La Commissione Europea ha affidato all’Istituto Superiore di Sanità (ISS) la gestione del nuovo Laboratorio di Riferimento dell’Unione Europea per elminti e protozoi (EURL-HP). Questo incarico sottolinea le eccellenze italiane nel campo della parassitologia. Il laboratorio rappresenta un’opportunità per affrontare le malattie parassitarie a livello europeo con un approccio integrato e innovativo.
Con un mandato esteso fino al 2031, l’ISS coordinerà i laboratori nazionali europei, promuovendo diagnosi accurate, uniformità metodologica e strategie preventive innovative, consolidando il concetto di salute unica, o One Health
Elminti e protozoi: l’Istituto Superiore della Sanità e la lotta ai parassiti
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Gli elminti e i protozoi, patogeni spesso trascurati nella percezione comune, rappresentano una minaccia insidiosa e reale per la salute umana.
In un contesto globale caratterizzato da rapidi cambiamenti climatici, crescente globalizzazione e flussi migratori sempre più intensi, queste infezioni si stanno diffondendo ben oltre i confini delle loro tradizionali aree endemiche.
Gli elminti, organismi pluricellulari, e i protozoi, forme unicellulari di vita, sono capaci di causare gravi malattie nell’uomo. Cosa che incide profondamente sulla qualità della vita e sulla salute pubblica. La trasmissione di queste patologie può avvenire attraverso molteplici modalità. L’ingestione di alimenti o acqua contaminati è una delle principali vie di infezione. Malattie come l’echinococcosi, la trichinellosi e l’anisakiasi trovano terreno fertile nella carne infetta o nell’acqua non trattata. Il contatto diretto con suolo o oggetti contaminati costituisce un’altra via cruciale, come accade nell’echinococcosi e nelle geoelmintiasi. Inoltre, l’intervento di insetti vettori, quali zanzare o flebotomi, facilita la trasmissione di patologie severe come la malaria e la leishmaniosi.
Un aspetto significativo di queste malattie è la loro natura zoonotica, ovvero la capacità di essere trasmesse dagli animali all’uomo. Ciò evidenzia l’importanza di un approccio interdisciplinare e integrato per affrontarle efficacemente. La collaborazione tra veterinaria, sanità pubblica e protezione ambientale diventa essenziale per prevenire e controllare la diffusione di queste infezioni.
Questo tipo di intervento olistico, che riconosce l’interconnessione tra salute umana, animale e ambientale, costituisce una strategia imprescindibile per affrontare una minaccia che, se ignorata, rischia di aggravare ulteriormente gli squilibri sanitari a livello globale.
Un quadro globale delle malattie parassitarie
Negli ultimi decenni, le infezioni parassitarie hanno registrato una crescita preoccupante anche in Paesi non tradizionalmente endemici, come l’Italia. Malattie un tempo considerate sotto controllo, come la trichinellosi e la leishmaniosi, stanno mostrando una recrudescenza significativa, sollevando nuove sfide per la sanità pubblica.
Tra le cause principali di questa tendenza vi sono i cambiamenti climatici, che, con il progressivo aumento delle temperature, creano condizioni favorevoli per la proliferazione di vettori quali zanzare e flebotomi in aree precedentemente inadatte alla loro sopravvivenza.
La globalizzazione alimentare costituisce un ulteriore fattore critico: l’importazione di alimenti contaminati da Paesi endemici espone la popolazione locale a un rischio continuo di infezioni parassitarie. A ciò si aggiunge l’intensificazione dei viaggi internazionali e dei flussi migratori, che agevolano la diffusione di malattie da una regione del mondo all’altra, abbattendo di fatto i confini geografici delle infezioni.
Un caso paradigmatico di questa trasformazione epidemiologica è rappresentato dalla malaria. Tradizionalmente confinata alle regioni tropicali, la malattia è riapparsa in alcune aree del sud Europa, favorita dall’innalzamento delle temperature e dall’incremento delle precipitazioni, che creano habitat ideali per le zanzare vettori. Questo fenomeno sottolinea l’urgenza di adottare strategie di controllo e prevenzione adattabili al mutare delle condizioni climatiche e socioeconomiche, integrando competenze scientifiche, sanitarie e politiche per contenere una minaccia che trascende i confini nazionali.
