, asma (che colpisce il 15% degli adolescenti) e altre patologie collegate tra loro.
Gli approcci efficaci per bloccare la “marcia allergica” prevedono l’uso di prodotti nutraceutici, il controllo del microbioma delle vie respiratorie e di quello intestinale. E anche farmaci innovativi.
Disturbi allergici, oggi insorgono anche in età infantile
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L’allergologia e l’immunologia attualmente hanno a disposizione diversi approcci per bloccare la ‘marcia allergica’, cioè il percorso che parte dall’infanzia con i primi disturbi. Tra questi deve essere citata la dermatite atopica, che può associarsi poi allo sviluppo di allergie alimentari. O la rinite allergica che può diventare, in molti casi, asma e rappresentare un grave problema cronico di salute in età adulta.
È quanto emerso dal XXVI Congresso SIAIP (Società Italiana di Allergologia e Immunologia Pediatrica) svoltosi di recente a Genova. «L’appuntamento di quest’anno – ha detto il presidente SIAIP Michele Miraglia del Giudice – pone sotto i riflettori i maggiori successi di questa branca medica. Branca sempre più importante visto il dilagare dei disturbi allergici di vario tipo che iniziano proprio in età infantile per evolvere con l’età. Osserviamo sempre più casi di dermatite atopica, anche nei bambini molto piccoli: ormai è presente nel 20% di quelli con meno di sei anni».
Malattie allergiche: incidono fattori ambientali e genetici
I suddetti problemi peggiorano sensibilmente la qualità di vita quotidiana dei piccoli pazienti e delle loro famiglie. A volte colpiscono parti visibili come il viso e possono provocare grave prurito e disagio anche nei rapporti sociali.
Anche l’asma, che riguarda quasi il 15% degli adolescenti nel mondo, in Italia risulta non essere sotto controllo nel 50% dei casi.
Ciò che oggi è ben risaputo è che l’asma e le malattie allergiche sono influenzate da fattori ambientali e genetici che interagiscono tra loro. E proprio per la loro multiformità possono determinare espressioni diverse della malattia, sintomi diversi che si sviluppano in età differenti e con diversi gradi di gravità. Parliamo di ambiente, esposizione a inquinanti, ma non solo.
Allergie, la stretta relazione con il microbiota
Di recente è stata osservata una stretta correlazione tra lo sviluppo di allergia e asma e la presenza di un microbiota “buono” o “cattivo” (la cosiddetta disbiosi). Ciò a livello non solo intestinale e cutaneo, ma anche delle vie aeree.
Ricordiamo che il microbiota è quell’insieme di batteri che popolano i nostri epiteli: batteri utili se nel giusto equilibrio e composizione.
«Manipolare e riequilibrare il microbiota, nei vari distretti, può indurre una situazione di eubiosi», afferma Maria Angela Tosca, vicepresidente SIAIP. «Cioè una ripopolazione di microbi ‘buoni’ e potenzialmente migliorare il funzionamento del sistema immune e i sintomi dell’allergia. E non solo: non è escluso che così si possa anche modificare la cosiddetta ‘marcia allergica’. Alcuni recenti studi indicano che si può effettivamente intervenire per riequilibrare il microbiota somministrando microorganismi ‘utili’. Sia come strategia preventiva sia come terapia add on, cioè integrata alle terapie con i farmaci convenzionali».
Cure con farmaci biologici e immunoterapia
Attualmente, oltre alla classica immunoterapia, che rappresenta nei pazienti giusti l’unica “terapia causale” delle principali allergie, si può disporre dei farmaci biologici. Questi, grazie al “blocco” di alcune vie attraverso le quali si sviluppa la reazione immune, sono in grado di garantire un buon controllo dell’asma grave. E anche della dermatite atopica grave, dell’orticaria cronica, dell’allergia alimentare e più recentemente anche dell’esofagite eosinofila.
Microbiota, la speranza per il futuro
Ma il futuro è anche lo studio del microbiota (e dei suoi metaboliti) attraverso le scienze omiche, che apre orizzonti affascinanti nella lotta contro le allergie. In parole semplici, modificando il microbioma sarà forse possibile controllare l’insorgere e lo sviluppo dei fenomeni allergici.
«Per ora si tratta di ricerche, di lavori scientifici sperimentali», dichiara Tosca. «Ma tutto lascia credere che questo sia uno dei più promettenti campi nella ricerca clinica in allergologia. La modulazione del microbioma, non il semplice riequilibrio eubiotico, potrebbe rappresentare una vera innovazione nella prevenzione e addirittura nel trattamento delle malattie allergiche. Per gli allergologi, soprattutto in ambito pediatrico, manipolare il sistema immune rappresenta la vera sfida del futuro».