Insoddisfazione sanitaria: nel 2024, secondo Eurostat, milioni di europei non hanno ricevuto visite o cure mediche necessarie. In Italia la quota è del 3,8%, con un divario netto tra ricchi e poveri.
Quanti europei hanno bisogni medici insoddisfatti?
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Secondo i dati Eurostat, il 3,6% delle persone sopra i 16 anni nell’Unione europea ha dichiarato di non aver ricevuto cure necessarie. Le cause principali sono tre: costi troppo elevati, liste d’attesa interminabili e difficoltà a raggiungere i servizi sanitari. In Italia la percentuale sale leggermente al 3,8%, in linea con la media europea.
Paesi con maggiore insoddisfazione sanitaria
La Grecia guida la classifica con il 21,9% della popolazione esclusa da cure necessarie. Seguono Finlandia con il 12,4% ed Estonia con l’11,2%. Agli ultimi posti, con percentuali minime, si trovano Cipro (0,1%), Malta (0,5%) e Repubblica Ceca (0,6%). La fotografia mostra un’Europa a due velocità, dove fattori economici e organizzativi incidono fortemente sull’accesso ai servizi.
Qual è la situazione italiana?
In Italia il 3,8% delle persone ha dichiarato di avere esigenze mediche insoddisfatte. Ma il dato medio nasconde grandi differenze sociali. Tra chi è a rischio di povertà, la quota sale al 9,9%, quasi quattro volte più alta rispetto al 2,6% di chi non lo è. Questo conferma che la condizione economica resta un determinante cruciale nell’accesso alle cure.
Insoddisfazione sanitaria: chi è più colpito?
Il rapporto Eurostat evidenzia che i cittadini economicamente fragili sono i più penalizzati. Nell’Unione europea il 6% delle persone a rischio povertà ha dichiarato di non aver potuto ricevere cure, contro il 3,2% dei non a rischio. In alcuni Paesi il divario è ancora più ampio: in Grecia la differenza tra ricchi e poveri arriva a 12,7 punti percentuali, in Romania a 10,7 e in Lettonia a 9,9.
Insoddisfazione sanitaria: perché ci sono differenze così grandi in Europa?
Le ragioni variano da Paese a Paese. In Grecia pesano ancora gli effetti della crisi economica e i tagli alla sanità pubblica. In Finlandia e nei Paesi baltici le difficoltà riguardano soprattutto la carenza di personale e la distanza geografica dai servizi. Nei Paesi con percentuali molto basse, come Malta e Cipro, la dimensione ridotta del territorio e gli investimenti in sanità hanno favorito un accesso più equo.
Tabella di approfondimento: bisogni medici insoddisfatti in Europa (2024)
Paese | Percentuale totale | Differenza ricchi/poveri |
---|---|---|
Grecia | 21,9% | +12,7 pp |
Finlandia | 12,4% | n.d. |
Estonia | 11,2% | n.d. |
Italia | 3,8% | +7,3 pp (9,9% vs 2,6%) |
Cipro | 0,1% | minima |
Malta | 0,5% | minima |
Repubblica Ceca | 0,6% | minima |
Media UE | 3,6% | +2,8 pp (6,0% vs 3,2%) |
Insoddisfazione sanitaria: perché è importante monitorare questi dati?
I dati Eurostat aiutano a misurare l’equità dei sistemi sanitari. L’accesso universale alle cure è un principio fondamentale dell’Unione europea, ma resta diseguale. Sapere dove e perché le persone rinunciano a visite o trattamenti serve a indirizzare le politiche pubbliche. Investimenti mirati in sanità territoriale, digitalizzazione e riduzione delle liste d’attesa possono ridurre il divario.
FAQ sull’assistenza medica in Europa
Quali sono le principali cause di bisogni medici insoddisfatti?
Costi troppo elevati, liste d’attesa eccessive e distanza dai centri sanitari.
Perché la Grecia ha percentuali così alte?
Le difficoltà economiche e i tagli alla spesa sanitaria dopo la crisi hanno ridotto la capacità di accesso.
L’Italia è sopra o sotto la media europea?
È leggermente sopra, con il 3,8% contro il 3,6% europeo.
Chi è più penalizzato?
Le persone a rischio di povertà. In Italia quasi una su dieci non riceve cure necessarie.
Cosa può fare l’UE per ridurre le disuguaglianze?
Investire in sanità pubblica, rafforzare il personale, potenziare la medicina territoriale e rendere più rapido l’accesso alle prestazioni.