L’Italia al centro della ricerca europea
Il nuovo EURL-HP (Laboratorio di Riferimento Europeo per le Malattie Parassitarie) si configura come un centro diagnostico di eccellenza e innovazione scientifica. La sua missione è rafforzare la capacità europea di affrontare le sfide delle malattie parassitarie con un approccio integrato e multidisciplinare, promuovendo ricerca avanzata e soluzioni efficaci.
Uno degli obiettivi primari del centro è la standardizzazione diagnostica, con l’elaborazione di protocolli uniformi che garantiscano precisione e comparabilità delle analisi nei laboratori nazionali di tutta Europa. Questa armonizzazione rappresenta un passo fondamentale per migliorare la qualità delle diagnosi e la condivisione di dati clinici tra i Paesi membri.
Nuovi progetti
Parallelamente, il laboratorio si impegna nel supporto formativo, promuovendo l’organizzazione di workshop e corsi rivolti a operatori sanitari e ricercatori. Questi eventi formativi, basati sulle più recenti scoperte scientifiche, sono pensati per diffondere conoscenze specialistiche e competenze pratiche, rafforzando così la capacità della comunità sanitaria di fronteggiare le malattie parassitarie.
Inoltre, il centro si pone come leader nella ricerca applicata, sviluppando tecnologie diagnostiche e terapeutiche innovative. Tra i progetti di punta vi è l’analisi genetica dei parassiti, uno strumento importante per anticipare e contrastare l’emergere di resistenze farmacologiche, un problema sempre più rilevante a livello globale.
Infine, un elemento cardine della missione del EURL-HP è la sorveglianza epidemiologica. Attraverso sistemi di allerta precoce e database condivisi, il laboratorio monitorerà costantemente la diffusione delle malattie parassitarie, permettendo interventi tempestivi e coordinati. Questo approccio proattivo è essenziale per prevenire epidemie e contenere l’impatto sanitario e sociale di queste infezioni.
Il nuovo EURL-HP si configura, dunque, come un pilastro nella lotta contro le malattie parassitarie, integrando diagnostica, formazione, ricerca e sorveglianza in una visione olistica e innovativa.
Adriano Casulli, responsabile del laboratorio, ha dichiarato: «Vogliamo costruire un sistema binario che integri sanità pubblica e sicurezza alimentare, adottando un approccio One Health. Questo ci permetterà di affrontare le sfide emergenti in modo coordinato ed efficace».
L’approccio One Health: un paradigma vincente
Il concetto di One Health sottolinea l’interconnessione tra salute umana, animale e ambientale. Nel caso delle malattie parassitarie, questo approccio è particolarmente rilevante. Molte infezioni derivano da animali selvatici o domestici, e la loro diffusione è influenzata da fattori ambientali come la qualità dell’acqua e le condizioni climatiche.
L’ISS, con il nuovo laboratorio di riferimento, rappresenterà un modello di integrazione tra ricerca scientifica, politiche sanitarie e sensibilizzazione pubblica. L’obiettivo non è solo combattere le infezioni esistenti, ma anche anticipare future minacce attraverso una prevenzione mirata e una comunicazione efficace.
Una sfida globale, una risposta europea
La designazione dell’ISS come laboratorio di riferimento europeo per le infezioni da elminti e protozoi segna un punto di svolta nella lotta contro queste malattie. In un mondo sempre più interconnesso, la capacità di coordinare risposte rapide e condivise è essenziale per proteggere la salute pubblica.
Questo riconoscimento non è solo un traguardo per la ricerca italiana, ma anche una responsabilità che richiede impegno continuo e collaborazione internazionale. Lavorando insieme, i Paesi europei possono affrontare con successo le sfide poste dai parassiti, costruendo un futuro più sicuro e resiliente per tutti.